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La vera eredità di Ratzinger e il futuro della Chiesa. Scrive Giovagnoli

Qual è per il papa e per la Chiesa nel suo insieme, il modo migliore per affrontare la crisi del cristianesimo in Occidente? È legittimo avere opinioni diverse a proposito. Personalmente credo che aiuti la presenza di un papa capace di trasmettere forza e coraggio. E le sue “dimissioni” mostrano che anche Ratzinger la pensava così

Cosa ci lascia Benedetto XVI. Il commento di Bonanni

Non cesserà per molti di noi la suggestione provocata dai suoi insegnamenti relativi all’essenza del cristianesimo quale approdo di salvezza per ogni persona umana, quale bussola per i popoli in ricerca del proprio destino di sviluppo nella fraternità. La riflessione di Raffaele Bonanni

L’Epifania e la cometa, tutti abbiamo bisogno di una stella. Scrive D’Ambrosio

Non dei diversi Erodi abbiamo bisogno. Ma di una vera stella. Continua l’impegno nel cercarla, e, una volta trovata, a tenerla stretta per non perderla. La riflessione di Rocco D’Ambrosio, presbitero della diocesi di Bari, ordinario di Filosofia Politica nella facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma

Francesco e Benedetto, le consonanze tra i papi e l'unicum dell'addio. Parla mons. Paglia

“Tra i due papi ci sono state differenze, interpretazioni pastorali non collimanti anche nella visione della Chiesa stessa, ma il Pastore, per i cattolici, è sempre tale. Penso che la parte dei fedeli più vicina a Ratzinger si riconoscerà in Francesco e nell’esigenza di evitare lo sgretolamento del cristianesimo. Non possiamo perdere tempo a discettare sull’utilizzo o meno del latino, quando il momento che stiamo vivendo è di profonda crisi”. Conversazione con monsignor Vincenzo Paglia

Ratzinger ultimo atto col pre Conclave del futuro della Chiesa. Scrive D'Anna

Due papi per quale Chiesa? si sono chiesti in questi giorni di autoanalisi vaticane complessive i 130 Cardinali e gli oltre 300 Vescovi che hanno partecipato al funerale di Ratzinger come ad una sorta di pre Conclave. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Francesco, Benedetto e chi non capisce la tensione polare

Alcuni non hanno fatto propria la lezione di questi dieci anni vissuti insieme da papa Francesco e dal papa emerito, Benedetto XVI. Esistono due poli nella vita, nel mondo, nel pensiero, nella realtà. Questi due poli costituiscono un asse indispensabile per produrre energia, e quindi per procedere. Il loro compito è quello di integrarsi, completarsi. È la visione della tensione polare tanto cara a Romano Guardini

L'uomo di Stato e di finanza che amava Aristotele. Gotti Tedeschi ricorda Ratzinger

Il banchiere e saggista partecipò alla scrittura dell’enciclica Caritas in Veritate: “L’uomo – questa è l’essenza dell’enciclica – ha a disposizione tantissimi strumenti. Ma se perde i riferimenti in termini di valori, il rischio è che gli strumenti siano fini a se stessi. Di più, assumano autonomia morale”

L'importanza dei processi (da concludere). D'Ambrosio legge il 2023

Se tutto va bene collaboriamo a questa grande storia, con i doni ricevuti, limiti e peccati permettendo. L’autenticità della nostra storia, è bene ricordarlo in tempi di populismi, bufale, infodemia e post verità, è data dal far parte di una storia più grande di noi, ossia quella che Dio scrive con ognuno di noi. Il pensiero di Rocco D’Ambrosio, ordinario di Filosofia Politica all’Università Gregoriana

Benedetto XVI e l'integralità del cattolicesimo

La tradizione non è una gabbia di acciaio, ma una molla che spinge in avanti, che permette di mantenere uno spessore oltre le apparenze e le mode del momento, che mantiene nell’eredità eterna della Rivelazione divina una forza soprannaturale presente al cospetto della fragilità temporale. La riflessione di Benedetto Ippolito, professore di Storia della Filosofia Medievale all’Università Roma Tre

Vi racconto Benedetto XVI, il chierico. Il commento di Malgieri

Ratzinger è stato l’esempio vivente della ritrovata e rinnovata speranza della ricomposizione delle fratture che stanno annichilendo l’umanità anche nella apparente lontananza dal mondo. È probabile che la sua fragilità, con semplicità e coraggio confessata, altro non fosse all’epoca che il sigillo dello Spirito Santo sulla sua dignità pontificale non più bastevole nelle circostanze di allora. Il commento di Gennaro Malgieri

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