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Cinque mosse per sconfiggere la Russia di Putin. Scrive Poroshenko

Di Petro Poroshenko
Bloccare le petroliere fantasma del regime, intervenire sul Canale di Suez e sull’oleodotto Druzhba. Ecco come dissanguare economicamente Mosca per fermare la guerra. L’intervento dell’ex presidente ucraino Petro Poroshenko in esclusiva per Formiche

Il salto dimensionale di Prizoghin, chef di Putin e mente della Wagner

Il capo di Wagner si è speso e non poco, oltre che in attività autocelebrative, anche in un’opera di critica distruttiva delle forze regolari di Putin e in particolare del ministro della Difesa e del capo di Stato maggiore. L’analisi di Leonardo Tricarico, presidente della fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare

Visite in Crimea e Mariupol. Putin sfida il mandato prima di incontrare Xi

Alla vigilia dell’incontro a Mosca con l’omologo cinese, il leader russo passeggia per le città occupate e distrutte dalla guerra dopo la mossa della Corte penale internazionale

Cosa aspettarsi dall’incontro Putin-Xi. L’analisi dell’amb. Castellaneta

A favore di telecamere i due rilanceranno il rafforzamento dell’amicizia tra Mosca e Pechino, mentre un discorso più franco e schietto sulla guerra sarà lasciato alla sfera privata. Il commento di Giovanni Castellaneta, già consigliere diplomatico di Palazzo Chigi e ambasciatore negli Stati Uniti

Così Israele guarda all’intesa Riad-Teheran

L’intesa tra Iran e Arabia Saudita non blocca le possibilità e le volontà reciproche di Riad e Gerusalemme per costruire una normalizzazione, mediata da Washington. Ciò che ne consegue è la volontà saudita di “essere meno dipendente da una grande potenza”, spiega Friedman

La Libia aspetta l’Italia. La versione di Ramadan Sanoussi Belhaj

Di Ramadan Sanoussi Belhaj

È necessario agire rapidamente per porre fine al conflitto nel Paese, e anche l’Italia può e deve svolgere il suo ruolo. Ecco quale. L’intervento di Ramadan Sanoussi Belhaj, già membro del Libyan Political Dialogue Forum istituito dalle Nazioni Unite

Ucraina, la grande débâcle del soft power russo. L'analisi di Pizzolo

Di Paolo Pizzolo

L’attacco manu militari contro l’Ucraina ha dimostrato ancora una volta l’insufficienza del soft power russo, riconfermando in modo evidente come la Russia necessiti del ricorso all’hard power per tentare di raggiungere i propri obiettivi di politica estera. L’analisi di Paolo Pizzolo, ricercatore in Relazioni internazionali presso l’Università Jagellonica di Cracovia, è Research Fellow presso il Centro di ricerca per la Cooperazione internazionale con l’Eurasia, il Mediterraneo e l’Africa Sub-sahariana (Cemas) dell’Università di Roma “La Sapienza”

Tra galeotti e promesse, il metodo Prigozhin spiegato dal prof. Savino

Prigozhin in questi mesi è apparso più volte nei penitenziari e nelle colonie penali per reclutare personalmente i detenuti da inviare al fronte, spesso facendo riferimento al suo passato nelle galere sovietiche e usando toni e linguaggio del mondo criminale russo. L’analisi di Giovanni Savino, research fellow di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli Federico II

Che effetto avrà l’intesa Riad-Teheran sullo Yemen. Il punto di Ardemagni

L’esperta (Ispi/Cattolica) sottolinea come l’accordo siglato a Pechino potrà permettere il prolungamento della tregua, ma le complessità interne allo Yemen complicano il percorso di pace. E la Cina? “Un facilitatore ‘modello Oman’”

Xi andrà da Putin per consolidare la sua posizione di leader. Il commento di Sciorati

Secondo Sciorati (Ispi/UniTrento), il principale interrogativo sulla visita di Xi Jinping a Mosca è sul come tutelerà gli interessi reciproci di Russia e Ucraina. “Con ogni probabilità porrà enfasi sul punto russo-centrico”, senza fornire troppi dettagli sulle questioni dell’integrità territoriale rispetto a quelli sulla protezione della sicurezza nazionale

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