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Un sottomarino cinese potrebbe essere il più veloce del mondo. Un pool di ricercatori universitari intende costruire un sommergibile che, nelle intenzioni, sarebbe cinque volte più veloce del suono. Un progetto in apparenza proibitivo ma il gruppo cinese non è stato il solo a lavorare a questa tecnologia.

POOL

A capo del pool c’è Fengchen Li, professore presso l’Harbin Institute of Technology. L’elite universitaria cinese sta lavorando su una varietà di progetti: costruire un U-boat che percorra 5300 km all’ora (1.480 metri al secondo). Il piano sembra ardito, ma al lavoro in diversi settori specifici ci sarebbe il top dell’ingegneria mondiale. Secondo Li c’è stato un importante passo in avanti. “Possiamo vedere la bolla che il sottomarino ormai produce”, ha detto al South China Morning Post. “E noi siamo entusiasti delle opportunità che ci offre”.

COME FUNZIONEREBBE

Il professor Li intende aggirare gli ostacoli grazie ad una membrana liquida. Una seconda membrana ultra-sottile che copre il corpo del sommergibile e che si potrebbe anche spruzzare, quindi lo strato ridurrebbe la resistenza dell’acqua all’inizio del viaggio, e il veicolo potrebbe accelerare meglio.

LA BOLLA

Il fulcro del progetto si trova in una bolla, posizionata a prua, creata grazie ad una particolare forma di cono e rafforzata dalla fornitura di gas. Niente altro che una semplicissima bolla d’aria, che cresce e alla fine fa estendere lo scafo in modo che esso non sia più rallentato dall’attrito con acqua. E’ stato proprio questo il grande problema relativo all’attrito per i sommergibili fin qui costruiti, bypassato con motori più potenti ma senza risolvere drasticamente il problema.

IL TORPEDO RUSSO

Un punto in avanti nella tecnologia sommergibilistica che eviti quell’attrito è stato segnato anche dal russo Torpedo Shkwal che durante una burrasca ha raggiunto i 370 chilometri all’ora. La società tedesca di difesa Diehl Überlingen sul Lago di Costanza sperimentò un modello simile, il “Barracuda” ma rimase in una fase sperimentale. La Marina americana alla fine degli anni ’90 ha testato più volte proiettili subacquei super veloci.

COME UN SILURO

L’idea alla base dello Shkval, a cui sembra che il professor Li si sia ispirato, parte da un siluro supercavitante ad alta velocità, inizialmente progettato come una difesa a reazione rapida contro i sottomarini americani inosservati dai sonar. Può anche essere usato come una contromisura a un siluro in arrivo, costringendo il proiettile ostile a cambiare improvvisamente rotta e possibilmente rompere i fili di orientamento.

IL DISCO

Il siluro ha un disco di forma conica quasi piatta che crea la cavità. Il disco si inclina per guidare l’arma e mantenerla stabile. La cavità è supportata da razzi. Otto piccoli razzi circondano il corpo principale ed è guidato da un pilota automatico e non da una testa homing come sulla maggior parte dei siluri.

IL PRINCIPIO

Secondo Li per creare le bolle si utilizza nella costruzione un fenomeno che normalmente vi interferisce: la cavitazione. L’acqua scorre intorno a un siluro, formando dietro la punta un vuoto. L’acqua evapora e migliaia di bolle salgono ostacolando lo scorrimento del corpo. Se si riuscirà a gonfiare la bolla fino a formare un’unica grande bolla di flusso che racchiuda l’intero corpo, allora si otterrà quella velocità fantastica tanto auspicata.

L’ISTITUTO CINESE

L‘Harbin Institute of Technology (HIT) è stato fondato nel 1920 e sin dal suo inizio ha ricevuto aiuto da parte del governo centrale. Nel 1996 è stato il primo inserito nel cosiddetto Project 211, iniziativa rivolta a 100 istituti di istruzione superiore in Cina per ricevere un sostegno preferenziale per lo sviluppo, al fine di diventare un’università di livello mondiale nel 21° secolo.

I PROGETTI

A quasi un secolo dalla sua nascita l’HIT ha sviluppato una serie di progetti di eccellenza legati a ingegneria e ricerca aerospaziale. Suo è stato il primo computer per simulazioni della Cina, il primo pc che gioca a scacchi, i primi robot per saldature ad arco. Il micro-satellite ‘Testing satellitare No.1’, costruito principalmente da HIT, è stato il primo satellite completamente sviluppato e lanciato da un’università cinese.

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