Meloni “si trova ad uno snodo cruciale, ma ha tutte le carte in regola per fare bene”. Il cuore delle vicende internazionali? “Gli equilibri disegnati a Yalta non ci sono più, perché nel 1989 è imploso il sistema sovietico e sono comparsi attori nuovi che nel ’45 semplicemente non c’erano”. E ora la sfida è nuovamente aperta. Conversazione con l’esponente popolare, già ministro della Difesa e vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro
intervista
Allargamento, trattati e guerre. Il pragmatismo che serve all’Ue, secondo Villafranca
Meloni sa che in Ue serve del sano pragmatismo, e questo sta esercitando con la consapevolezza che ci sono trattati da rispettare, spiega il direttore degli studi Ispi. La crisi? “Questo è sempre stato un motto nascosto dell’Unione europea, cioè non si spreca mai una buona crisi”
Il falco e il federatore, cosa rimane di Schäuble e Delors. Parla Quadrio Curzio
Il teorico dell’austerity agiva per dogmi e nella Germania post pandemia il suo approccio non potrebbe più funzionare. Delors capì l’importanza della moneta unica, ma oggi quella visione di lungo periodo si è smarrita. Il Patto di stabilità? Se due ministri ribaltano la proposta della Commissione vuol dire che c’è un problema. Colloquio con l’economista e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei
Serbia e non solo. Putin vuole destabilizzare i Balcani, dice Banović (Dfc)
Le opposizioni contestano la vittoria elettorale del partito del presidente Vučić. Lui reagisce accusando l’Occidente con la sponda di Mosca. “Questa è solo la continuazione della propaganda anti-occidentale nella regione a cui assistiamo da molti anni”, dice Marko Banović, analista del Digital Forensic Center, con sede a Podgorica, in Montenegro
Il governo è in salute, ma rischia sul premierato. M5S e Pd, derby pericoloso. Parla Fonda (Swg)
Il governo è stabile, FdI guida la coalizione al 28% e Forza Italia grazie alla leadership di Tajani si sta riprendendo. Il Movimento 5 Stelle tallona il Pd e questo può amplificare i conflitti in vista delle europee. Il rischio per Meloni? La riforma costituzionale. Conversazione con il sondaggista di Swg, Rado Fonda
La patria europea non minaccia la nazione. Il futuro dell'Ue secondo Parsi
“Anche senza modificare i trattati si possono definire margini in cui sia possibile prendere decisioni in maniera diversa senza farsi bloccare dall’Ungheria di turno”, spiega il docente della Cattolica ed esperto analista. “La ricchezza dell’Europa sta nel suo pluralismo, però la difesa di quest’ultimo passa attraverso l’unione con una maggiore coesione interna”
La pace non ha alternative. L'augurio di mons. Vincenzo Paglia
Accordi di Abramo, crisi in Medio Oriente, invasione russa dell’Ucraina, scontro di civiltà, eclissi dell’euro-centrismo, dialogo interreligioso. Spes contra spem. La capacità di mediazione della Chiesa può produrre delle conseguenze politico-diplomatiche? Ne parliamo con Monsignor Vincenzo Paglia
Serve un piano italiano per l’Indo Pacifico. Parla Craxi
L’area del Mar Rosso va preservata dalle azioni di coloro i quali ambiscono ad aprire nuovi fronti per coltivare i propri propositi destabilizzanti. A gennaio passaggio decisivo per il lancio del Piano Mattei alla conferenza Italia-Africa. I rapporti con Pechino post Bri? È un tema che riguarda tutte le democrazie occidentali. Conversazione con la presidente della Commissione Esteri e Difesa al Senato, Stefania Craxi
Il bottino italiano sul Patto c'è, ma sul Mes occhio alle banche. Il taccuino di Micossi
Colloquio con l’economista e già direttore generale di Assonime. Bravo il governo a portare a casa la flessibilità, era scontata l’impronta tedesca sulle nuove regole. Il Mes un giorno andrà approvato, senza di esso non c’è un paracadute per le banche. Un anno di Meloni? Questo è un governo poco iperattivo e molto pragmatico. E i mercati lo stanno dimostrando
Ratificare il Mes avrebbe evitato l'isolamento italiano in Ue. Parla Tabacci
La decisione di non ratificare il Mes da parte dell’Italia ci condannerà all’isolamento in Europa. Conte e Meloni sono sullo stesso piano in questo senso. Passa la linea Salvini, che sarà molto dannosa per il Paese. Non possiamo avere la postura dell’Ungheria in Ue. Conversazione con Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico