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Fioramonti out o in? Se le dimissioni aprono al partito di Conte. I dubbi 5S

È un giovedì di Santo Stefano insolitamente movimentato per la politica italiana. Le dimissioni del ministro dell’Istruzione del Movimento Cinque Stelle Lorenzo Fioramonti agitano i palazzi romani in pausa natalizia, fra risentimenti dei colleghi di partito e voci di una nuova formazione politica in culla. Come preannunciato, Fioramonti ha comunicato le sue dimissioni da ministro in una lettera al presidente…

Fioramonti, l'operazione verità sul governo. Il commento di Ocone

La letterina è arrivata a Giuseppe Conte proprio la sera del 25 dicembre, ma non era Babbo Natale a scrivere. Nel momento meno atteso, era Lorenzo Fioramonti che rassegnava le sue dimissioni da titolare del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. Anche se queste dimissioni erano state annunciate già a novembre dal ministro, che aveva legato la sua permanenza…

Perché c'è poco da esultare per gli sconti di Huawei. L'inchiesta del Wsj

“Offre le soluzioni migliori ai prezzi migliori”. Così il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli in una recente intervista a La Stampa ha difeso Huawei, l’azienda cinese leader nella telefonia mobile, dalle accuse del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), che nel rapporto conclusivo di un’indagine annuale invita il governo ad escluderla dalla implementazione della rete 5G assieme…

Dal Muro di Berlino alla Muraglia cinese. Uno sguardo al 2020 con Massimo Teodori

Di Alessandro Fonti

Si chiude un anno di grandi ricorrenze. Fra queste il trentennale dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, l'evento che ha cambiato la geografia politica dell'Europa continentale e avviato il riassetto degli equilibri internazionali. Quale lezione di quegli anni di contrapposizione globale e sfida per l'egemonia resta attuale per il decennio che verrà? Lo abbiamo chiesto a Massimo Teodori,…

Usa 2020, ecco il piano degli 007 per sventare le interferenze russe

In gergo militare lo chiamano bloody nose, naso sanguinante: un attacco preventivo, rapido, efficiente che sventa i piani ostili del nemico. Ne aveva parlato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump come opzione per bloccare le mattane nucleari del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Se ne parla in questi giorni alla Casa Bianca, con un altro obiettivo: la Russia di Vladimir…

Dossier Libia. Cosa si sono detti Conte e Putin

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha avuto questo pomeriggio una lunga e articolata conversazione con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro dei colloqui bilaterali, la crisi ucraina, siriana e soprattutto la Libia. Quest’ultimo è un dossier su cui i presidenti si sono ripromessi un “aggiornamento costante” in considerazione dell’importanza strategica che la Libia riveste per gli…

Occhio agli investimenti cinesi. L'allarme Usa (via FT)

Non è tutto oro quel che luccica. E se a luccicare sono la bellezza di 1,3 miliardi di dollari sotto forma di investimenti, non è detto che le cose vadano per il verso giusto. E così la potentissima Cina di Xi Jinping capace di investire in mezzo mondo grazie a una potenza di fuoco di decine di miliardi, adesso rischia…

Mosca e Damasco sempre più vicine. Esplorazioni nel Mediterraneo

Vladimir Putin passa all’incasso e inizia a raccogliere i frutti dell’impegno russo in Siria. Il regime di Bashar al-Assad ha fatto sapere che compagnie russe e siriane hanno iniziato operazioni di esplorazione dei fondali nelle acque del Mediterraneo. Anche Mosca, quindi, ha fatto ufficialmente ingresso nella grande partita per gli sfruttamenti delle riserve nel bacino, che vede già coinvolte numerose…

Netanyahu scalda i motori per il voto. Tre incognite

Il voto odierno sulla leadership del Likud, partito conservatore che esprime l'attuale primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è accompagnato da tre questioni esterne sovrapponibili l'una con l'altra. L’affluenza dei centomila elettori previsti a scegliere l'uomo che rappresenterà il partito alle prossime elezioni di marzo – con Netanyahu favorito – è stata intanto scombussolata da un razzo lanciato da Gaza contro…

La chiusura del Foglio e i sussidi alla stampa. L'opinione di Pennisi

Il Foglio (quotidiano) rischia la chiusura dopo quasi un quarto di secolo di onorata carriera. Ho collaborato alla testata dal 1996 al 2003 e di nuovo dal 2008 al 2015. Ho iniziato la collaborazione con una rubrichetta settimanale (ovviamente non firmata) intitolata i soldi degli altri in materia di finanza internazionale. Dopo poco, iniziai una rubrichetta quotidiana anche essa anonima…

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