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Il difficile anno del drago. Le nuove sfide per Xi Jinping nell'analisi del gen. Del Casale

Di Massimiliano Del Casale

Esasperazione nei rapporti tra Cina e Taiwan, presidenziali americane che si avvicinano e crisi mediorientale rallentano la crescita dell’economia cinese e portano nuova instabilità nella regione. Le preoccupazioni di Pechino nell’intervento del generale Massimiliano Del Casale, già presidente del Centro alti studi per la Difesa

Il blitz delle Idf mette a nudo le debolezze degli ayatollah. La versione di D'Anna

L’attacco contro Isfahan preoccupa i vertici militari iraniani, soprattutto per le sue modalità operative. Che suggeriscono una vulnerabilità dell’infrastruttura nucleare di Teheran ad azioni esterne. L’analisi di Gianfranco d’Anna

Tutti contro i profughi siriani. Cristiano racconta il Libano di oggi

La questione dei profughi siriani è esplosiva. Si tratta di due milioni di persone, in gran parte nullatenenti, in un Paese sprofondato nel baratro della più devastante crisi economica: fino a cinque anni fa un dollaro valeva 1500 lire libanesi, ora ne vale circa 100mila. Può un Paese del genere, che non arriva a cinque milioni di abitanti, ospitare due milioni di profughi? Il racconto di Riccardo Cristiano

Gli Usa hanno deciso di lasciare il Niger. Il G7 teme per il Sahel

Gli Stati Uniti avrebbero accettato di cedere alla richiesta della giunta al potere in Niger: i circa mille militari americani presenti per missioni di lotta al terrorismo lasceranno il Paese. Tra le preoccupazioni del G7 per l’erosione della stabilità nel Sahel, Niamey spezza un altro legame con l’Occidente, ed è ora soltanto l’Italia a mantenere il dialogo – anche per conto di Usa e Ue

Perché il G7 italiano e il G20 indiano si parlano. L'analisi dell'amb. De Luca

Di Vincenzo De Luca

Il G7 a guida italiana, in continuità con il G20 a presidenza indiana, continuerà a occuparsi di transizione energetica e cambiamenti climatici, obiettivi che richiedono l’impegno concorde di tutta la comunità internazionale. L’ascolto delle voci del G20 sarà cruciale affinché il G7 resti un attore rilevante, capace di concorrere a determinare le dinamiche mondiali e a orientarle in senso coerente con i propri principi etici e democratici. L’analisi di Vincenzo De Luca, ambasciatore d’Italia a Nuova Delhi

Con l'Ucraina senza se e senza ma. Da Capri pieno sostegno a Kyiv

Nel documento riguardante l’Ucraina, i membri del G7 riaffermano il loro sostegno al Paese fino al raggiungimento di una “pace giusta”. Nel testo si menzionano nucleare, energia, sanzioni, ma anche diritti umani e ricostruzione

Processo di Roma e Piano Mattei, la strategia sulle migrazioni della ministeriale di Capri

La prima azione prescritta è quella di sostenere i partner africani nell’affrontare le cause profonde dell’instabilità, promuovendo al contempo un ciclo di crescita fondato sull’enorme potenziale del continente. Il riferimento è ad una transizione giusta e pulita e ad una crescita dell’accesso all’energia elettrica, offrendo soluzioni alternative alla migrazione irregolare. In sostanza un’accelerazione verso bisogni primari per tutti

Mediterraneo e Africa, l'impegno del G7 oltre le guerre

L’affiancamento da mettere in campo verso i governi africani è imprescindibile: si tratta di esecutivi che affrontano una serie di contingenze che possono condurre al terrorismo, all’estremismo violento e all’instabilità. Sviluppo e democrazia si rafforzano a vicenda e per questa ragione il G7 sottolinea l’importanza di elezioni libere ed eque per soddisfare le esigenze e le aspettative dei cittadini

Guerra alle fake news per elezioni libere da interferenze. Il G7 contro la disinformazione

I ministri degli Esteri si sono impegnati a collaborare per proteggere la democrazia dalle interferenze straniere e dall’utilizzo dell’Intelligenza artificiale per minare le democrazie

Dalle promesse di Capri, alle azioni concrete. Parsi analizza il G7

È stato un bene inserire il Libano nell’agenda europea, per ricordare che la stabilità mediorientale non riguarda solo Israele e i palestinesi, ma riguarda la regione nel suo complesso. E il Libano è a rischio di coinvolgimento in questo conflitto molto elevato. L’Ue? O mette le ali e corre, oppure se continua a camminare come uno struzzo prima o poi verrà braccata”. Intervista all’analista e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Vittorio Emanuele Parsi

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