Skip to main content

Con l’autorizzazione dell’Editore e dell’autore pubblichiamo l’intervista di Pierpaolo Albricci apparsa sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

Il risultato delle elezioni europee ha fotografato un’Unione divisa in due: da una parte, coloro che vogliono smontare la moneta unica e le sue regole, guidati da Marine Le Pen, dall’altra chi, come Matteo Renzi, le norme le vuole cambiare, Angela Merkel permettendo. «È un braccio di ferro cruciale da cui dipende il futuro di 500 milioni di persone», afferma Roberto Sommella, giornalista, autore del saggio appena uscito in libreria, L’euro è di tutti (Giovanni Fioriti Editore), prefazione del premier Matteo Renzi.

A vedere i risultati delle elezioni del 25 maggio, sono pochi a credere che l’euro sia di tutti.

È così, ma proprio dal diffuso senso di sfiducia nei confronti della moneta unica si deve ripartire. Senza capire le ragioni di chi si è davvero impoverito con l’euro, non andremo da nessun parte.

Nemmeno con il boom del Pd sopra il 40%?

È una base di partenza importantissima, senza la vittoria personale di Renzi alle europee oggi avremmo i mercati in subbuglio, ma pensare che tutto sia finito lì è sbagliato. Le difficoltà iniziano adesso, basta vedere lo scossone che Marine Le Pen ha dato alla Francia e all’Europa intera e i problemi per scegliere il presidente della nuova Commissione.

L’Italia può giocare un ruolo importante?

Indubbiamente e non da oggi. Siamo un grande Paese, cofondatore dell’Unione. Nel libro ricordo che noi italiani abbiamo versato la bellezza di 92 miliardi di euro tra i vari fondi salva-stati e i prestiti ai Paesi in difficoltà, e varato manovre per altri 67 miliardi. In cambio, per ora, abbiamo ricevuto declassamenti dalle agenzie di rating e pochi spiccioli, versati peraltro dallo Stato italiano, per mettere in sicurezza con i Tremonti e i Monti bond alcune banche. Il bilancio del dare e avere è tutto a nostro sfavore.

Proposte?

Ne lancio una: perché non cambiare i Trattati inserendo, insieme ai rapporti deficit e debito-pil anche il parametro aiuti-pil? Saremmo tra Paesi più virtuosi, anche nei prossimi anni verseremo ai fondi di solidarietà ben più del 3% della nostra ricchezza nazionale.

Chi ci ha guadagnato con la crisi?

Rispondo con le cifre. Tra il 2007 e il 2013 la Germania ha visto crescere occupazione e pil del 5%, la Gran Bretagna ha fatto di meglio, il resto dell’economia dell’Eurozona è rimasta sotto lo zero di oltre 6 punti percentuali, i disoccupati sono aumentati di 7,5 milioni, di cui uno e mezzo sono italiani.

Colpa di Berlino?

Anche. Gli altri leader europei non hanno però contrastato a dovere la Germania, gelosa della sua economia, rimessa in piedi con le riforme quando gli altri, noi compresi, perdevano tempo.

Chi si lamenta di un euro troppo forte ha ragione?

Certamente. Bisogna svalutarlo, non tornare alle monete nazionali. Poi la Bce deve avere pieni poteri e il Fiscal Compact va sospeso o cambiato profondamente. Va detto che la moneta unica è stata all’inizio fin troppo flessibile: nel passaggio dalla lira all’euro ho dimostrato che almeno 25 beni di largo consumo, pane, pasta, carne, pesce e lì mi fermo, hanno subito in 13 anni, tolta l’inflazione, aumenti netti dal 40 al 200%.

Ci sono questi calcoli dietro la vittoria di Le Pen in Francia?

Sì e anche la rabbia per la Grandeur perduta. La Le Pen ha capito prima degli altri che in questa Europa le banche sono più tutelate delle persone. E ha vinto. Ora tocca a Renzi convincere i partner che la strada da lei indicata è sbagliata, ma l’analisi della francese resta giusta.

