Conte apre all’ipotesi di candidare l’ex ministro Orlando come presidente della Liguria. È un passo avanti, ma non è la consacrazione di un’alleanza strutturale. Il leader pentastellato ha diversi problemi interni da risolvere e la fronda vicina a Grillo si sta facendo sentire. Per Schlein è più sacrificabile Renzi, ma la stampella centrista è fondamentale. Tajani e Salvini litigano e a lungo andare le fibrillazioni possono pesare su Meloni. La manovra? Si prospetta un autunno caldo. Conversazione con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari
intervista
Fitto, l'uomo di mediazione che tesse la rete di Meloni in Ue. Parla Pittella
Fitto è un ministro molto autorevole, che si è distinto per un grande lavoro in Italia e in Europa. In Ue, fra l’altro, è stato capace di far eleggere uno dei vicepresidenti con l’appoggio del partito popolare. Dunque anche sotto questo profilo è importante un profilo come il suo in Europa per Meloni. È un profilo di mediazione e non di scontro. Ora dovrà lavorare su Pnrr, coesione e transizione energetica. Colloquio con l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella
Sulle pensioni omologare pubblico e privato, ma occhio agli equilibri di bilancio. Parla Sacconi
Per il governo le pensioni rappresentano una ragione di equilibrio di finanza pubblica soprattutto nel lungo periodo e nel breve il modo migliore per controllare la spesa è favorire il rinvio della pensione per chi può rimanere al lavoro. Avrebbe senso parlare anche di statali molti dei quali vorrebbero rimanere al lavoro. Almeno su base volontaria si potrebbero omologare le età tra pubblico e privato. Colloquio con l’ex ministro Maurizio Sacconi
Campo largo in ordine sparso. Per Meloni la prova (anche in Ue) è la manovra. Parla Palano
La costruzione del Campo Largo con tutti i partiti di centrosinistra risulta ancora molto complessa: i veti incrociati, in particolare del leader pentastellato verso il numero uno di Italia Viva non contribuiscono alla realizzazione dell’alleanza larga. In maggioranza qualche polemica, ma il governo è ancora forte. La vera prova – di consenso e di capacità – sarà la realizzazione della Manovra. Colloquio con il politologo Damiano Palano
Perché l’arresto di Durov è una svolta epocale. Lo spiega il prof. Teti
Sulla vicenda del fondatore di Telegram, il docente all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara avverte: nonostante sia complessa da realizzare, la regolamentazione dei contenuti social è al centro del dibattito, con profonde implicazioni per la sicurezza nazionale e la libertà di espressione
Libia, nel caos ancora spazio per l’Italia. Ecco come per Mezran
Per Mezran (Atlantic Council), l’Italia dovrebbe spingere per arrivare a un accordo quadro sulla Libia tra Ankara e Il Cairo, sostenere l’iniziativa per un nuovo governo, attivandosi per veicolare il peso diplomatico degli Usa. Obiettivo: evitare il caos (e i droni cinesi nella Cirenaica russa)
La guerra ibrida del Cremlino e i don Abbondio in Rai. La versione di Borghi
Assoggettare la mente delle masse e dei singoli è uno degli obiettivi del Cremlino, perché è dal condizionamento dell’opinione pubblica, fuorviata da una incisiva logica di fabbricazione del consenso, che dipende il successo dell’operazione ibrida. La logica di don Abbondio di Viale Mazzini non mi stupisce. Colloquio con il senatore renziano Enrico Borghi
La Via della Seta si era messa in salita, e ora? Italia-Cina secondo l’amb. Sequi
Conversazione con l’ex segretario generale della Farnesina e capo missione a Pechino sul rapporto bilaterale dopo lo stop alla Belt and Road Initiative: “Un rapporto aperto ma fermo, nella consapevolezza dei reciproci interessi e mantenendo chiari i nostri valori e appartenenza alla famiglia euroatlantica, può essere di grande utilità, anche nell’affrontare le crisi globali”
Putin è nudo! Ma occhio alla disinformazione russa. La versione di Caprara
Il servizio giornalistico di Battistini e Traini ha smascherato una debolezza che il Cremlino non voleva venisse a galla. Questo caso ha fatto emergere un altro grosso problema legato alla disinformazione nel nostro Paese. Risulta inquietante che nel dibattito pubblico la si noti oggi e molto meno in altre occasioni. La penetrazione dell’influenza russa nella comunicazione italiana è estesa, ha radici antiche e rami nuovi. Colloquio con l’editorialista del Corriere, Maurizio Caprara
Dalla Russia grave pressing sull'ambasciatore, e la Rai... Parla Graziano (Pd)
È inaccettabile che venga convocato l’ambasciatore italiano in Russia per il solo fatto che una giornalista e il suo operatore del servizio pubblico abbiano fatto il loro lavoro. La decisione della Rai di richiamare Battistini in Italia è legittima, benché personalmente avrei preferito fosse rimasta a Kyiv. Colloquio con il parlamentare dem, Stefano Graziano
















