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Leopoldare o non leopoldare, questo è il problema. Sveglia Centrodestra, l’evento nato sulla scia del dibattito sulla Leopolda blu scaturito su Formiche.net, si avvicina (QUI TUTTE LE INFORMAZIONI). Decine di accademici, imprenditori, giornalisti, attivisti, politici e amministratori locali saranno sabato a Milano per provare a dare “una scossa” al polo moderato, così come si prefiggono gli organizzatori guidati dal direttore de La Cosa blu, Lorenzo Castellani.

LA FREDDEZZA DI FORZA ITALIA
L’entusiasmo registrato per l’iniziativa non sembra però aver contagiato quello che ad oggi è il principale partito di centrodestra, Forza Italia, come ha scritto anche dal vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, domenica scorsa. Freddezza, scarsa considerazione, “lesa maestà” si avvertono tra alcuni esponenti azzurri. Anche quelli che più di altri dovrebbero essere sensibili alle tematiche al centro dell’evento (nuove idee per rifondare il centrodestra, rinnovamento della classe dirigente, selezione dal basso) tentennano sulla loro partecipazione.

I “NI” DI CATTANEO E COMI
L’ex formattatore Alessandro Cattaneo, da mesi in tour per l’Italia per scovare le migliori energie sul territorio per il futuro di Fi, a pochi giorni dall’incontro, non ha ancora sciolto la riserva: ha appuntamenti e riunioni politiche in Toscana e deve ancora valutare se andare o meno a un evento nazionale come quello milanese. La giovane e milanese europarlamentare azzurra Lara Comi, dopo l’iniziale conferma, ha fatto sapere via Twitter di essere impegnata a Sorrento in una manifestazione con i giovani di Forza Italia.

Ma perché questa diffidenza? E’ solo una questione di agenda o c’è qualcosa di più?

LA PRESENZA DI FITTO
Una delle motivazioni potrebbe essere legata a chi invece tra i forzisti ha scelto di aderire a Sveglia Centrodestra. Sabato al Centro Filologico Milanese ci sarà Raffaele Fitto, il leader dei ribelli del partito berlusconiano. L’ex ministro, da sempre in prima fila nella battaglia pro-primarie nel partito, ha sposato con entusiasmo l’iniziativa. Partecipando a un evento Milano-centrico poi, l’ex governatore pugliese punterebbe ad allargare il suo campo da “uomo del sud”. Apparire al fianco del “dissidente”, protagonista di un recente scontro proprio con il Cavaliere, ha forse spaventato qualche compagno di partito, timoroso di reazioni negative da parte della ristretta cerchia dell’ex premier. O lo potrebbe aver fatto ancora di più il coinvolgimento di alfaniani come Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, ai ferri corti con Fi, dopo il veto sulle alleanze di Berlusconi.

LA TERRA DI MARIASTELLA
Potrebbe poi essere stato percepito come uno sgarbo il fatto che per una manifestazione sul centrodestra in Lombardia gli attivisti non abbiano chiesto il “permesso” a Mariastella Gelmini. L’ex ministro dell’Istruzione è infatti coordinatrice di Fi per la Lombardia e considera questa Regione come il suo territorio. Per questo, i dirigenti azzurri a lei vicini starebbero mugugnando parecchio sull’ardire dei leopoldini.

ROMANI DICE SI’
Non fa parte di questa cerchia Paolo Romani, anche lui come la Gelmini, lombardo e vicinissimo al Cav. ma non dell’area cattolica, bensì di quella più liberale, laica e socialista di Fi. Ecco forse perché il capogruppo forzista al Senato non ha avuto remore nell’accettare l’invito. Come non le hanno avuto alcuni sindaci azzurri, come Andrea Romizi (Perugia) e Guido Castelli (Ascoli Piceno), protagonisti insieme ad altre centinaia di amministratori locali della fase pomeridiana della Leopolda blu dedicata a territorio, primarie e unità del centrodestra. Gli stessi temi al centro di annunci su annunci da parte dei loro colleghi più blasonati, ma assenti.

Tutti i mugugni in Forza Italia per la Leopolda Blu

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