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Silk gloves for China’s Wang Yi at the Elysée

Chinese Foreign Minister Wang welcomed in France by President Macron himself. Paris (unlike Rome) opts for a soft approach: no formal references to Hong Kong. So far only voices from the Elysée (no press conference or official statements, you never know). No formal mention even of the 5G issue on which French intelligence suggests great caution... An imperial welcome. The…

algeria, macron

Ricevimento di seta all’Eliseo per il cinese Wang. C’è Macron (accomodante)

Ricevimento imperiale. La quarta tappa europea del ministro degli Esteri cinese Wang Yi va in scena a Parigi. Il capo della diplomazia di Xi Jinping viene accolto al suo arrivo all’Eliseo, dal presidente Emmanuel Macron. Non al Quai D’Orsay, il luogo che il protocollo indicherebbe come meta ordinaria. Non è la prima volta. Dal 2017, per ben quattro volte Wang…

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Italia senza rotta nel Mediterraneo. L’allarme dell’ammiraglio De Giorgi

Senza una rotta chiara. Definisce così l'Italia l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, già capo di Stato maggiore della Marina Militare dal 2013 al 2016, non solo per quanto concerne gli sviluppi “turchi” nel Mediterraneo orientale ma anche in Libia. Punto di partenza l'escalation greco-turca a Kastellorizo, ma come punto di caduta di una più ampia strategia che coinvolge Russia, Francia e…

Vergogna Xinjiang. Ecco svelati i crimini di Pechino (l'Italia sapeva?)

Il 18 settembre 2018, il professore Adrian Zenz presentò delle immagini satellitari ad un evento parallelo organizzato dal Partito Radicale al Consiglio Onu per i Diritti Umani. Fu il primo convegno sul tema organizzato al Palazzo delle Nazioni a Ginevra, e lo scetticismo circa le accuse sui campi di concentramento nello Xinjiang portate avanti da Zenz, John Fischer di Human…

Libia, cosa c’è dietro alla sospensione del ministro dell’Interno Bashagha

Il ministro degli Interni del governo libico di Tripoli, Fathi Bashagha, è stato ufficialmente “sospeso” dall’incarico — passaggio forte, che testimonia come all’interno del governo onusiano Gna ci siano delle ruggini da curare. La decisione presa dal consiglio presidenziale, l’organo che sta sopra all’esecutivo ma è guidato sempre da Fayez al-Serraj, si lega alle proteste che si sono verificate nella capitale e…

Navalny, Bielorussia, 5G. Stop alle ambiguità. Parla Quartapelle (Pd)

Quando di mezzo ci sono i diritti umani, niente ambiguità. Lia Quartapelle, capogruppo del Pd in Commissione Esteri della Camera, lo dice senza giri di parole: non sono ammessi tentennamenti della politica estera italiana di fronte ai regimi autoritari. Dal caso Navalny ai fatti di Hong Kong, la deputata disegna una road map per Palazzo Chigi. E sul 5G cinese…

Italia perno di pace nel Mediterraneo. Parla Mario Mauro

Senza un'Italia che mantenga la stessa visione che la Venezia del '500 aveva in uno scenario ottomano, non ci sarà pace nel Mediterraneo. Ne è convinto a proposito dell'escalation turca nel mare nostrum l'ex ministro della Difesa Mario Mauro, che affida a Formiche.net una articolata analisi sui player in campo. Da un lato i desiderata del presidente turco Erdogan, che…

Il Golfo e Israele, la spinta di Pompeo non basta. L’analisi di Giorgio Cafiero

Sudan e Bahrein, Oman, ma soprattutto Emirati Arabi e Israele. Le tappe del recente viaggio di Mike Pompeo, il segretario di Stato trumpiano, segnano una volontà chiara: gli Stati Uniti sono protagonisti in Medio Oriente, vogliono restarlo e intendono implementare quello che al momento è il principale goal nella politica estera di Donald Trump, la normalizzazione dei rapporti tra gli Emirati e…

Giappone, perché Shinzo Abe si è dimesso

Il primo ministro del Giappone Shinzo Abe si è dimesso. L'annuncio è arrivato dallo stesso Abe che, nel corso di una conferenza stampa, ha confermato le speculazioni che nelle ultime ore avevano iniziato a circolare: "Non posso restare nel ruolo di primo ministro se non mi sento al meglio", ha dichiarato, chiarendo che la scelta delle dimissioni dipende dal peggioramento delle…

Gli Emirati bombardarono l'accademia di Tripoli. La Bbc ha le prove

La Bbc ha scoperto nuove prove rilevanti sull'attacco aereo che uccise 26 cadetti inermi nel piazzale dell'accademia militare di Tripoli. Era il 24 gennaio, secondo il media inglese sarebbe stato un drone degli Emirati Arabi a colpire. Ai tempi del bombardamento sanguinario la capitale libica era tenuta ancora sotto assedio dalle forze ribelli guidate dal capo miliziano Khalifa Haftar. Gli haftariani erano –…

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