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Elettronica, spazio e sicurezza. I pilastri di Leonardo, tra risultati e Piano industriale

Leonardo ha approvato i risultati finanziari del 2024, con ordini in aumento e previsioni positive per il 2025. Contemporaneamente, è stato aggiornato il Piano industriale 2025-2029, che prevede investimenti strategici in digitalizzazione, efficienza operativa e alleanze internazionali, con l’obiettivo di consolidare il core business e affrontare le sfide globali con soluzioni tecnologiche avanzate

Dalla pace alla difesa comune. Cosa ha detto von der Leyen (citando De Gasperi)

I singoli Stati membri potrebbero mobilitare fino a 650 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, aggiungendo l’1,5% del Pil ai loro bilanci della difesa in 4 anni. Il Consiglio europeo ha aperto a un nuovo strumento finanziario, che sarà chiamato Safe (Security Action for Europe), e che darà agli Stati membri fino a 150 miliardi in prestiti, da investire seguendo alcuni principi di base

L’industria della difesa europea cresce, ma i legami con gli Usa restano. I dati Sipri

Le instabilità geopolitiche fanno crescere ancora il mercato globale della difesa, ma i cambiamenti dell’ultimo periodo stanno ridisegnando in molti settori le mappe dell’import-export militare. Per il proprio riarmo, spinto anche dalla nuova linea dura di Trump, l’Europa si affida ancora al settore Usa, ma crescono le preoccupazioni sui possibili risvolti delle decisioni Usa di tagliare gli aiuti al Kiev. Intanto, la Russia vede crollare le proprie vendite di armamenti mentre l’Italia si posiziona al sesto posto tra gli esportatori mondiali, puntando soprattutto sul Medio Oriente

Un po' drone, un po' missile da crociera. Cos'è Cmmt, il nuovo progetto di Lockheed Martin

L’azienda della difesa Usa ha presentato il suo nuovo velivolo multi-missione a basso costo. Basato su un vecchio progetto, può essere lanciato da aerei, elicotteri e sistemi terrestri, offrendo una soluzione modulare ed economica

Potere aereo di quinta generazione. Con gli F-35 l’Italia guida l’Europa

L’Italia si prepara a rafforzare la propria flotta di F-35 con 25 nuovi velivoli, portando il totale a 115 unità. Un investimento da sette miliardi che non solo modernizza le capacità operative di Aeronautica e Marina, ma consolida anche il ruolo strategico del Paese nel rapporto transatlantico

Coinvolgere la finanza privata nel riarmo europeo. La proposta francese

Di Filippo Del Monte

L’apertura del governo francese ad una ipotesi privata di finanziamenti per la Difesa è una idea utile, certamente da valutare, anche in previsione di una sua estensione all’estero, in Paesi dove il dibattito si sta svolgendo attorno alle risorse statali da impiegare per il riarmo, come in Italia. L’analisi di Filippo Del Monte

Europa in riarmo. La corsa verso una maggiore autonomia letta da Vicenzino

Di Marco Vicenzino

Davanti all’allontanamento della protezione statunitense, si delinea un crescente consenso per un aumento della spesa in difesa. Ma le sfide non mancano: allocazione dei fondi, differenti posizioni dei Paesi e necessità di una leadership collettiva. L’analisi di Marco Vicenzino

Quale ReArm Europe? Limiti e opportunità del piano von der Leyen secondo Braghini

Di Fabrizio Braghini

Con il piano ReArm, Bruxelles propone incentivi sotto forma di prestiti, ma senza fondi diretti o sovvenzioni, suscitando interrogativi sull’efficacia dello schema. La sfida di von der Leyen è ottenere il consenso dei governi senza alimentare divisioni tra i Paesi membri, garantendo nel contempo una strategia di difesa realmente integrata

La Marina Militare torna a guardare al nucleare. L'analisi dell'amm. Caffio

La Marina Militare guarda alla propulsione nucleare per estendere la sua presenza globale. Un passo avanti che potrebbe segnare il ritorno dell’Italia tra le potenze navali di primo livello. L’analisi dell’ammiraglio Fabio Caffio

Il martello di Mosca. Così si è evoluta l'artiglieria russa nell'ultimo secolo

Nella guerra moderna, l’artiglieria è stata storicamente al centro dell’approccio militare russo. Il report del think tank britannico evidenzia come, dalla Prima Guerra Mondiale all’Ucraina, Mosca ha affinato il suo utilizzo come arma di distruzione e pressione politica

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