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Un vero e proprio grido di dolore, l’ennesimo, ha lanciato oggi Bruno Franchi, presidente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), presentando il consuntivo del 2013, che ha visto l’Agenzia lavorare ancora sotto organico, con una mole di lavoro in crescita esponenziale.

CHE COSA DICE IL VERTICE DELL’AGENZIA 

“Siamo arrivati al collo di bottiglia – ha detto il presidente dell’Ansv, Franchi – la situazione è altamente critica. Abbiamo 21 persone in organico, di cui 7 tecnici investigatori (la Francia ne ha 60, ndr), che a giugno diventeranno 4. Abbiamo già chiesto una deroga al Governo al DPCM del 2013 sul contenimento della spesa pubblica, in modo da poter bandire un concorso e procedere così all’assunzione di nuovo personale esperto, dal momento che nessuna delle attività che svolgono i nostri investigatori può essere eliminata”.

LAMENTELE E OTTIMISMO

Il presidente tuttavia si è detto ottimista (“qualcosa di positivo deve succedere”) e spera che il governo possa presto sopperire almeno in parte alle carenze dell’Agenzia, che con la sua attività tutela la sicurezza dell’aviazione civile. Da sottolineare che mediamente pervengono all’Ansv ogni anno alcune migliaia di segnalazioni di eventi di interesse per la sicurezza del volo, di cui tra le 60 e le 90 danno origine a una formale apertura di inchieste per incidente/inconveniente grave, mentre le rimanenti segnalazioni vanno comunque “categorizzate”, ed in alcuni casi approfondite, per qualificarle correttamente. Approfondimenti che, raccolti in un database, l’Agenzia sta valutando di mettere a disposizione, specie sugli airprox.

ECCO I CONTI DOPO I TAGLI

“Spesso i tagli lineari – ha spiegato il presidente Franchi – penalizzano gli enti virtuosi e noi siamo un ente virtuoso. Serve un intervento istituzionale per aumentare personale e risorse ed anche per rimuovere quelle norme che ci penalizzano”. Nel 2013, a fronte di circa 3,4 milioni di euro ricevuti dallo Stato (erano circa 5 nel 2001), unica entrata dell’Ansv, il grosso è andato a coprire le spese per il personale, mentre il rimanente è servito al funzionamento dell’Agenzia. “Il 2013 è stato un anno faticoso e il 2014 si presenta già difficile”, sottolinea Franchi.

I NUMERI DEL 2013

In particolare il 2013 ha visto 3.172 segnalazioni, il 31% in più sul 2012, “un dato positivo questo – ha detto Franchi –, perché significa che la sensibilità verso la sicurezza aeronautica da parte degli operatori è aumentata. Stiamo riscontrando eventi ripetitivi che ci forniscono possibilità di approfondimenti”.

INCIDENTI E SEGNALAZIONI

Le relazioni finali di inchiesta completate dall’Agenzia nel 2013 sono state 33, mentre le inchieste di sicurezza aperte – tra incidenti e inconvenienti gravi aventi ad oggetto aeromobili civili italiani e stranieri -, a fronte delle segnalazioni ricevute, sono state 64.  Il grosso dell’attività è stato rappresentato anche per il 2013 dall’aviazione turistico-sportiva. “I fattori – spiegano in Ansv – sono sempre gli stessi. In molti sottovalutano l’orografia del terreno e le condizioni meteo, specie gli stranieri”. Più nel dettaglio, delle 64 inchieste aperte, 42 hanno riguardato eventi in cui sono stati coinvolti aeromobili (33 incidenti, 9 inconvenienti gravi), 11 gli elicotteri (6 incidenti, 5 incovenienti gravi) e 1 ha riguardato un incidente in cui è stato coinvolto un dirigibile. Le raccomandazioni di sicurezza sono state invece 25, 12 delle quali indirizzate all’Easa (European Aviation Safety Agency). In sensibile aumento infine, il numero di segnalazioni inerenti le incursioni di pista: 151.

GLI INCIDENTI PIU’ GRAVI 

Nel 2013 l’Ansv si è trovata a gestire 4 eventi particolarmente significativi nell’aviazione commerciale, 3 dei quali classificati come incidenti ed uno come inconveniente grave a Malpensa. Tutti gli altri a Roma-Fiumicino ed hanno coinvolto due A320-200 ed un ATR-72 (Carpatair). Gli incidenti ai due A320 hanno avuto a fattor comune la stessa problematica tecnica, “questo è stato l’anno dei martinetti”, ha detto Franchi, che ha indotto l’Agenzia ad emanare, in corso di inchiesta e in tempi ristretti ai fini di prevenzione, ben 9 raccomandazioni indirizzate all’Easa. Gli incidenti mortali sono stati 4 (8 i morti) ed hanno riguardato l’aviazione da turismo. “Si è trattato – ha detto Franchi – del numero più basso dal 2001 (quando c’è stato l’incidente di Linate, ndr) che, altro dato importante, non ha coinvolto il lavoro aereo, drammaticamente protagonista negli anni passati, a testimonianza ancora una volta che l’attività di prevenzione fatta con gli operatori funziona”.

Attività, conti e prospettive degli sceriffi dei cieli

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