Con l’accelerazione imposta allo sviluppo dei velivoli di sesta generazione, in ultimo con l’intesa raggiunta sul Tempest, nasceranno nuove necessità operative anche per i sistemi missilistici così come per quelli di difesa antiaerea. In questa direzione si dirige l’accordo siglato da Northrop Grumman Italia per sviluppare nei prossimi anni soluzioni per un programma missilistico europeo
Difesa
Ucraina, l’Italia non si gira dall’altra parte. Le parole di Meloni e Crosetto
Per raggiungere “l’obiettivo di assistere il popolo ucraino” è necessario “anche l’aiuto militare”, ha detto il presidente del Consiglio. Quando il governo deciderà un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari seguirà la stessa procedura adottata dall’esecutivo Draghi relazionando il Copasir, ha spiegato il ministro della Difesa
Fondi per la Difesa e missioni. Ecco le priorità dell’Ue
Il Consiglio Affari esteri dell’Unione europea ha aumentato di due miliardi il Fondo europeo per la pace, una decisione che aiuterà a sostenere le forze armate del Vecchio continente e che si è rivelato uno strumento fondamentale anche per il sostegno all’Ucraina. Inoltre, continua l’impegno dell’Ue in Africa, con il prolungamento delle missioni nel Corno d’Africa e l’iniziativa in Niger
Tempest & Co. Competizione o collaborazione per i caccia del futuro
È iniziata la gara internazionale forse più avvincente fra le grandi potenze tecnologiche mondiali, quella dei programmi sui caccia di sesta generazione. In primo piano ci sono il progetto anglo-italo-nipponico Tempest e l’americano Next generation air dominance. Ma in partita c’è anche la Cina, che sta facendo grandi investimenti e non va sottovalutata
Difesa nel segno (mediterraneo) di La Pira. Intervista esclusiva a Nino Minardo
Conversazione con Nino Minardo, neo presidente della commissione Difesa della Camera. “La Pira pensava all’Italia come Paese ponte dalla vocazione mediatrice e pacificatrice”. Spese per la Difesa? “Al 2%. Gli incrementi d’investimento necessari al suo raggiungimento avrebbero risvolti positivi anche sull’industria nazionale e sui relativi indotti”
La rivoluzione del Tempest parte da Palazzo Chigi. L'opinione di Nones
È la prima volta che la presidenza del Consiglio annuncia un accordo del genere: segno della consapevolezza del governo di quanto sia strategica la scelta di collaborare con Regno Unito e Giappone allo sviluppo del caccia del futuro. Per l’Italia si aprono prospettive inaspettate
Sul Tempest, un’intesa politica oltre la tecnologia. Il commento di Perego
L’Accordo raggiunto sul Tempest coinvolge anche l’Italia che potrà così mantenere e acquisire quelle tecnologie che permettono di essere competitivi sul mercato mondiale e avere importanti benefici economici e industriali. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago
Il sistema industriale della difesa alla prova del Tempest. Gli scenari di Cossiga
L’intesa sul Fcas tra Italia, Regno Unito e Giappone è un seme da cui germoglierà un albero. Con il tempo potremo valutarne i frutti. Sperando in una futura convergenza dei sistemi europei. Per l’Italia può essere il momento di ottenere il giusto riconoscimento delle proprie capacità industriali, secondo Giuseppe Cossiga, presidente Aiad
Tempest è il sistema Fcas del futuro. Parla il gen. Camporini
Il progetto anglo-italo-nipponico renderà possibile eliminare la nebbia di guerra sul campo operativo. Sull’alternativa franco-tedesca l’Italia ha dovuto compiere una scelta tra concretezza e incertezza, anche se sarebbe stato preferibile evitare egoismi nazionali. La presenza del Giappone ha un grande peso geopolitico: cerca indipendenza tecnologica davanti alle minacce che arrivano da Cina e Corea del Nord
I tre significati geopolitici dell’alleanza per il Tempest
L’indivisibilità della sicurezza dei quadranti euro-atlantico e indo-pacifico, un nuovo pezzo del puzzle “minilaterale” e la risposta alle minacce delle autocrazie. Ecco le implicazioni della mossa Tempest