Come modificare i trattati europei. Il libro di Roberto Sommella

Con l'autorizzazione dell'Editore e dell'autore pubblichiamo l'intervista di Pierpaolo Albricci apparsa sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi. Il risultato delle elezioni europee ha fotografato un'Unione divisa in due: da una parte, coloro che vogliono smontare la moneta unica e le sue regole, guidati da Marine Le Pen, dall'altra chi, come Matteo Renzi, le norme le vuole cambiare, Angela…

Moderati alla ricerca dell'identità perduta

Che ci siano, ognun lo dice; dove siano nessuno più lo sa. Strano destino quello dei «moderati». È un articolo di fede che non si possano vincere le elezioni contro di loro, irritandoli, spaventandoli, mettendoli in fuga; ma chi fa appello a loro, e magari costruisce un partito tutto per loro, è rimasto spesso deluso dalle urne, buon ultimo Mario…

Liberato Bowe Bergdahl, l'unico soldato americano prigioniero in Afghanistan

La Casa Bianca ha reso noto che il sergente Bowe Bergdahl è stato liberato dai talabeni. Bergdahl era l'unico soldato americano prigioniero di guerra in Afghanistan: è stato rilasciato pacificamente dopo 5 anni di prigionia. Secondo quanto scrive il Washington Post il rilascio del sergente è stato seguito dalla liberazione di cinque detenuti afghani di Guantanamo (qui i volti). Bergdahl…

Ecco come Galletti vuole superare i veti sulle trivellazioni in Adriatico

Trivellare in Alto Adriatico sarà possibile "se verranno rispettati tutti i parametri ambientali". A dirlo è stato il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, in un'intervista di Alessandro Farruggia pubblicata oggi dal Quotidiano Nazionale. LE PAROLE DI GALLETTI La decisione della Croazia di installare 14 piattaforme di estrazione - si legge nell'articolo - riapre una partita che sembrava chiusa alla fine degli…

Il non decisionismo vendoliano

Chi ritiene che la direzione nazionale di Sinistra Ecologia Libertà abbia chiarito delle questioni in ballo circa il post elezioni e il dibattito iniziato per una prosecuzione della, cosiddetta, lista-Tsipras, ha frainteso fortemente le parole che sono uscite dalla bocca degli autorevoli esponenti del partito in questione. A partire dalle agenzie che si sono succedute a direzione conclusa, Nichi Vendola, ad…

Migranti, ecco come l'Europa abbandona l'Italia

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Goffredo Pistelli apparso su Italia Oggi, il giornale diretto da Pierluigi Magnaschi L'Europa che bacchetta l'Italia sul trattamento dei migranti, che polemizza sui nostri centri di identificazione ed espulsione-cie, è quella che poi risulta più severa con le richieste d'asilo dei profughi, come confermano alcuni recenti dati pubblicati da Eurostat sul…

I mondiali di calcio di un piccolo brasiliano

Ieri ero al parco. Di fronte a me, un’orda di bambini di tutte le età e di varie nazionalità. A un tratto, mi accorgo di un bambino piccolo - avrà avuto tre anni - che gioca a palla. Dall’accento della madre, che lo stava chiamando, intuisco che, mamma e bambino, sono brasiliani. Il bambino deve essere nato in Italia, però.…

Europee 2014, mappa ragionata degli euroscettici in tutta Europa

Mai vista tanta incertezza da parte dell’establishment politico e finanziario nell’affrontare l’ondata di euroscetticismo. I partiti tradizionali oscillano tra la sicurezza ostentata e le scomuniche violente per i rottamatori dell’Europa e dell’euro. Hanno comunque già perso, perché a Bruxelles non saranno più soli, privati del monopolio della rappresentanza, la chiave magica di una alternanza tanto scontata quanto soporifera. Dovranno stare…

Una Leopolda di Centrodestra. Parliamone

Litigare o rifondare? È stato questo l'interrogativo posto in un editoriale di Formiche.net subito dopo i risultati elettorali delle Europee il 25 maggio. Litigare o rifondare? Battibeccare o pensare al futuro? Accusarsi reciprocamente o trovare percorsi nuovo per uno schieramento unitario di popolari, moderati e liberali? Sono queste le domande poste ai movimenti e i partiti che si riconoscono nel…

La Cia sbugiarda Snowden. Il video

Un ex funzionario dell'agenzia smentisce le ultime dichiarazioni della talpa: "Mai stato un nostro agente". Ecco il video. (fonte video: Wall Street Journal)

×

Iscriviti alla newsletter