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Stati Uniti, le ragioni di una svolta in politica estera (analizzate dal Congresso americano)

Gli Stati Uniti, in politica estera, devono continuare nel solco di quanto fatto negli ultimi 70 anni oppure farebbero bene a imprimere una svolta al proprio operato? Che il Congresso americano si ponga ufficialmente la domanda è già un po’ il segno dei tempi. Infatti il Congressional Research Service, l’equivalente del Centro studi del Parlamento italiano, ha ritenuto opportuno sottoporre…

Come evitare una nuova Guerra fredda. Parla Rojansky (Wilson Center)

Se Mosca risveglia uno spirito da confronto bipolare, mettendo a rischio la sicurezza europea, l'Occidente, proprio come allora, dovrebbe risvegliare la migliore diplomazia di cui dispone. Ne è convinto Matthew Rojansky, direttore del Kennan Institute presso il Woodrow Wilson Center – autorevole think tank di Washington – intervenuto questa mattina alla seconda edizione del Forum Transatlantico sulla Russia, organizzato dal Centro studi americani (Csa)…

Perché gli Stati Uniti vogliono uscire dall'Unesco

Gli Stati Uniti hanno formalmente comunicato all'Unesco la volontà di ritirarsi dall'organizzazione a causa della persistente posizione presa contro Israele e dei costi; la decisione sarà definitiva il 31 dicembre 2018. Washington ha fatto sapere che resterà all'interno della United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization come stato osservatore, "per contribuire con opinioni, prospettive e competenze" (le virgolette sono della nota ufficiale uscita dal…

hillary clinton

Tutte le implicazioni politiche del caso Harvey Weinstein

Stanno provando a raccontarcela come una storiaccia luci rosse. Da noi poi, con la pubblicazione dell’intervista di Asia Argento a Farrow e la volgarità di Luxuria, stiamo andando pesantemente sul pecoreccio. Non so quanto questo sia voluto o frutto di superficialità. The Wrap in questo articolo si pone alcune domande sui risvolti dello scandalo Weinstein che impattano maggiormente con il mondo…

kurz

Tutti gli scenari in vista delle elezioni politiche in Austria

Di Francesco Bascone

Appena un anno fa i tre round delle elezioni presidenziali in Austria avevano generato suspense in Europa, viste le concrete possibilità di successo del candidato dell’estrema destra dell’Fpö Norbert Hofer (poi battuto dal verde indipendente Alexander van der Bellen). Non minore attenzione meriterebbero le elezioni legislative di domenica 15 ottobre, sinora eclissate da quelle tedesche del 24 settembre scorso. In…

Theresa May

Oltre 1 milione di clandestini in Gran Bretagna. Cosa succederà dopo la Brexit?

"Un milione di immigrati potrebbero vivere illegalmente in Gran Bretagna e sono ben poche le possibilità di deportarli", era agosto 2016 e Rob Whiteman, ex direttore esecutivo dell'agenzia di frontiera britannica, suonava un campanello d'allarme ignorato a lungo. Eppure oltre un anno dopo le stime sono state confermate. Ufficialmente. Dopo anni di diniego da parte delle varie autorità di competenza…

Ecco come Mariano Rajoy chiude la porta del dialogo con la Catalogna

Il presidente spagnolo Mariano Rajoy è perplesso dopo l’intervento del presidente della Generalitat, Carles Puigdemont. La Catalogna ha dichiarato la secessione o no? Già da ieri sera il governo spagnolo ha chiesto al governo catalano di chiarire le confuse dichiarazioni di Puigdemont durante la sessione al Parlament. Rajoy vuole che sia fatta chiarezza sulla dichiarazione unilaterale d’indipendenza per capire come reagire.…

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Perché il caso di Ayla Albayrak, giornalista condannata in Turchia, va raccontato

La pressione nei confronti dei giornalisti stranieri che operano in Turchia sta aumentando. Ancora ieri, il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, li ha definiti "spie" dei Paesi da cui provengono, dove per Paesi si intende con poca fantasia quelli del blocco occidentale. Sempre ieri però è successa una cosa che merita di essere portata alla conoscenza di tutti e…

Vi spiego perché la crema catalana preparata da Puigdemont è acida

Il calendario segna la data fatale: 10 ottobre. È il giorno del giudizio, la chiamata della storia per la Catalogna che due domeniche fa ha sfidato Madrid e la sua Guardia civil chiamata a sequestrare urne e schede elettorali. L’uomo del momento è Carles Puigdemont. Quando a Barcellona scoccano le 18, gli occhi del mondo e del migliaio di corrispondenti…

Puigdemont

Tutte le ambiguità del discorso di Carles Puigdemont sulla Catalogna

Il presidente della Generalitat ha parlato. Con il viso disteso e il sorriso fisso, Carles Puigdemont ha fatto un discorso che potrebbe riassumersi con il titolo di un tormentone estivo spagnolo di due anni fa: “Sì pero no” di David Bisbal. Dunque, sì alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza, ma non subito. Le parole di Puigdemont sono state piuttosto ambigue. Per questo…

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