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Torino, senza Fiat ma con gli Agnelli pallonari, con il Toro dalle corna spuntate dalla campagna acquisti di Urbano Cairo, questa mattina si è svegliata leggendo le riflessioni di Massimo Gramellini su La Stampa in merito alla campagna acquisti del Torino e del crocevia tra pallone e TV che Cairo, presidente del Toro, rappresenta.
Nel finale del pezzo di Gramellini c’è una sintesi perfetta di quanto è inguaiata Torino e di quanto siamo inguaiati tutti noi italiani. – Mi rifiuto di credere che lei utilizzerà i milioni di Cerci fuori dal Toro. Perciò mi sfuggono le ragioni di una scelta tanto miope e castrante, così diversa da quelle che ha compiuto in tv, dove non solo ha tenuto tutti i migliori, ma ha preso Floris, mica Bruno Vespa – .
Il calcio italiano, come la TV e come il paese tutto è vittima di sé stesso da ormai talmente tanto tempo che ci siamo assuefatti. Nessuna rottamazione si è compiuta. I protagonisti sono sempre quelli. Imbolsiti, autoreferenziali. Pronti a darsi sempre a meno prezzo pur di rimanere attaccati alla loro ostrica che è caricata sullo stato di famiglia di tutti. Di tutti noi rimbambiti che, senza alternative. Come tanti giocatori che hanno imboccato il viale del tramonto. Siamo un paese di panchinari eletti a titolari. Sprofonderemo sul divano il martedì, con le fatture della commercialista che si allungano come un’ombra sempre più lugubre sulla parete di fronte, davanti alla partita a distanza tra Massimo Giannini e Giovanni Floris che, strapagati dalla disperata pubblicità di assorbenti, profumi e automobili che nessuno può più comprare, faranno i Mangiafuoco del circo della politica dove destra e sinistra continueranno a far finta di stare su due file contrapposte quando invece sono ammonticchiate sulla coda dello stesso pianoforte che ha i piedi già ammollo e sta per sprofondare assieme a tutto il resto del paese.
Alla domenica poi, sempre più rimbecilliti non avremo più i soldi per una scampagnata in automobile come comunicava l’AGIP di Mattei cinquant’anni fa e dunque rimarremo sempre più soli con i capelli stropicciati dal cuscino fino al pomeriggio a seguire sul televideo il sempre più scadente e mediocre calcio italiano, dove come dice bene il Foglio ogni partita sembrerà sempre più una partita per la Pace.

Un paese di panchinari eletti titolari

Torino, senza Fiat ma con gli Agnelli pallonari, con il Toro dalle corna spuntate dalla campagna acquisti di Urbano Cairo, questa mattina si è svegliata leggendo le riflessioni di Massimo Gramellini su La Stampa in merito alla campagna acquisti del Torino e del crocevia tra pallone e TV che Cairo, presidente del Toro, rappresenta. Nel finale del pezzo di Gramellini…

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