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“La geografia, i rapporti politici, le dinamiche commerciali e conflittuali spiegano solo in parte il valore assegnato a quest’area in un’ottica globale”, scrive Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia della Sapienza, nell’introdurre l’undicesima edizione dell’Atlante Geopolitico del Mediterraneo curato annualmente dall’OsMed dell’Istituto di Studi Politici Pio V.

“Oggi più che mai è, infatti, fondamentale comprendere tali fenomeni non solo per analizzare il presente, ma anche per cogliere le traiettorie future di un quadrante che continua a essere un ponte naturale tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud del mondo”, continua il professore. E aggiunge: “Ancor di più, tutto ciò rischia di risultare parziale se si pone in essere uno sforzo idealistico volto a elaborare un’immagine quasi mitizzata di questo specchio d’acqua che rappresenta solo l’1% delle acque globali”.

L’Atlante è uno strumento di analisi e riflessione che restituisce la centralità strategica del Mediterraneo in un mondo interconnesso. Ottica individuata come totale priorità strategica dall’Italia. Nonostante la crescente attenzione verso l’Indo-Pacifico, la regione mediterranea resta un crocevia cruciale di instabilità, interessi globali e dinamiche geopolitiche a che proprio come porta europea verso Oriente. L’opera, curata da Francesco Anghelone e Andrea Ungari, offre un quadro aggiornato al 28 febbraio 2025 dei Paesi della sponda sud e sud-orientale del bacino, integrando schede paese con approfondimenti tematici.

L’edizione di quest’anno si concentra in particolare sulla competizione tra grandi potenze nel Mediterraneo, con saggi strategici sul ruolo degli Stati Uniti (Gregory Alegi) e l’interesse crescente della Cina (Stefano Pelaggi). Completano il volume i contributi della sezione Dialoghi Mediterranei, che analizzano le conseguenze geopolitiche del crollo del regime siriano, coinvolgendo attori come Russia, Turchia e Iran. Sostenuto dal lavoro dell’Osservatorio sul Mediterraneo (OsMed), l’Atlante si conferma un riferimento per comprendere crisi, trasformazioni e prospettive della regione. Un punto di approfondimento utile anche e per interpretare quanto sta accadendo in questi giorni, con Israele e Iran entrati in una fase di guerre guerreggiata inedita, preoccupante proprio per gli equilibri della regione più importante per i destini dell’Italia.

Mediterraneo 2025. L’Atlante dell’OsMed analizza il confronto tra potenze

L’Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2025 analizza crisi, trasformazioni e sfide strategiche della regione, evidenziandone la centralità nella competizione globale. L’opera unisce schede-Paese e saggi tematici sul ruolo delle grandi potenze, con un focus su Stati Uniti, Cina e gli equilibri post-siriani

Difesa, spesa e strategia. Il nuovo corso della Nato secondo Volpi

Di Raffaele Volpi

In vista del vertice Nato di fine giugno, l’attenzione si concentra sui target di spesa, ma il vero nodo è politico: come costruire un’Alleanza più equa, efficace e lungimirante? Il dibattito riguarda la qualità più che la quantità, la strategia più che le cifre, la governance più che i bilanci. La riflessione di Raffaele Volpi

Cosa significa una portaerei a energia nucleare per la Marina Italiana. Scrive Del Monte

Di Filippo Del Monte

La proposta della Marina Militare di costruire una portaerei nucleare solleva interrogativi strategici, tecnici e politici. Mentre alcuni analisti discutono se il Mediterraneo sia troppo “piccolo” per una portaerei nucleare, altri vedono in questa scelta una svolta verso una presenza stabile dell’Italia nei quadranti indo-pacifico e africano

Centro, tra via di mezzo e terza via. La riflessione di don Massimo Naro

Il 16 giugno si terrà un convegno organizzato dal Centro Studi Cammarata di San Cataldo (Caltanissetta) per dialogare sulla reale possibilità (o circa la definitiva impossibilità) di realizzare un centro politico in Italia, per perimetrare in qualche modo (con una forma-partito vera e propria, oppure con un patto etico e culturale che risulti più forte e più cogente della disciplina di partito) quella “terra di mezzo” spesso nominalmente chiamata in causa da una parte come “centro-destra” e dall’altra parte come “centro-sinistra”. Don Massimo Naro racconta l’iniziativa

Innovazione e necessità, così l’Eliseo guarda a Renault per la produzione di droni

Di Ivan Caruso

Il governo francese chiede a Renault di produrre droni in Ucraina. Un caso emblematico che rivela come sta cambiando il volto della difesa occidentale: non più accumulo di arsenali destinati a diventare rapidamente obsoleti, ma capacità di innovare costantemente e produrre rapidamente quando serve. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

Israele-Iran, anatomia di un attacco senza precedenti. Parla Trenta (Swansea)

Operazione con bombardamenti aerei, droni e azioni clandestine del Mossad. Nel mirino basi, impianti nucleari e leadership. Gravi le carenze tecnologiche e di controspionaggio di Teheran, spiega il professor Luca Trenta (Swansea University)

Roma-Parigi, la cooperazione nel Mediterraneo all’evento di Med-Or

Italia e Francia stanno intensificando il coordinamento strategico nel Mediterraneo, lanciando un seminario di alto livello a Roma promosso dalla Fondazione Med-Or Italiana. Il focus: sicurezza, energia, migrazione e crisi regionali. Sono in corso colloqui per renderlo un evento annuale e per stabilire un centro di ricerca permanente

Ucraina, Medio Oriente, Nato. Verso il G7 in Canada (con vista Piano Mattei)

Dal Canada a Villa Pamphilj, la traccia italiana segue coordinate precise: la guerra in Ucraina, il sostegno a Kyiv, le difesa della Nato e le pressioni sugli alleati. Le Figaro sulla premier: “Meloni primadonna, è diventata la matrice di una nuova destra: disinibita, disciplinata e tremendamente efficace”

Ucraina, spesa, credibilità. Qual è la posizione di Vilnius sulla Nato

La guerra in Ucraina non è un conflitto isolato, ma parte di un’offensiva globale contro l’ordine internazionale. A sostenerlo è la Lituania, che chiede alla Nato di reagire in modo coerente e rapido, con nuove priorità strategiche e obiettivi di spesa più ambiziosi. Difendere Kyiv significa difendere la credibilità della Nato e arginare le ambizioni di Mosca e Pechino

Luigi Sbarra e le chiavi del Sud. Il capitale che il governo non deve sprecare secondo Jannotti Pecci

Tra le sfide dell’ex leader della Cisl, ora sottosegretario per il Mezzogiorno, quegli investimenti già avviati ma che ora vanno fatti fruttare. La Zes unica ha funzionato bene, ora il problema è il lavoro nero. Intervista a Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Campania

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