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Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

Certo, la fiducia parlamentare sarà importante. Certo, il sostegno del Quirinale non sarà inutile. Certo, la governance del turbolento Pd significherà molto. Tutto vero, ma il futuro politico del neo premier Matteo Renzi è, quasi tutto, nella mani di due sole persone. Il presidente della Bce, Mario Draghi, e il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Se loro due si metteranno di traverso il futuro del nascituro governo Renzi è già segnato: sarà l’ennesimo governo di corto respiro della storia repubblicana. Se, invece, Draghi e Berlusconi penseranno che è proprio il sindaco di Firenze la persona giusta per traghettare l’Italia oltre la palude del suo Novecento politico-sindacale, nella quale continua a essere intrappolata dopo cinque anni di recessione e d oltre un decennio dalla nascita dell’euro, allora la stagione politica di Renzi potrebbe essere davvero lunga e proficua.

Perché Draghi? Perché superMario può creare le condizioni che servono alle riforme per prendere quota. Draghi ha la credibilità per convincere la Merkel a dare fiducia al tentativo di Renzi e può «trattare» le condizioni di un eventuale prestito delle autorità europee (quello che la Spagna ha già ricevuto per risanare le sue banche, ndr) indispensabile per far scendere la febbre da spread a temperature compatibili con la ripresa del pil. Il numero uno della Bce è l’unico che può creare le condizioni che, inevitabilmente, serviranno perché non si riforma senza il placet dei mercati. E questo mantra vale anche per Renzi.

Perché Berlusconi? Perché il Cavaliere ha bisogno di qualcuno che pacifichi e chiuda con la Seconda repubblica. Sa benissimo che non può farlo né lui, né un personaggio che a livello di politica nazionale, come Enrico Letta, ha avuto ruoli e peso negli ultimi quattro lustri. Renzi è un new comer a Roma e quindi non si porta sulle spalle la bisaccia di una linea politica impostata quasi esclusivamente sull’antiberlusconismo. Concedere a Renzi la riforma elettorale in poche settimane significherebbe, da parte del fondatore della Fininvest, una investitura politica piena: Berlusconi concederebbe a Renzi quello che D’alema e gli altri non sono mai stati in grado di spuntare.

Se, dunque, Draghi e Berlusconi scommetteranno su Renzi, come personalità giusta per il prossimo futuro italiano, allora il nuovo premier potrà tirare dritto sulla strada delle indispensabili riforme: abbattimento dello stock del debito pubblico; rottamazione della p.a.; riforma del mercato del lavoro; liberalizzazioni a 360 gradi; privatizzazioni soprattutto delle municipalizzate. Altrimenti a breve si torna al voto.

Renzi sarà prigioniero di Draghi e Berlusconi

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi. Certo, la fiducia parlamentare sarà importante. Certo, il sostegno del Quirinale non sarà inutile. Certo, la governance del turbolento Pd significherà molto. Tutto vero, ma il futuro politico del neo premier Matteo Renzi è, quasi tutto, nella mani…

Intesa Sanpaolo, che cosa combina BlackRock in Italia

BlackRock scocca l’affondo sull’Italia. La banca yankee è salita, con un’operazione datata 13 febbraio, al 5,004% nel capitale di Intesa Sanpaolo, da una quota precedente sotto la soglia rilevante del 2 per cento. In questo modo la Pietra Nera è diventata il secondo maggior azionista dopo la Compagnia Sanpaolo (9,713%). Gli altri soci con quote superiori al 2% in Intesa…

Benvenuti alle blindate primarie destroidi per acclamare Meloni

Unirsi per non svanire? Potrebbe essere questa la chiave di lettura per decifrare le primarie che Fratelli d'Italia ha promosso in questo fine settimana. Un'occasione pubblica per coinvolgere i cittadini, per definire il leader e soprattutto fare una sorta di referendum sul piatto forte di quella destra balcanizzata che ancora non è riuscita a fare sintesi: il simbolo di An.…

Auguri e buon lavoro al governo Renzi

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La forma e il contenuto

Renzi ha finalmente presentato la sua squadra dei ministri. Da domani sarà Presidente del Consiglio e inizierà il suo mandato. Rispetto all’ultima volta in cui mise piede al Quirinale è apparso molto più rilassato. Si è mostrato sorridente, sicuro di sé, ha fatto battute (anche piuttosto stupide) e poi ci ha tenuto a sottolineare che i ministri saranno metà uomini,…

Tutte le donne del governo Renzi

È il primo governo con la parità di genere, dice orgoglioso presentando la sua squadra Matteo Renzi al Quirinale. Otto ministri su sedici sono donne, così come il segretario del Pd aveva promesso tempo fa, immaginando però un gruppo più ristretto, composto da dieci persone. Il tira e molla con i partiti che comporranno la sua maggioranza ha invece aumentato…

Renzi: “non c’era altra scelta possibile”

  L’intervista di oggi a Rino Formica getta l’ombra della massoneria sul nascente governo Renzi: “dopo 35 anni vedo realizzarsi il programma di ‘Rinascita Nazionale’ del toscano Licio Gelli”. Parole molto pesanti se si pensa che Gelli è di Arezzo dov’è anche la Banca Etruria. Su quest’ultima sono state pubblicate speculazioni che la vorrebbero molto vicino alla massoneria, altre che…

Ecco la squadra dei ministri del Renzi I

Dopo tre ore di colloquio con il capo dello Stato, Matteo Renzi ha sciolto la riserva sul suo governo. Ecco la sua squadra, composta da 16 ministri, 8 uomini e 8 donne. Di seguito tutti i nomi: Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Federica Mogherini, Esteri Angelino Alfano, Interni Andrea Orlando, Giustizia Roberta Pinotti, Difesa Pier Carlo Padoan, Economia…

La teoria dell'osteria

Vero: quelli non sono fascisti, non dobbiamo peccare di pigrizia definitoria - nazisti, però, sì, al limite. Paroloni sprecati, comunque, per qualcosa che è più quotidiano, banale, abitudinario: la teoria politica dell'osteria contemporanea, perché non ci sono più le osterie di una volta. In essa, la discussione calcistica è bandita, attualmente, perché non favorisce più come un tempo quelle emozionanti…

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È stata già ribattezzata "la rivoluzione su Twitter" quella che sta andando in scena in Ucraina, con un'ondata di violenza che in soli tre giorni ha prodotto quasi cento morti. Ma qual è il clima che si respira a Kiev, teatro di questi scontri? Ecco le voci della piazza e i riverberi dell'accordo siglato tra manifestanti e presidente Yanukovich raccontati in una…

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