Provocazioni simboliche, fake news e fabbriche della paura: la Francia è diventata il poligono della guerra ibrida russa. Mosca vuole colpire i nervi scoperti della Repubblica (identità, convivenza, sicurezza) per erodere consenso a Kyiv e spaccare l’Europa dall’interno. Ecco come
James Bond
Cognitive intelligence. Se la mente è il campo di battaglia
La dimensione cognitiva emerge come nuovo terreno di competizione tra potenze. Il lavoro di Jorge Conde e Andrew Whiskeyman sull’International Journal of Intelligence and CounterIntelligence delinea la Cognitive Intelligence come disciplina necessaria per comprendere e proteggere i processi decisionali delle società moderne. Profilazione avanzata, ingegneria delle percezioni e sfruttamento dei dati personali richiedono dottrina, competenze e governance: l’Occidente deve colmare il divario con gli attori che hanno già integrato il dominio cognitivo nelle proprie strategie militari
Quando l’IA ha l’accento russo. Così il Cremlino punta ai chatbot
Un quinto delle risposte sulla guerra in Ucraina dei principali chatbot attinge a fonti vicine al Cremlino. Mosca sfrutta vuoti informativi e vulnerabilità dei modelli per inserire propaganda e guadagnare credibilità attraverso strumenti ritenuti affidabili. Lo rivela il nuovo report dell’Institute for Strategic Dialogue
Impunità su commissione. Perché la Russia non vuole rinunciare ai suoi cyber criminali
Il Cremlino ha trasformato l’impunità dei cybercriminali in uno strumento di potere. Solo chi sostiene l’interesse nazionale ottiene protezione, mentre gli attori considerati sacrificabili vengono messi in vetrina nelle rare operazioni di polizia. L’ecosistema criminale diventa così una risorsa controllata e funzionale alla strategia russa di pressione sull’Occidente. Il report di Recorded Future
Democrazie sotto attacco cognitivo. La sicurezza epistemica secondo Demos
L’erosione della “sicurezza epistemica”, la capacità collettiva di distinguere il reale dal manipolato, sta svuotando di sostanza istituzioni e cittadini, rappresentando la minaccia più insidiosa per le democrazie liberali. Il report del think tank britannico da tempo impegnato nell’analisi del rapporto tra informazione e democrazia, firmato da Eliot Higgins (fondatore di Bellingcat) e Natalie Martin
Così Mosca usa gli influencer stranieri per costruire consenso globale. Tra loro anche un italiano
La commedia dell’arte di Mosca utilizzerebbe le maschere degli influencer “innamorati della Russia” per muovere una rete di influenza e di soft power su scala globale. Tra di loro anche un italiano. L’inchiesta di Tua Research e United24 Media
L’Intelligence come nuova forma di cultura. La riflessione di Caligiuri
Nell’epoca della sovrabbondanza informativa, l’Intelligence emerge come una nuova forma di cultura: un sapere capace di unire discipline e di leggere lo spirito del tempo. Pubblichiamo l’estratto del volume “Intelligence”, Treccani, a firma del professore Mario Caligiuri, presidente della Società italiana di intelligence e direttore del master in Intelligence (Università della Calabria), che sarà presentato il 30 ottobre insieme a Massimo Bray, Bernardo Mattarella, Lorenzo Guerini e Vittorio Rizzi presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana (Sala Igea – Palazzo Mattei di Paganica)
Bruxelles stringe sui diplomatici di Mosca. Così l'influenza del Cremlino perde terreno
Il nuovo pacchetto di sanzioni europee alla Russia punta dritto al cuore della macchina d’influenza russa. Da oggi, i diplomatici di Mosca dovranno muoversi sotto controllo, segnalando ogni spostamento nello spazio Schengen. È la risposta politica a una minaccia che preferisce giacca e cravatta alle divise, penetrando così nella profondità delle società europee
Vilnius sotto attacco (ibrido). I palloni di Minsk bloccano l’aeroporto e agitano l’Europa
Dalla Bielorussia decine di palloni aerostatici violano lo spazio aereo lituano. Vilnius parla di sabotaggio, Bruxelles osserva. E la premier Ruginienė minaccia la chiusura del confine
Nelle acque dell’Artico la Russia spia l’Occidente con i suoi stessi strumenti
La Russia ha costruito un sistema di sorveglianza sottomarino sotto le acque dell’Artico. Si chiama Harmony (Garmonija) e fonde sensori occidentali, software russi e infrastrutture militari per monitorare i movimenti della Nato nel Mare di Barents
















