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Gas, la crisi in Medioriente e la nostra sicurezza energetica. Parla Sassi

Le conseguenze dell’attacco di Hamas (e il sabotaggio del gasdotto Baltico) hanno già impattato il prezzo del gas naturale. Tra l’inverno in arrivo e l’ombra della Russia, il limite alle estrazioni di gas israeliano fa paventare una crisi energetica più allargata in Medioriente – con ripercussioni che vanno dall’India all’Europa. Intervista a Francesco Sassi, research fellow in geopolitica e mercati energetici presso Rie

La violenza di Hamas nel quadro antisemita globale. Conversazione con Deborah Lipstadt

L’inviata del governo statunitense per la lotta all’antisemitismo parla con Formiche.net a pochi giorni dal tragico attacco di Hamas. L’antisemitismo è una piaga irrazionale che anticipa la geopolitica, ma le normalizzazioni arabo-israeliane possono avere un impatto positivo

Erdogan può mediare tra Israele e Hamas. Parla Ünlühisarcikli (Gmf)

Il sultano è alla ricerca di un certo equilibrio, proprio come ha fatto tra Ucraina e Russia. Il direttore dell’ufficio di Ankara del German Marshall Fund spiega: “Né Israele né Hamas si fidano pienamente della Turchia. Ma chi altro c’è?”. Attenzione al confine egiziano della Striscia di Gaza, avverte

Sulla condanna ad Hamas la politica poteva fare meglio. La versione di Della Vedova

Le opposizioni marciano separate. Durante la discussione a seguito dell’informativa del vicepremier Tajani sul conflitto in Israele, gli interventi hanno unanimemente condannato i crimini di Hamas benché sulla questione ci siano sensibilità molto differenti. Da parte della maggioranza, dice il deputato di +Europa a Formiche.net, c’è stata qualche resistenza che non ha reso possibile la convergenza su un documento unitario

La strategia ibrida di Hamas va oltre l'aspetto militare. Parla Manciulli (Med-Or)

“La situazione è già grave”, spiega Andrea Manciulli a Formiche.net. Inoltre, guardando all’Europa, “possiamo assistere, in corrispondenza delle tornate elettorali europee e non solo, a un aumento della tensione indotto da quest’area, specialmente tramite i fenomeni dell’immigrazione e del terrorismo”

Attenzione alla polveriera Balcani, l'Ue si faccia sentire. L'allarme di Mauro

“Preoccupanti le parole di Vucic. È sempre più frequente e innescata dalla logica economica propugnata, l’idea che si possa arrivare a una soluzione delle controversie attraverso il conflitto. Serve (anche alla causa israelo-palestinese) uno scatto Ue”. Conversazione con l’ex ministro della Difesa

Hamas ha già perso. La risposta di Israele letta da Wechsler

Per il think tanker americano, c’è una serie di domande — dal futuro della Striscia ai nuovi fronti, dall’integrazione regionale alla politica interna — che Israele si sta ponendo nel decidere tempi e metodi della controffensiva contro Hamas

Nessun allarme spread. Ecco cosa chiedono gli investitori secondo De Mattia

Colloquio con l’economista ed ex dirigente di Via Nazionale. Il governatore dice bene, a chi investe nel nostro debito bisogna chiarire la strategia sui conti pubblici. Ma non c’è nessuna situazione di emergenza. La Bce? Se serve, non potrà astenersi dall’intervenire con lo scudo

Un referendum contro il ddl Calderoli per unire il centrosinistra. La proposta di Ricci

Il contrasto al ddl Calderoli sull’autonomia differenziata sarà una sfida unificante per l’opposizione, anche perché troverà molte consonanze nella società. E non solo in quella del Meridione. Il coordinatore dei sindaci dem fa quadrato e, dopo l’intesa sul salario minimo con le altre forze politiche di centrosinistra, lancia l’idea di un comitato referendario

Sicurezza e deterrenza. Le mosse obbligate di Israele secondo Lipner

L’errata lettura dei segnali di allarme e il flop della logica tradizionale dei governi sul contenimento di Gaza ha portato all’assalto di Hamas. Ora gli appelli a “spianare Gaza” dovranno essere “bilanciati con gli imperativi strategici di ripristinare la sicurezza e la deterrenza, prevenire l’espansione delle ostilità su altri fronti e riportare a casa decine di ostaggi”. Parla Shalom Lipner, un quarto di secolo passato all’ufficio del primo ministro israeliano (con sette capi di governo diversi) e oggi nonresident senior fellow del think tank statunitense Atlantic Council

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