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Secondo un’indagine dell’assicurazione Direct Line fatta in Italia e Regno Unito, dopo aver preso la patente, ai figli tocca dare passaggi ai genitori.

Tra bollo, assicurazione auto e costo del carburante, sembra che ormai possedere una macchina stia diventando un vero e proprio lusso. Visto che la diminuzione del bollo non dipende da noi e nemmeno il costo del carburante, l’unico elemento su cui possiamo agire è l’assicurazione auto; per trovarne una conveniente è sufficiente porre le offerte di Linear a confronto con quelle di Zurich, Quixa, Direct Line, ecc. Inoltre, grazie a un sito di comparazione di tariffe, potremmo compiere questa operazione con estrema rapidità, semplicemente inserendo nel sistema i dati sul veicolo e sul nostro profilo di guidatore.

Le assicurazioni auto italiane sono le più care d’Europa, con prezzi delle polizze ampiamente superiori a quelli delle medie dell’UE. Trovare soluzioni per arginare il problema diventa fondamentale nella gestione del bilancio delle famiglie italiane per risolvere la questione senza trovarsi costretti a lasciare il proprio mezzo a prendere polvere in garage, privo delle necessarie regolarizzazioni assicurative.

Inoltre, spesso le compagnie online offrono preventivi migliori. Se questo è il principale vantaggio delle assicurazioni online, le polizze web possono essere anche svantaggiose. Quello che è certo, tuttavia, è che se siete neopatentati a questo genere di cose non avete certo bisogno di pensarci, tanto, ancora per qualche anno, saranno mamma e papà a pagare l’assicurazione auto. Avere la patente però implica anche degli oneri, soprattutto, secondo una curiosa ricerca del Centro Studi e Documentazione Direct Line, se siamo costretti a dare passaggi ai nostri genitori.

Fino a un minuto prima di prendere la patente capita spesso che sinao i figli a dover essere accompagnati in ogni dove e a ogni ora del giorno e della notte: a scuola, dagli amici, a fare sport, ecc. Sembra però che, una volta cresciuti i figli, i ruoli di accompagnato e accompagnatore tendano a invertirsi: secondo l’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line, infatti, svolta sulla clientela inglese e italiana, ben l’82% del campione in Italia ammette di chiedere ai propri figli un passaggio. Un dato leggermente maggiore rispetto alla percentuale rilevata sui clienti del Regno Unito, dove i genitori che si fanno accompagnare dai figli sono il 79% del campione.

Scendendo più nel dettaglio il 64% del campione italiano ricorre a un passaggio da parte dei figli soltanto quando non ha altre possibilità di spostamento. Il 10% invece si fa accompagnare almeno una volta a settimana e il 6% almeno una volta al mese. Fortunatamente per i figli, invece, solo il 2% dei genitori approfitta tutti i giorni della disponibilità della prole. Rispetto ai figli, ovviamente, le destinazioni sono però diverse: il 25% dei genitori italiani si fanno dare un passaggio ai negozi, il 20% all’areoporto, il 18% sul posto di lavoro. A questi seguono la stazione ferroviaria (14%), la casa di amici (10%) e i ristoranti (7%).

Anche per la clientela inglese, la destinazione preferita sono i negozi mentre sono di più i genitori inglesi che si fanno accompagnare a casa di amici o al ristorante; a spingere i genitori a chiedere un passaggio ai figli è essenzialmente l’aspetto economico, ovvero il desiderio di risparmiare sui mezzi pubblici, a cui segue la comodità di poter giungere nel luogo desiderato senza dover guidare o cercare parcheggio. D’altra parte è anche vero che i genitori, dopo essere stati costretti a trasportare i figli per tanti anni, qualche comodità se la meritano certamente.

I figli danno passaggi ai genitori

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