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Sul Pnrr si gioca la credibilità finanziaria dell'Italia. Parla Moschella (Chatam House)

Manuela Moschella, professoressa di Politica Economica Internazionale alla Scuola Normale Superiore, Associate Fellow per Chatham house, parla con Formiche.net di come il governo Meloni è visto all’estero. “Ha confermato la sua ferma postura atlantista. Dubbi da parte Ue? L’Italia è una democrazia compiuta, non siamo un ‘vigilato internazionale’, tocca all’opposizione fare il suo mestiere. La sfiducia dei mercati viene da lontano, non dipende da questo esecutivo”

Le idee della premier, la realtà dei conti (pubblici) secondo Visco

Intervista al più volte ministro dell’Economia e delle Finanze. Meloni ha aperto il libro dei buoni propositi, ma per realizzare tutto il programma servono risorse che oggi non ci sono. La flat tax si può fare e solo in parte, ma il rischio è continuare a balcanizzare il sistema fiscale italiano. Sì a una rete unica a controllo pubblico, ma rinazionalizzare Telecom mi pare un azzardo, rischiamo di tornare indietro nel tempo. Lo Stato deve supportare, non riprendersi tutto

sì al referendum costituzionale

Sulla scuola troppa ideologia. Il merito è giusto. Parla Crepet

Il sociologo e psichiatra: “Il principio del merito è sacrosanto, sia per gli insegnanti che per i ragazzi. Per i primi perché li sospinge a migliorarsi nell’esercizio della loro funzione e per i secondi per acquisire la consapevolezza che la scuola è l’unico vero motore del Paese”

Dal tetto di cristallo all'economia. Il lessico di Meloni visto da Carone

Un discorso lunghissimo intervallato da applausi nonché ovazioni quello di Giorgia Meloni alla Camera dei deputati. “Doveroso, trasversale e sentito” il richiamo alle donne che hanno aperto la strada alla sua leadership, da Nilde Iotti a Marta Cartabia. Il discorso della neo presidente del Consiglio visto da Martina Carone

Conti in ordine e credibilità. La sfida del Tesoro secondo Barba Navaretti

L’economista e docente della Statale di Milano spiega da dove deve partire l’azione del nuovo ministro. L’imperativo è costruire credito agli occhi dei mercati e dell’Europa: niente giochi di prestigio con la manovra. “Giorgetti è una persona moderata e competente, credo che proseguirà sulla scia di Draghi, ma l’esempio inglese insegna che il rischio è dietro l’angolo”

Europa, gas e cuneo fiscale. Un promemoria per Giorgetti secondo Di Taranto

L’economista e docente della Luiss spiega quali sono le priorità del successore di Daniele Franco a Via XX Settembre. Draghi ha aperto la strada, ora provvedimenti non più di emergenza, ma strutturali. Con l’Europa serve collaborazione e confronto, guai a dare senza ottenere nulla in cambio. E basta con lo strapotere dei frugali

È la pace il nostro interesse nazionale. Macron a Sant'Egidio spiegato da Giro

“Il paradosso attuale è che le religioni si sono avvicinate più di quanto si siano avvicinate le nazioni”. Parla il responsabile delle relazioni internazionali e diplomatiche della Comunità di Sant’Egidio e già viceministro degli Esteri

Concorsi e separazione delle carriere. Le priorità della giustizia secondo Caiazza

Il presidente dell’Ucpi: “Rinforzare gli organici dei magistrati e del personale negli uffici amministrativi. Intervenire sui decreti attuativi della riforma Cartabia”. La separazione della carriere? “Serve una revisione costituzionale”

Nasce il governo Meloni, Polonia e Italia andranno a braccetto. Parola di Fogiel (PiS)

Di Giulia Gigante

Abbiamo incontrato Radosław Fogiel, parlamentare e portavoce di Diritto e Giustizia, vicinissimo a Kaczyński (essendo stato direttore del suo ufficio parlamentare). Dal concetto di europeismo rielaborato dal PiS alla battaglia con Bruxelles sullo stato di diritto, il governo polacco ripone nella squadra di Giorgia Meloni grandi aspettative. “Insieme potremo riformare l’Europa. Finora il patto degli altri partiti ci ha escluso”

Putin e le radici dell'odio. I "quattro criminali" russi spiegati da Varese (Oxford)

Il docente di criminologia: “L’autoritarismo in Russia inizia ben prima rispetto all’attuale autocrate, sebbene lui ne rappresenti l’esasperazione. Putin è un pericoloso dittatore, ma Yeltsin non era certo un fulgido esempio di esponente democratico”

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