Il tema della governance etica dell’IA è al centro del dibattito politico mondiale. A fronte di un utilizzo crescente sui campi di battaglia e dello sviluppo di numerosissimi sistemi militari assistiti da IA, la tecnologia mostra, insieme a grandi potenzialità, forti limiti circa la sua affidabilità. In questo contesto si inerisce l’invito Usa rivolto a Cina e Russia a impegnarsi affinché le decisioni sull’utilizzo delle armi nucleari siano riservate soltanto agli umani. L’intervento del generale Fernando Giancotti, già presidente del Casd
Difesa
L’espansione cinese potrebbe andare oltre la zona grigia. Parola di Paparo, capo IndoPaCom
Secondo il nuovo capo del comando Indo Pacifico, la Cina potrebbe andare oltre alle operazioni ambigue con cui dimostra le sue volontà di espansionismo. Previsione tetra di Pappy Paparo, perché significa che Pechino potrebbe essere disposto ad attività più manifeste
Atomica, se l'algoritmo sgancia la bomba. La richiesta Usa vista da Alegi
“And one of the fingers on the button will be German…”, cantava Tom Lehrer, una sorta di Jannacci americano. Correva l’anno 1965 e la preoccupazione era che la proposta per una Multi Lateral Force desse alla Germania accesso alle armi atomiche appena vent’anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Nell’era dell’intelligenza artificiale, il problema non è tanto chi abbia il dito sul bottone quanto che non ci sia più né dito né bottone, e che gli algoritmi decidano chi deve morire, senza alcun intervento umano
Polo della difesa terrestre e carro armato del futuro. Ecco l’intesa tra Roma e Parigi
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato l’omologo Sebastien Lecornu per firmare una lettera di intenti sul polo industriale terrestre europeo. Da parte francese, inoltre, arriva l’apertura alla partecipazione italiana al carro del futuro franco-tedesco
Quale strategia per la difesa del Paese. Scrive il gen. Preziosa
L’architettura della sicurezza mondiale stabilita dopo il Secondo conflitto mondiale si sta modificando rapidamente sotto la spinta di Paesi autocratici. Il quadro delle minacce odierno è molto differente dal quadro delle minacce ereditato dal periodo post Guerra fredda. La strategia di Difesa per il XXI Secolo, quindi, dovrà prendere in considerazione il nuovo quadro geostrategico per attagliare le risposte alla nuova situazione
Deterrenza nucleare europea, cosa può e deve fare l'Italia. L'analisi del gen. Caruso
Macron ha evocato ancora una volta la necessità di una Difesa Comune Europea, la possibilità di creare uno scudo missilistico europeo e, soprattutto, ha messo a disposizione dei partner europei la deterrenza dell’arsenale nucleare francese perché “essa è al centro della strategia di difesa della Francia, ed è quindi un elemento essenziale per la difesa del continente europeo”. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi)
Cinque ipotesi per rafforzare l’Europa della difesa. Scrive Nones
Aumentare le capacità produttive europee rappresenta la grande sfida dei prossimi anni. Potrebbe essere semplice farlo per munizioni o mezzi terrestri, ma per tutti gli altri sistemi d’arma (velivoli, elicotteri, navi, sistemi missilistici) sarà necessario non solo potenziare gli impianti di integrazione e assemblaggio, ma anche coinvolgere tutta la lunga catena dei fornitori. Il commento di Michele Nones, vicepresidente dello Iai
Truppe Usa fuori da Niger e Ciad? Ecco cosa dice il Pentagono
Non è stata ancora presa una decisione definitiva sul ritiro, ha spiegato l’ammiraglio Grady, numero due delle forze armate statunitensi. Ma se così sarà, serviranno nuove soluzioni per le missioni antiterrorismo nel Sahel
Le ultime mosse della Space force di Pechino preoccupano Washington
L’Esercito popolare di liberazione cinese ha effettuato una profonda riorganizzazione strutturale, con la nascita di nuove unità, tra cui le Forze spaziali, il cui obiettivo dichiarato da Pechino è rafforzare le capacità in orbita e migliorare la gestione delle crisi
Primo, sopravvivere. Un ragionamento sulle scelte di Israele
Israele non può da solo affrontare la sfida della teocrazia sciita. Non ne ha la forza. Nel contempo, deve trovare una soluzione alla questione palestinese, perché essa è suscettibile di compromettere la tenuta del Paese nel lungo termine. Da ultimo, deve continuare ad agire per permettere ai suoi abitanti ai confini con il Libano di vivere tranquilli. Questi sono i veri problemi esistenziali del Paese. Non è il momento di fare salti nel buio. L’Iran può aspettare. Scrive il generale Giorgio Cuzzelli, docente di Sicurezza e studi strategici alla Lumsa di Roma