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Alla proposta di Renzi e Padoan di utilizzare i residui fondi strutturali per ridurre tasse e cuneo fiscale, la Commissione europea ha detto di NO: quei fondi non si toccano e potranno essere utilizzati solo per gli obiettivi per i quali sono stati istituiti e sui quali le diverse realtà regionali, soprattutto meridionali, hanno già presentato (fondi 2006-2013)  e si accingono a presentare (fondi 2013-2020) le loro proposte.

Un bel rompicapo quello che dovranno risolvere Presidente del Consiglio e Ministro del Tesoro, tanto più complesso considerando la politica degli impegni mensilmente scanditi da Renzi con la sua politica dei velocissimi annunci.

In realtà, se non si affrontano i nodi essenziali del nostro rapporto con l’Europa, dalla situazione iugulatoria dell’Italia, resa ancor più drammatica dagli impegni assunti , per il fiscal compact, addirittura in sede costituzionale, il default del Paese è assicurato.

Consigliamo a Matteo Renzi la lettura di due interessanti contributi al dibattito su Europa ed Euro provenienti da due autorevoli esponenti del pensiero politico di ispirazione popolare.

Per prima cosa il presidente del Consiglio dovrebbe assumere nell’agenda politica italiana ed europea la conclusione dell’ultimo saggio del prof Guarino ( “ Un saggio di verità sull’Europa e sull’euro-1.1.1999 il colpo di Stato”)  secondo cui, con l’euro, siamo in presenza di una “moneta falsa” poiché risultante di regolamenti attuativi del trattato di Maastricht illegittimi, in quanto distinti e distanti, addirittura contrapposti,  dagli e agli obiettivi indicati da quel trattato, unico legittimamente vincolante per gli Stati che l’hanno sottoscritto.

In secondo luogo dovrebbe considerare quanto l’amico Prof Nino Galloni, esperto economico finanziario dell’associazione “ Democrazia Cristiana”, ha analizzato e descritto nel suo ultimo saggio:” Eurocidio”: o si recupera la nostra sovranità monetaria a livello europeo e/o nazionale, oppure si muore.

Ecco, in estrema  sintesi,  “un programma in pochi punti per cominciare”, così come proposto da Galloni nelle ultime pagine del suo saggio; un programma che anche noi, come democratici cristiani, abbiamo assunto alla base della nostra proposta politica:

  1. NETTA SEPARAZIONE TRA I SOGGETTI CHE OPERANO SUI MERCATI FINANZIARI SPECULATIVI E LE BANCHE CHE DEVONO ASSICURARE IL CREDITO ORDINARIO ALLE IMPRESE ED ALLE FAMIGLIE (questo è il primo punto che comporta tassi di interesse il più possibile bassi – le banche non guadagnano solo sulla differenza tra interessi attivi e passivi, ma soprattutto sull’acquisizione di somme dai mutuatari e dai prenditori – in quanto la principale garanzia per le banche stesse è la solidità e non la catastrofe del debitore)
  1. RIPRISTINO DELLA SOVRANITA’ MONETARIA DEGLI STATI CHE LA POSSONO

ANCHE DELEGARE, MA NON CANCELLARE (quindi, o l’euro completa il suo percorso attuale – che si è differenziato dopo il 2011 dal progetto originario – per favorire lo sviluppo, i grandi investimenti infrastrutturali e gli ammortizzatori sociali oppure è meno peggio ritornare alle valute nazionali)

  1. POLITICA DEL DEBITO PUBBLICO FINALIZZATA A RIDURRE IL PESO DEGLI

INTERESSI SULLA SPESA: OFFERTA DI TITOLI A BREVE TERMINE CON TASSI ENTRO IL 2% E ACQUISTABILI ANCHE CON TITOLI A PIU’ LUNGO TERMINE;  SPOSTAMENTO DEL DEBITO FUORI DAL PERIMETRO DELLO STATO CON LA FORMAZIONE DI UN FONDO DI GARANZIA ALIMENTATO CONFERENDO IL PATRIMONIO IN USO ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI; VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO MEDIANTE AFFITTI DA UTILIZZARE PER RIDURRE IL DEBITO (a regime si libereranno oltre 80 miliardi di euro all’anno che sono la differenza tra il gettito fiscale e quanto lo Stato e gli enti locali restituiscono all’economia)

  1. RIPOSIZIONAMENTO DELLO STATO TRA L’ILLEGALITA’ CHE DEVE VENIR      COLPITA COL MASSIMO DELLA FORZA E L’IRREGOLARITA’ CHE DEV’ESSERE   AFFRONTATA E RISOLTA ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE TRA CITTADINI E FUNZIONARI IN UN’OTTICA DI AMICIZIA CON LE ISTITUZIONI CHE, NEI POSSIBILI CONFLITTI TRA LETTERA DELLA LEGGE E SPIRITO DEL DIRITTO, VENGANO MESSE SEMPRE IN CONDIZIONIE DI POTER SCEGLIERE QUEST’ULTIMO (si tratta di un passaggio fondamentale per la democrazia anche ai fini della rapidità nelle autorizzazioni e nelle procedure in genere)
  1. PROMOZIONE DI TUTTE QUELLE TECNOLOGIE PER L’ENERGIA, L’ALIMENTAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO E LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CHE GARANTISCONO EMISSIONI NOCIVE NEI LIMITI DELLE NORMATIVE IN VIGORE, EMISSIONI GENOTOSSICHE (CANCEROGENE) ZERO, MINIMIZZAZIONE DEI COSTI (questo è l’aspetto più importante e difficile del programma perché, oltre ad avvicinare la piena occupazione, implicherebbe il rivoluzionamento degli attuali assetti geopolitici a livello internazionale e la negazione dell’intesa tra delinquenza e classe politica a livello locale/nazionale).

Attendiamo il governo alla prova dei fatti, sulla base di proposte concrete che non potranno prescindere, se vorranno essere efficaci ed efficienti, dagli orientamenti su indicati.

Ettore Bonalberti

www.lademocraziacristiana.it

www.insiemeweb.net

www.don-chisciotte.net

Cinque proposte concrete per il governo Renzi

Alla proposta di Renzi e Padoan di utilizzare i residui fondi strutturali per ridurre tasse e cuneo fiscale, la Commissione europea ha detto di NO: quei fondi non si toccano e potranno essere utilizzati solo per gli obiettivi per i quali sono stati istituiti e sui quali le diverse realtà regionali, soprattutto meridionali, hanno già presentato (fondi 2006-2013)  e si…

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