Grazie all’autorizzazione del gruppo Class e dell’autore, pubblichiamo il commento di Alberto Pasolini Zanelli uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi Nel coro di lutto, indignazione, rivolta che si leva da quasi tutto il mondo per la strage di Parigi è forse lecito, una volta tanto, cogliere un paio di dettagli apparentemente marginali: uno inquietante, uno che solleva…
Esteri
Charlie Hebdo, storia della rivista satirica che fa imbestialire gli estremisti islamici
Dopo cause e contro-cause, un attacco con bombe molotov ad ottobre del 2011, il sito oscurato nel 2012 e la sua sede incendiata, alla rivista Charlie Hebdo è il massacro: 12 morti a seguito dell’irruzione di uomini armati nella redazione di Parigi. [gallery ids="322642,322643,322644,322645,322646,322647"] A scatenare la furia degli estremisti è stata la pubblicazione di diverse vignette satiriche con la…
L'attacco a Charlie Hebdo è una guerra alla civiltà della parola libera
La notizia dell'attacco alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo mette in luce un disegno di lotta alla civiltà occidentale fondata sulla libertà di parola, al diritto di satira e al multiculturalismo di matrice europea. La tragedia si consuma quando da più fronti le libertà religiose vengono difese - come ultimamente in Germania e Svezia -, a scapito di…
Chi è Lutz Bachmann, il leader di Pegida che scuote la Germania
Quello che è cominciato con un innocuo appuntamento settimanale (ogni lunedì) nella cittadina di Dresda, all’est della Germania, sta diventato un fenomeno in espansione in tutto il Paese e una delle principali preoccupazioni del governo di Angela Merkel: il movimento Patrioti europei contro l'islamizzazione dell'Occidente, conosciuto come Pegida, l’acronimo in tedesco. [gallery ids="322578,322579,322580,322581,322582,322574,322570"] Secondo la Bbc, a tre mesi dalla…
Israele, il 2015 tra nuove alleanze e vecchie minacce
Grazie all’autorizzazione dell’autore pubblichiamo un commento dello scrittore e giornalista israeliano Yossi Melman uscito sul Jerusalem Post Negli euforici anni tra la Guerra dei Sei Giorni nel 1967 e la guerra dello Yom Kippur del 1973, i leader di Israele, con a capo fra loro il ministro della difesa Moshe Dayan, avevano la tendenza a vantarsi dicendo che "la nostra situazione…
Cercasi politica migratoria europea
La tematica dei flussi migratori è particolarmente complessa. Per questo è importante che venga interpretata e gestita in senso più ampio, in senso europeo. Per capire quali sono le reazioni e le azioni messe in campo, o anche solo potenziali, è necessario contestualizzare il fenomeno. Le origini sono molto differenziate; le persone che attraversano il Mar Mediterraneo provengono da aree…
Usa, di cosa discuteranno Democratici e Repubblicani nel 2015
Dopo la frizzante crescita economica dell'anno appena concluso, nel 2015 l'agenda politica americana si concentrerà su un'oculata strategia energetica. Alcuni dossier spinti dai repubblicani - come Keystone XL - potrebbero registrare l'avallo di Barack Obama. Ma tra i due maggiori partiti Usa non saranno solo rose e fiori: il Gop, che dal primo gennaio controlla entrambi i rami del Congresso,…
Tutte le evoluzioni geopolitiche del 2015
Riceviamo e volentieri pubblichiamo Si stanno spezzando e ricomponendo tutti i blocchi strategici e geopolitici che si erano ricostruiti alla fine della guerra fredda, che pure l’Occidente aveva compreso, in modo errato, come implosione automatica dell’URSS e non, invece, come una lotta di alcuni gruppi di potere sovietici contro il grosso del PC erede della Rivoluzione d’Ottobre. Il Maghreb non…
Vi spiego perché Merkel è cauta con Putin
Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi, apparso su Italia Oggi. Mentre il mondo sta cambiando i suoi connotati con la velocità della luce, il mondo politico e mediatico italiano, incapace di capire i suoi interessi, ma legato alle solite e vecchie liturgie, si è bloccato a discutere su un ferro rotto come l'articolo 18, espressione…
Perché la Libia preoccupa anche la Lega araba
L’esercito libico ha bombardato ancora una volta la città di Misurata per combattere una milizia alleata dei ribelli che controllano Tripoli. Gli attacchi aerei si sono registrati soprattutto nel porto, principale collegamento per l’esportazione del petrolio libico. Il primo ministro della Libia, Abdula Al Thinni, ha dovuto annunciare lo “stato di allerta” all’est del Paese. Il gruppo conosciuto come “Alba…















