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Si fa presto a chiamarla vittoria di Matteo Renzi. In realtà, analizzando nei dettagli l’esito dei congressi regionali del Pd, il risultato appare più complesso e figlio di logiche correntizie che imperversano ancora nel partito.

TRIONFA L’ASTENSIONISMO
Innanzitutto perché a vincere in tutte le 16 regioni più la provincia di Bolzano dove si è votato ieri il vincitore è stato l’astensionismo. Complici la scarsa eco mediatica e l’attenzione tutta spostata sull’incandescente panorama nazionale, l’elezione dei nuovi segretari regionali ha registrato un calo di votanti un po’ ovunque rispetto alle scorse votazioni.

I CANDIDATI UNICI
Certo, in molte regioni hanno trionfato i candidati renziani, anche perché in molti casi erano gli unici, vedi in Puglia con Michele Emiliano, in Valle d’Aosta con Fulvio Centoz, in Veneto con Roger De Menech, in Toscana con Dario Parrini, In Friuli con Antonella Grim.

LE LARGHE INTESE DI RACITI
Più difficile invece definire renziana la vittoria in Sicilia di Fausto Raciti (nella foto). L’ex leader bersaniano dei Giovani democratici che in passato ha criticato duramente il Rottamatore appena incaricato come premier è riuscito a mettere d’accordo con la sua candidatura l’anima renziana e cuperliana del partito. Larghe intese contro cui nulla ha potuto il segretario uscente di provenienza sindacalista Giuseppe Lupo.

IN LAZIO VINCE FRANCESCHINI
Anche in Lazio la candidata più vicina al rottamatore, Lorenza Bonaccorsi, ha perso nei confronti di Fabio Melilli, sostenuto in primis da Area Dem, la corrente di Dario Franceschini e anche da cuperliani, bettiniani, zingarettiani e Giovani turchi.

NESSUN VINCITORE IN LIGURIA E A BOLZANO
Primarie senza vincitore in Liguria. Nessuno tre candidati, Giovanni Lunardon, Alesssio Cavarra e Stefano Gaggero, ha ottenuto il 50% più uno dei voti validi: il renziano Cavarra, appoggiato da Claudio Burlando, ha raccolto il 48,2 % dei consensi, il cuperliano Lunardon, sostenuto anche da molti renziani, il 44,12 e il civatiano Gaggero il 7,86. Saranno dunque i 250 delegati della nuova assemblea regionale del Pd a eleggere sabato prossimo il nuovo segretario regionale del partito.

Ballottaggio anche per Bolzano dove Liliana Di Fede (AreaDem, Giovani turchi, Civati) supera il 50 per cento dei voti, ma non dei delegati eletti, e dovrà quindi vedersela in assemblea contro Mauro Randi (Renzi).

OCCUPY PD CAMPANIA
Polemiche e lo spettro di brogli accompagnano il voto in Campania. Guglielmo Vaccaro, deputato vicino ad Enrico Letta, ha occupato la sede del Pd a Salerno per denunciare quelle che lui giudica gravissime irregolarità nel voto. Un voto che ha regalato la vittoria alla parlamentare renziana Assunta Tartaglione.

GLI ALTRI RISULTATI
In Lombardia vittoria di Alessandro Alfieri, renziano, appoggiato anche dall’ala bersaniana, che ha battuto Diana De Marchi, consigliera provinciale di area Civati, fermatasi a un ottimo 42.8% rispetto al 57,2% del coordinatore uscente.
Gli altri nuovi segretari sono: Davide Gariglio (Piemonte: area Renzi), Giacomo Leonelli (Umbria: Renzi, Giovani turchi), Francesco Comi (Marche: AreaDem, Renzi, Cuperlo), Micaela Fanelli (Molise: Renzi, Civati), Ernesto Magorno (Calabria: Renzi).

Chi ha vinto (davvero) i congressi regionali del Pd

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