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Socialisti in apnea dopo le dimissioni del premier portoghese Antonio Costa, coinvolto in un presunto scandalo di corruzione legato alla transizione energetica. Il governo di Lisbona dunque in crisi, a pochi mesi dalle elezioni europee e a solo un anno e mezzo dal voto del 2022 che aveva confermato alla guida del Paese Costa, con le opposizioni che si preparano ad una lunghissima campagna elettorale (per l’Ue e per il Portogallo).

Il caso giudiziario

Dopo alcune perquisizioni nella sua residenza ufficiale, in diverse abitazioni e anche nei ministeri, il passo indietro del premier ha due effetti: la vicenda giudiziaria in sé, legata a litio e idrogeno da un lato e i riverberi politici dall’altro. Si parla di traffico di influenze nell’attribuzione di concessioni per la prospezione del litio e la produzione di idrogeno e durante le indagini sarebbe emerso proprio il nome del premier Costa, così come spiegato ufficialmente dagli inquirenti. Nel mirino dell’inchiesta dunque le concessioni di licenze per “esplorazione mineraria di litio” nel nord del Portogallo, “un progetto per produrre energia dall’idrogeno” e “un progetto per costruire un data center della società Start Campus” a Sines, un centinaio di chilometri a sud di Lisbona.

Ma non è tutto, perché sono anche stati spiccati alcuni mandati di arresto contro il suo capo di gabinetto Vitor Escaria, il sindaco di Sines e due amministratori di Start Campus. Inoltre risultato incriminati anche il ministro portoghese delle Infrastrutture Joao Galamba e il presidente del consiglio di amministrazione dell’Agenzia portoghese per la protezione dell’ambiente.

Un mese fa quest’ultima aveva annunciato di aver concesso il nulla osta a un secondo progetto nel Paese per l’estrazione del litio, metallo utilizzato per la fabbricazione di batterie. Il Portogallo detiene le prime riserve di litio in Europa, ed è già il principale produttore.

Gli sviluppi politici

Il capo dello Stato, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, ha parlato con Costa, ha detto un portavoce del presidente, al fine di capire come si distenderà il futuro politico del Paese.

Costa è entrato nella storia politica portoghese in quanto è stato il primo premier d’oltreoceano: infatti la famiglia paterna è originaria di Goa, in India. Premier dal 2015, Costa è stato rieletto in occasione delle elezioni del 2022, quanto il Partito Socialista ha ottenuto 120 seggi, migliorando di 12 seggi le precedenti urne e conquistando quindi la maggioranza assoluta in Parlamento. Ma da quel momento ha visto la sua popolarità crollare a causa dei ripetuti scandali.

Tra questi spicca il Tap gate, dal nome della compagnia aerea statale, con numerosi ministri che hanno lasciato il loro posto a causa di questa vicenda. Lo scandalo è scoppiato un anno fa in seguito alle rivelazioni sul pagamento di una mazzetta da 500.000 euro ad un amministratore della compagnia.

Interrogato sul suo futuro politico alle prossime elezioni il premier ha replicato: “No, non mi ricandiderò per la carica di primo ministro. Voglio dire, insieme ai portoghesi, che la pratica di qualsiasi atto illecito o addirittura riprovevole non pesa sulla mia coscienza”.

Portogallo, Costa scivola su litio e idrogeno. Dimissioni e crisi di governo

Il premier socialista è stato citato da alcuni indagati per un presunto traffico di influenze: sul piatto le ricche concessioni per le miniere. Il Portogallo detiene le prime riserve di litio in Europa, ed è già il principale produttore

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