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Sfide politiche e priorità strategiche in vista di una Difesa europea credibile

A poche settimane dal vertice Nato, l’Unione europea è chiamata a definire una linea comune in materia di sicurezza e difesa: tra le incognite del disimpegno statunitense, le divisioni interne e le ambiguità di alcuni Stati membri, costruire una credibile capacità militare europea è ormai una priorità strategica non rinviabile

Droni, IA e laser. Così la Cina si prepara alla guerra counter-Uas

Il contrasto alla minaccia dei droni è divenuto una priorità strategica per Pechino. Oltre 3.000 aziende sono oggi coinvolte in un settore favorito dalla fusione civile-militare, con un incremento significativo nei bandi pubblici. L’obiettivo è garantire il dominio del cielo e dello spettro, anticipando i futuri scenari bellici

Operazione sul Tevere e minaccia biochimica. L’Italia in prima linea nel warfare del XXI secolo

Il San Marco ha simulato uno scenario di reazione a un attacco terroristico chimico-batteriologico. L’Italia è all’avanguardia anche nella gestione del warfare del futuro (su cui gli Usa e la Nato pongono estrema attenzione)

Né ulteriore debito né tagli al welfare. La ricetta di Camporini per finanziare la Difesa

Passata la deadline del 30 aprile, sono 16 i Paesi europei che hanno fatto richiesta di poter emettere ulteriore debito per finanziare la propria Difesa in deroga al Patto di stabilità. Come preannunciato, e nonostante fosse stata tra i primi promotori della misura, l’Italia manca all’appello. Il rischio ora è di ritrovarsi tagliati fuori dal resto d’Europa e di non essere in grado di mantenere gli impegni Nato. Esistono anche altre vie per finanziare la Difesa senza toccare il welfare, ma per farlo saranno necessarie disciplina e razionalità. L’intervista al generale Camporini

Tokyo guarda a Nuova Delhi per il Gcap e manda un messaggio a Pechino

Il Giappone ha avviato contatti con l’India per coinvolgerla nel Global Combat Air Programme (Gcap), il progetto trilaterale con Regno Unito e Italia per il futuro caccia di sesta generazione. La mossa di Tokyo va oltre l’industria e parla di sicurezza regionale e convergenze strategiche, con gli occhi fissi su Pechino

Dai semiconduttori alla difesa, occhio in Ue a non cadere nella trappola autarchica

Con l’apertura a Southampton del primo impianto europeo per la produzione industriale di semiconduttori, il Regno Unito si inserisce in un nodo cruciale per la sicurezza tecnologica e la difesa. La mossa arriva mentre Londra e Bruxelles tentano un riavvicinamento piano politico e strategico, ma le regole europee sui finanziamenti per la difesa rischiano di penalizzare partner strategici

Tra Italia e Turchia un’alleanza industriale nel segno della pragmaticità. Intervista a Cossiga (Aiad)

L’intesa tra Italia e Turchia nel settore della Difesa si consolida attraverso nuovi accordi industriali, in particolare sul fronte dei droni. In un’Europa ancora in ritardo su queste tecnologie strategiche, Roma sceglie un approccio pragmatico, rafforzando i legami con un attore centrale per la Nato e il Mediterraneo. Una collaborazione che apre scenari industriali rilevanti e rafforza il posizionamento italiano nel nuovo equilibrio euro-mediterraneo. L’intervista a Giuseppe Cossiga, presidente della Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad)

La Germania riarmata, le spese a debito e il nodo sui fondi di coesione europei. Intervista a Nelli Feroci (Iai)

La Germania sarà il primo Paese dell’Ue a chiedere formalmente lo scorporo delle spese militari dal Patto di stabilità. Berlino intende rilanciare la propria difesa con nuove risorse a debito, in un contesto europeo segnato da minacce esterne e da un possibile disimpegno americano. L’Italia, invece, mantiene la linea della prudenza, mentre a Bruxelles si discute la revisione dei meccanismi di coesione. Intervista con l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci (Iai)

volpi

Berlino si smarca dal Patto di stabilità e accelera sulla Difesa europea. E l’Italia? Scrive Volpi

Di Raffaele Volpi

La Germania compie un passo decisivo nella costruzione della difesa comune europea, sfruttando le flessibilità offerte da ReArm Europe e rilanciando il proprio apparato industriale. Una strategia chiara, con risorse e priorità definite. Nel frattempo il nostro Paese, che pur dispone di asset importanti, resta in attesa di una visione coerente. In gioco non c’è solo la sicurezza, ma anche il posizionamento dell’Italia nei nuovi equilibri europei e mediterranei. L’analisi di Raffaele Volpi

Chi vuole escludere l'Italia dalla difesa Ue? La versione di Donazzan

I fondi della difesa dedicati solo ad aziende che hanno una catena di fornitura made in Eu, decisione che di fatto discriminerebbe tutte quelle realtà industriali che hanno relazioni con Usa, Regno Unito e Giappone, sono un controsenso, dice a Formiche.net Elena Donazzan (Ecr/FdI), relatrice ombra del dossier difesa, secondo cui in tutto ciò c’è una manina francese che sta mettendo subbuglio nel futuro della difesa europea

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