Settembre sarà un mese cruciale per l’Europa non solo per l’importante esito elettorale tedesco e per le decisioni che la Corte Costituzionale di Karlsruhe adotterà in merito alla partecipazione ai programmi di sostegno ai paesi “deboli” demandati alla BCE, ma anche per i nuovi equilibri che dovranno necessariamente emergere nell’assetto politico italiano dopo le note turbolenze estive. In questo scenario,…
Economia
Perché mi preoccupa la crescita senile dell'Asia
L’Asia preoccupa. Il Giappone sta per decidere sulla questione più delicata dell’Abenomics, l’aumento dell’Iva. Un tentativo precedente, negli anni Novanta, produsse un esito disastroso e fece abortire una ripresa che era sembrata promettente. Abe sembra orientato a riprovarci. Secondo Rob Subbaraman di Nomura i problemi dell’Asia sono profondi e strutturali e rischiano, se non li si affronterà correttamente, di fare precipitare…
Ecco i settori del Made in Italy che non conoscono crisi nell'export
Prosegue il rallentamento delle esportazioni italiane. Tra gennaio e maggio, le vendite all’estero sono cresciute di solo lo 0,1% nel confronto con il 2012. Quello che colpisce non è, però, solo il generale peggioramento, quanto la crescente incertezza e la diffusa volatilità. Al di fuori della Ue, hanno cominciato a ridursi le vendite negli Stati Uniti, in Svizzera e in Turchia, Paesi che avevano…
Mps, a Siena si respira Profumo di nuovi guai
Non c'è pace per Monte dei Paschi di Siena, nemmeno in estate. Così, dopo l'inchiesta della Procura di Siena, terminata alla fine di luglio senza riscontrare comportamenti penalmente rilevanti ma addebitando alla ex gestione (il presidente era Giuseppe Mussari) reati finanziari, e dopo le nuove richieste giunte dalla Commissione Ue, chiamata a dare il via al prestito statale da 4…
Fondi Ue, i numeri e gli stanziamenti del bottino italiano
Più che un tesoretto quello che Bruxelles ha riservato all'Italia con i fondi di coesione previsti dal budget finanziario Ue 2014-2020. 29 miliardi con cui l'Italia supera tutti tranne la Polonia, o dipende dai punti di vista, può dirsi il penultimo Paese nella classifica europea di chi se la cava meglio da solo. Ma guai a nuove distribuzioni a pioggia…
Il Brasile risponde al balletto della Fed a suon di dollari e derivati
Dopo la pubblicazione dei verbali della sua riunione di luglio, che ha mostrato una Fed spaccata e intenzionata comunque a breve a tirare i cordoni della borsa, riducendo il suo piano di stimolo mensile miliardario, oggi è arrivata la contromossa del Brasile. E non è un caso che sia stato proprio il Paese guidato da Dilma Rousseff a muoversi per…
Ecco come il tecnologico Nasdaq si è impallato
Il flash trading non è poi così infallibile come si tenderebbe a credere. Gli intoppi negli scambi borsistici ad alta velocità effettuati con computer sofisticati fanno traballare le grandi piazze americane, com'è successo ieri sulla tecnologica Nasdaq. Non crisi finanziaria, ma mezz'ora di black out e di guasti tecnici che ha rischiato paralizzato i trader di Wall Street, a soli…
Che cosa succede al colosso del rame kazako Kazakhmys
Brutte notizie per gli azionisti del colosso minerario e del rame Kazakhmys. Pur operando per lo più in Kazakhstan, che gli investitori ritengono una scommessa vincente grazie alle sue grandissime risorse energetiche, la società ha risentito negativamente dell'aumento dei costi dell'estrazione del rame e dell'unione con il gruppo Eurasian Natural Resources Corporation, tanto da essere costretta a bloccare dividendi per per…
Rcs, Elkann a caccia di un socio "alla Chrysler"
Il mondo dell'editoria è in subbuglio, e tra acquisti e cessioni nel panorama internazionale sembra affermarsi la figura di John Elkann. Come sottolinea il Financial Times, solo qualche settimana prima che la dinastia Graham annunciasse la cessione del Washington Post al fondatore di Amazon Jeff Bezos, la famiglia Agnelli con la casa automobilistica Fiat-Chrysler, aveva mostrato un approccio del tutto opposto…
L'Ue si riprende con i soldi degli Emergenti
Bruxelles incassa i primi dati positivi degli ultimi anni. E se Pil e produzione tornano sopra lo zero, l'eurozona non può che ringraziare Berlino, che spinge all'insù medie fino ad oggi deludenti. Nessun merito del Vecchio Continente però. Con una domanda interna ancora intorpidita, le sue industrie guardano ai vivaci mercati emergenti, che si sono finora affidati alla dinamicità delle…