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Il partenariato energetico tra Italia e Algeria è un modello. Questa la base indispensabile che, come spiegato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani in missione ad Algeri, deve essere perseguita nel prossimo futuro, anche grazie allo strumento del Piano Mattei. In questo senso vanno letti gli incontri istituzionali che il titolare della Farnesina ha effettuato, accanto alla “Tavola rotonda imprenditoriale Italia-Algeria”, nella consapevolezza che la cosiddetta strategia italiana di diplomazia della crescita è imprescindibile per valutare le prospettive di collaborazione economica tra i due Paesi.

Qui Algeri

Il lungo e cordiale colloquio di Tajani con il Presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune è servito anche a rilanciare il Formato 5+5 dei Paesi Europei del Mediterraneo Occidentale e i Paesi della Sponda Sud, su cui il vicepremier italiano si è impegnato a convocare a breve una riunione ministeriale a Roma, perché “l’Italia vuole rafforzare anche i legami culturali, aumentando la diffusione della lingua italiana in Algeria”. Una cooperazione quella in piedi che va nella giusta direzione, ha confessato Tajani, con prospettive interessanti alla voce costruzioni navali, “dove il nostro saper fare a livello industriale può aiutare”. L’Italia è la quarta potenza commerciale mondiale e la seconda industriale europea: “vogliamo usare tutta la nostra forza per irrobustire la cooperazione con un Paese amico”. Inoltre Tajani ha incontrato il ministro degli Affari esteri, della Comunità nazionale all’estero e degli Affari africani, Ahmed Attaf, e il ministro dell’Energia, delle Miniere e delle Energie rinnovabili, Mohamed Arkab.

Forum strutturato

Energia, infrastrutture, trasporti, difesa e spazio sono i temi che si intrecciano sull’asse Roma-Algeri, per questa ragione la tavola rotonda ha visto la partecipazione di players strategici del panorama italiano come Ice, Cassa Depositi e Prestiti, Simest e Sace. Essendo l’Algeria un partner chiave per la sicurezza energetica italiana ed europea in virtù delll’accordo Eni-Sonatrach dell’aprile 2022, (grazie al quale il paese del nord Africa è diventato il primo fornitore di gas naturale del nostro Paese) il forum è stato promosso in maniera strutturata, così come fatto dal governo in tutte le occasioni simili come una sorta di protocollo programmatico, al fine di costruire nuove opportunità e rafforzare quelle già in atto.

Il Piano Mattei

Oltre al dossier energetico, Italia e Algeria condividono una serie di sintonie nella gestione delle principali crisi regionali, dalla Libia al Sahel, e da tempo hanno una visione comune rispetto alle politiche di sviluppo nel continente africano (nel Paese è stato più volte in missione il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio). 

Il Piano Mattei prevede in Algeria alcuni progetti ad hoc alla voce agricoltura e formazione professionale. Nello specifico Tajani ha messo l’accento sul settore agricolo dove il know how italiano è fondamentale per “contrastare la siccità” e “consentire agli amici algerini di rafforzare il loro settore agroalimentare”. Recentemente è stato perfezionato l’accordo con Bf Spa per una concessione quarantennale, per la realizzazione di un progetto agricolo integrato da 420 milioni di dollari. Verranno implementate le colture di cereali, legumi e pasta nell’ambito della strategia nazionale per rafforzare la sicurezza alimentare del Paese. Oltre a ciò, molto ci si aspetta dalla collaborazione nelle costruzioni e nella pesca d’altura.

Dossier migranti

Un altro capitolo della convergenza programmatica tra i due Paesi si ritrova nel dossier migranti, su cui Tajani ha espresso l’auspicio che la cooperazione con Algeri sui migranti venga rafforzata ulteriormente. “Abbiamo parlato anche della lotta al traffico di esseri umani e vogliamo rafforzare anche la cooperazione in questo settore con un Paese amico come l’Algeria”.

Il ruolo algerino

La strategia italiana di rafforzamento dei legami con l’Algeria (in chiave Piano Mattei) nasce dalla consapevolezza del governo guidato da Giorgia Meloni di una serie di elementi oggettivi che riguardano il portato geopolitico di Algeri. In primo luogo il paese è il più grande paese membro dell’Opec e il più grande Paese dell’Africa con 44 milioni di abitanti, la maggior parte dei quali sono giovani, quindi con un potenziale oggettivo sia sociale, che imprenditoriale e lavorativo. Le esportazioni di gas e petrolio generano volumi di affari che offrono all’economia algerina la possibilità di essere in come nella classifica continentale, in un’area dove la media è bassissima. Inoltre la Banca Mondiale ha definito l’Algeria come Paese ad altissimo potenziale per quanto riguarda l’energia eolica, anche grazie ad uno degli impianti più grandi dell’Africa. Infine l’Algeria è ben presente nelle dinamiche di Ue e Nato. 

Piano Mattei e dossier energia. Tutte le sintonie tra Italia e Algeria

L’Algeria rientra nel novero di quei Paesi-chiave all’interno del Piano Mattei grazie a una serie di progetti mirati su agricoltura e formazione professionale. Per questa ragione nella sua missione ad Algeri il ministro degli esteri Antonio Tajani ha tracciato una linea di interventi, che abbraccia idealmente tutti i dossier comuni

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