I Paesi del G7 sono importanti ma, ormai, destinati a svolgere un ruolo meno determinante nel contesto delle relazioni internazionali. Per cui sarà fondamentale cercare di mantenere una particolare attenzione verso quei Paesi che non ne fanno parte e che dovrebbero, nei limiti del possibile, essere quanto più coinvolti nelle decisioni del vertice stesso. Conversazione con Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali
Esteri
Dieci conflitti per il 2024. L'indice del Crisis Group
Dall’Ucraina a Gaza, passando per Myanmar e Haiti. Nel documento firmato dai vertici dell’Ong appaiono conflitti ancora in corso, o che rischiano di (ri)accendersi. E tra questi vi è il conflitto per eccellenza
Ecco la doppia mossa di Erdogan su Ucraina e Russia
Il presidente turco, sempre più impegnato geopoliticamente in una retorica anti-israeliana, chiude il passaggio attraverso il Bosforo. Ma dietro il Trattato di Montreux c’è il progetto di riposizionamento rispetto ai due conflitti (e al dopo)
Inizia la caccia senza quartiere ai leader di Hamas. Attacco israeliano in Libano
Un drone one-way israeliano avrebbe ucciso Saleh al-Arouri, uno dei leader storici di Hamas, colpito a Dahiyeh, nel sud di Beirut. Siamo all’inizio della nuova fase della guerra: Israele rallenterà la presa sulla Striscia e inizierà una campagna mirata contro i leader terroristici palestinesi anche nei Paesi vicini
L'intesa Etiopia-Somaliland sul Mar Rosso innervosisce la Somalia. Ecco perché
L’accordo tra Etiopia e Somaliland aumenta la policrisi nel Mar Rosso. La Somalia parla di “atto di aggressione”, mentre Addis Abeba ritrova l’accesso al mare da cui era stata esclusa dopo l’indipendenza dell’Eritrea
Chi guadagna e chi perde dal caos nelle rotte indo-mediterranee
India e Cina, Iran, Arabia Saudita, Emirati, Egitto ed Etiopia, Qatar e Sudafrica e Stati Uniti: sono tanti gli attori coinvolti nella crisi dell’Indo Mediterraneo, con vari interessi e problematiche. Rapida carrellata lungo le rotte che collegano Europa e Asia
Non ripetiamo gli errori di Oslo. L'appello di Mayer
La creazione di uno Stato palestinese sembra essere l’unica soluzione possibile dopo l’ultima recrudescenza del conflitto arabo-israeliano. Ma le forti tensioni tra israeliani e palestinesi vanno sopite. E attenzione agli attori regionali
Perché Taiwan pensa alla Corte penale internazionale
Mentre Xi torna a spingere per la “riunificazione” di Taiwan alla Repubblica popolare cinese, a Taipei ci si prepara alle elezioni anche con un dibattito profondo sulla necessità di aderire alla Corte penale internazionale
Russia, Ucraina, mondo. I sei scenari del Clingendael per capire l’inerzia della guerra
Dal trionfo totale di Putin al collasso della Federazione Russa, passando per un’ordinata transizione al Cremlino. Attraverso gli scenari suggeriti, gli analisti del Clingendael offrono le coordinate su cui indirizzare la politica europea (e del G7) verso Est
Colonialismo, le esperienze di Francia e Olanda nell'analisi dell'amb. Serpi
In Nord America i francesi ampliano il loro controllo su vaste estensioni territoriali fin dagli inizi del 1600, ma il loro approccio è fondamentalmente diverso sia rispetto al modello spagnolo che a quello britannico. Gli olandesi sono apripista e parziali antagonisti dei britannici a tutte le latitudini, dall’Europa all’estremo Oriente, mentre con spagnoli e portoghesi svolgono un ruolo di contrasto e contenimento. La terza parte di una riflessione firmata da Paolo Serpi, ambasciatore, inviato speciale e ora professore alla Lumsa di “Storia e analisi delle crisi internazionali”
















