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Col vecchio Patto di stabilità perdono tutti, anche Francia e Germania. La versione di Cipolletta

Intervista all’economista, già presidente di Assonime. Tornare alle regole di una volta sarebbe controproducente, soprattutto ora che tutto il continente ha bisogno di investire. Ma Palazzo Chigi non si illuda, anche con vincoli più soft il debito andrà ridotto. Attenti a pensare solo alle tasse in manovra. La Bce? Si fermerà a fine anno

Niente paura a destra. FdI ha dinamiche simili alla Dc (ed è un bene). Parla Mazza

Il ministro Crosetto ha dimostrato che il governo di centrodestra riesce a reggere allo stress-test. Tra Donzelli e il titolare della Difesa le posizioni non sono inconciliabili: sono il frutto di una dialettica interna di un partito che sta crescendo. Conversazione con il giornalista e scrittore Mauro Mazza

La battaglia per il Sud Globale è appena iniziata. Pelanda legge il vertice Brics

​Colloquio con l’economista e saggista, grande esperto di oriente. Dal Johannesburg arrivano due certezze, la prima è che l’India ha più chances del Dragone di guidare il Global South e di competere con gli Stati Uniti. La seconda è che il G7 se vuole reggere lo scontro e proteggere il dollaro deve rafforzarsi. Bretton Woods? Quel sistema non è morto e sepolto, però…

Vi spiego la differenza tra Crosetto e i post-missini sull'affaire Vannacci. Parla Panarari

Per quanto il ministro della Difesa sia tra i  fondatori di Fratelli d’Italia, la sua formazione nella Dc e i ruoli che ha avuto in passato lo rendono un uomo “di sistema” al contrario di tanti membri del partito che vengono dalla destra post-missina. Crosetto è un europeista, atlantista e uomo di “governo”. E lo ha dimostrato anche nell’affaire Vannacci. Conversazione con il docente dell’Università Mercatorum

Game Changer? Si, ma non ora. Marrone (Iai) commenta l'invio degli F-16

Ottenere la superiorità aerea, dice l’esperto, renderebbe possibile una svolta nelle operazioni militari. Ma saranno necessari ancora mesi prima che i velivoli occidentali arrivino in Ucraina. Nel frattempo, la guerra d’attrito rimane l’unica alternativa

Lo Stato faccia le regole e non vada oltre. Banche, carburanti e voli visti da Clò

L’economista ed ex ministro a Formiche.net: se i prezzi alla pompa sono alle stelle la colpa è dell’Europa che non ha investito nel petrolio, sobillata dal mito della transizione. Sui voli c’è stata della speculazione ma il governo deve essere un regolatore e non un intruso

In Ucraina, nessun compromesso all'orizzonte. Gli scenari di Bozzo

Il docente della Cesare Alfieri ritiene impraticabile la proposta di compromesso avanzata da un funzionario Nato. Nel conflitto ucraino, entrambi i contendenti hanno risorse sufficienti per portare avanti una guerra d’attrito. Ben oltre gli orizzonti temporali di breve periodo

La Cina salvi se stessa e non faccia pagare il mondo. Parla Torlizzi

Colloquio con l’economista, fondatore di T-Commodity,​ di recente chiamato dal ministero delle Imprese ​a far parte del gruppo di Riflessione Strategica sulla Politica Industriale​. Pechino non può risollevare il mattone pompando soldi, se vuole tornare a crescere ed evitare che altri paghino per lei deve puntare ai consumi interni

Vi spiego il nesso tra crisi in Africa e crisi del grano. L'analisi di Bonfrisco

Conversazione con l’europarlamentare della Lega: “L’Africa dovrà essere la vera agenda della prossima Commissione Ue. Wagner? Un gruppo terroristico, prima che paramilitare. Da quelle aree arriveranno nuovi flussi: anche la Nato ha ammesso l’uso geopolitico russo dei migranti. L’Ue? Deve riconquistare influenze, anche grazie al Piano Mattei”

Barbara Serra giornalismo internazionale

L’impatto della narrazione anglofona sul giornalismo. Dialogo con Barbara Serra

Le notizie non sono “internazionali” ma dominate dalla lingua inglese. Questo influisce sia sulla lettura degli eventi, sia sulla sensibilità degli spettatori, e rischia di falsare la traduzione del prodotto culturale. Barbara Serra, veterana del giornalismo per le tv di tutto il mondo, sviscera il rapporto tra notizie e anglofonia, dai diritti civili all’intelligenza artificiale

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