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Il presidente del Consiglio è a Roma e probabilmente nelle prossime ore incontrerà il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La presenza di Renzi a Palazzo Chigi è particolarmente significativa, e non solo per il valore comunicativo in se. La situazione economica e finanziaria del Paese non è facile e le istituzioni internazionali – da ultima l’agenzia di rating Moody’s – sono tornate ad esprimere tutte le loro perplessità circa la nostra capacità di saper uscire dalle secche. Eppure, la questione più rilevante sul tappeto riguarda il profilo internazionale dell’Italia. La tragedia che si sta consumando in Iraq richiede un impegno straordinario da parte di tutti e in particolare dell’Europa.

Alle parole vibranti del Santo Padre ha immediatamente dato seguito il presidente americano Obama con una strategia fatta di bombardamenti aerei mirati, di aiuti umanitari e militari e, da ultimo ma forse è la mossa più rilevante, di supporto politico istituzionale con la promozione del cambio di governo e l’uscita di scena di al-Maliki. In questo contesto, la Francia si è mossa rapidamente come dimostra la presenza del ministro francese Fabius in Iraq e la ripresa degli attacchi in Mali.

L’Italia ha preso coscienza del tema, finalmente. Domenica la direttrice di Rai News, Monica Maggioni, ha precettato in una lunga diretta il vertice politico della Farnesina con il ministro Mogherini ed il suo vice Lapo Pistelli. Ne è emersa l’idea di un ruolo del nostro Paese negli aiuti umanitari e, forse, anche in quelli militari. Domani la stessa Mogherini proporrà al vertice della Ue di affrontare in chiave unitaria tutti i temi che riguardano il Mediterraneo (Iraq ma anche Libia e Gaza). Persino uno dei più influenti consiglieri del premier, Marco Carrai, è intervenuto con parole accorate, ospitato dal direttore del Corriere della Sera. Insomma, anche per noi è venuto il momento di intervenire.

Il punto adesso sta nell’organizzare la nostra risposta, sia nella dimensione internazionale (Ue, Nato, Onu) che in quella domestica. Anche se siamo prossimi a ferragosto, sia Renzi che Napolitano sono meritoriamente al lavoro. Ci sono quindi le condizioni per convocare ad horas sia una riunione del Consiglio Supremo di Difesa che del Cisr per poter poi riferire in Parlamento circa gli orientamenti emersi. Il percorso istituzionale, in un frangente così delicato e complesso, è infatti fondamentale e non è un’inutile perdita di tempo. La dimensione tragica del genocidio in atto per opera degli jihadisti di Islamic State merita una risposta rapida, efficace e anche inappuntabile.

Renzi e Napolitano a Roma, convocare subito consiglio supremo difesa e Cisr

Il presidente del Consiglio è a Roma e probabilmente nelle prossime ore incontrerà il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La presenza di Renzi a Palazzo Chigi è particolarmente significativa, e non solo per il valore comunicativo in se. La situazione economica e finanziaria del Paese non è facile e le istituzioni internazionali - da ultima l'agenzia di rating Moody's -…

Marco Travaglio

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