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Sul finire del 2011, la rottura del mercato monetario europeo spinse la Bce a lanciare due operazioni straordinarie, con durata triennale, per rifinanziare il sistema bancario europeo.

LE DUE OPERAZIONI STRAORDINARIE

Le aste furono due:
– dicembre 2011, per 489 miliardi di euro (circa lo 0,5% del Pil della Zona Euro),
– febbraio 2012, per 529 miliardi (circa lo 0,6% del Pil della Zona Euro).
In totale, circa 800 banche europee ottennero finanziamenti dalla Bce per oltre mille miliardi di euro (circa l’1,1% del Pil della Zona Euro).

LA RACCOLTA DEGLI ISTITUTI ITALIANI

Le banche italiane partecipanti alle aste raccolsero 255 miliardi di euro (25% del totale erogato; Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di maggio 2014) impiegandoli prevalentemente in titoli di Stato italiani, ma anche in altri titoli e nuovi finanziamenti.

QUANTO HANNO RESTITUITO

Alla data del 23 aprile scorso, le banche italiane avevano restituito 79 miliardi di euro (31% dell’importo iniziale, contro il 62% degli istituti degli altri Paesi; Fonte: Banca d’Italia, Rapporto sulla Stabilità Finanziaria di maggio 2014). Rimangono quindi da restituire 176 miliardi di euro (69% dell’importo iniziale).
Questo dato è pari all’8,5% del debito pubblico italiano. Non poco.

LA PROSPETTIVA

Si apre la domanda se le future vendite di titoli di Stato oggi presenti nei portafogli delle banche italiane (per rimborsare l’operazione LTRO) possano indurre modifiche dei corsi dei nostri titoli di Stato, in particolare sulla parte corta della curva, ossia se la vendita in tempi ristretti di masse rilevanti di BTP/CCT possa disturbare il percorso di compressione dei rendimenti dei titoli emessi dal MEF.

L’ANALISI

La risposta che ci sentiamo di offrire è che questo rischio dovrebbe essere scongiurato, salvo temporanee fluttuazioni, in quanto le banche dovrebbero procedere al rimborso in misura graduale nei prossimi mesi, nonostante un processo burocratico di chiusura della garanzia statale non certamente rapido.
La compressione della pendenza di curva del nostro BTP dovrebbe proseguire.

(L’analisi completa dell’ufficio studi di Federcasse si può leggere qui)

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