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Tensione nei Balcani. Cosa c'è dietro il riarmo della Serbia

Non c’è solo Ankara tra i massimi sostenitori di Vucic, ma probabilmente anche la nuova amministrazione americana di Donald Trump con cui il presidente serbo si è preoccupato negli anni di mantenere un costante rapporto, fatto di mediatori in loco e di relazioni. Tra questi spicca l’ex inviato di Trump per il dialogo Serbia-Kosovo, Richard Grenell, diplomatico, al momento in attesa di un incarico che, già in occasione della convention repubblicana di Milwaukee aveva messo l’accento sull’importanza di una buona cooperazione tra Stati Uniti e Serbia

Così il Brasile si prepara al G20, tra Occidente e Cina

Il Brasile sotto i riflettori del G20. Il Paese guidato da Lula vuole evitare sbilanciamenti, anche attendendo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. La valutazione tra la Belt & Road, l’iniziativa diplomatica e la gestione delle proprie ambizioni internazionali in mezzo alla competizione tra potenze, prima del vertice globale di Rio de Janeiro

Vi racconto la svolta liberale di Trump nel solco di Reagan. Parla Montanari (Atr)

Il Department of Government Efficiency (Doge) dovrà ristrutturare l’intero apparato burocratico statale, rendendolo più vicino alle imprese e alle necessità dei cittadini. Nelle intenzioni, l’organismo guidato da Elon Musk taglierà del 30% la spesa federale e agirà presumibilmente sul sistema sanitario e su quello educativo. L’intuizione rappresenta una svolta liberale per la politica del neo presidente degli Usa, ma i dazi farebbero male all’economia statunitense. Conversazione con Lorenzo Montanari, vice presidente dell’Americans for Tax Reform

Tra fazionalismi e visioni del futuro. L'arena del G20 vista da Dian (UniBo)

Il vertice che si aprirà tra poche ore vedrà il manifestarsi di trend già presenti in passato, come l’emergere del Global South e il confronto tra G7 e Brics. Ma anche nuovi fenomeni, come la “discrasia” americana. L’opinione di Matteo Dian, professore associato di Storia e Relazioni internazionali dell’Asia Orientale presso l’Università di Bologna

Perché la Turchia nei Brics non preoccupa (al momento) la Nato. Parla Politi

Il direttore della Nato Defense College Foundation: “I Brics hanno una guida problematica, questo è noto, però finché tutto si svolge in linea con ciò che l’alleanza fa, nessuno può sollevare dubbi”. Ma se ammessa, la Turchia sarebbe il primo membro della Nato ad aderire all’alleanza Brics che si definisce un contrappeso alle potenze occidentali e i cui aderenti hanno posizioni in contrasto con l’Occidente praticamente su tutti i dossier più rilevanti, come le guerre in corso

Qualcuno ha il timore che Meloni scali posizioni. Parla Pombeni

Paolo Pombeni, professore emerito all’università di Bologna e direttore della rivista il Mulino, partendo dal veto di socialisti e verdi alla nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea, ragiona sugli errori commessi anche dal Pd contro un candidato italiano e sull’impasse che potrebbe riversarsi sul governo dell’Ue

Rischi cyber sul voto. La Germania si prepara alle elezioni anticipate

In vista del voto del 23 febbraio, la ministra dell’Interno ha sottolineato la necessità di difendere il Paese da minacce come attacchi hacker, manipolazione e disinformazione. L’ultimo rapporto dell’agenzia cyber parla di almeno 22 gruppi sostenuti da Stati ostili impegnati in spionaggio contro le istituzioni

Crisi del gas, l’Ue rimedia alla dipendenza russa

Lng russo? No, grazie. Ecco cosa c'è dietro la decisione di Berlino

Vietando l’arrivo del Lng russo nel suo terminale, la Germania rafforza la propria posizione diplomatica in vista dell’evolversi delle relazioni transatlantiche. Dove questo bene potrà giocare un ruolo fondamentale

Se la pace in Ucraina di Trump è l’uovo di Colombo. L’opinione di Guandalini

Alla notizia che il neo presidente degli Stati Uniti chiuderà il conflitto russo-ucraino, il mondo si è svegliato dal torpore. La prima a fare i conti con i propri limiti è l’Unione Europea. Quando poteva intraprendere iniziative diplomatiche, si è nascosta preferendo un ondivago cammino che non ha portato a nulla. Indebolendola e mettendola fuori dai giochi. L’unica certezza è che si arriverà a un accordo di pace col timbro American First. L’opinione di Maurizio Guandalini

Cipro-Chagos. Passaggio di consegne tra Usa e Uk per le basi nel Mediterraneo?

L’accordo sulle Chagos potrebbe non essere stato solo un gesto simbolico, ma un segnale di un più ampio ripensamento della politica estera britannica. Rubin (Aei) pensa a un futuro ruolo americano

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