L’edizione 2024 del premio Einaudi è stata attribuita all’imprenditore del cachemire, Brunello Cucinelli. A consegnare l’onorificenza il presidente e il segretario generale della fondazione, Giuseppe Benedetto e Andrea Cangini. A seguire, la lectio magistralis dell’imprenditore tra ricordi d’infanzia, visione sul futuro e salvaguardia del made in Italy e del lavoro operaio
Politica
Premierato, stop ai ribaltoni, decidono (solo) gli elettori. Parla Gardini
Conversazione con il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “68 governi dal 1948 ad oggi: basta solo questo per cambiare registro. Industria e professioni ci chiedono una visione ampia, che può essere data solo da esecutivi stabili. La sinistra? Era d’accordo con la riforma, come scritto da D’Alema, Prodi e Occhetto nel 1995. Poi oggi ha cambiato idea”
Riforme, le ipocrisie della sinistra e il rischio referendum per le destre populiste. Scrive Cangini
Un dato balza agli occhi. Ovvero il fatto che, cosa imbarazzante per forze politiche orgogliose di dirsi “populiste” come la Lega e Fratelli d’Italia, entrambe le riforme sono ad alto rischio di bocciatura da parte del “popolo”. Il commento di Andrea Cangini
Ecco il festival dell'Umano tutto intero, per una rivoluzione antropologica della società
Il primo festival internazionale sull’Umano tutto intero, promosso dal network Sui Tetti, ha visto alternarsi per 48 ore decine di speaker del mondo sociale, culturale, politico, religioso e sindacale, promosso dal network Ditelo Sui tetti. Zuppi, Parolin,Valditara, Roccella, Sbarra, Mantovano. Proposte ai decisori per rispondere alle domande sull’uomo. Menorello: “La rivoluzione copernicana che serve alla società è solo quella antropologica”
Premierato e autonomia. I rischi di ideologie e spaccature secondo Maffettone
Con la legge Calderoli, si rischia di spaccare il Paese e penalizzare il Mezzogiorno. Mentre con la riforma istituzionale si indebolisce il Presidente della Repubblica. Conversazione con il politologo, Sebastiano Maffettone
De Gasperi, il sogno europeo e la politica estera. Cazzullo, Renzi e Quagliariello leggono Polito
La politica estera, la scelta atlantica, la visione europea. Cosa insegna la figura di Alcide De Gasperi a settant’anni dalla morte. Il centrismo, il rapporto con Dossetti e la grande lungimiranza sulle debolezze della Costituzione. Le cinque lezioni del fondatore della Democrazia Cristiana nel libro di Antonio Polito, letto da Gaetano Quagliariello, Matteo Renzi e Aldo Cazzullo alla Galleria Nazionale
I dubbi sull'Ursula bis e la capacità (limitata) della trattativa di Meloni in Ue. Parla Passarelli
Le trattative serrate per le nomine in Europa sono in corso. Sul bis di von der Leyen alla Commissione ci sono diverse incognite. Meloni pretende spazio per l’Italia ma ha poca libertà di manovra, tanto più che il gruppo Ecr è irrilevante ai fini della costruzione della maggioranza. Macron e Scholz, che continuano a dare le carte a Bruxelles, vogliono invece chiudere la partita. Può spuntare la carta Draghi. La panoramica del politologo della Sapienza, Gianluca Passarelli
Dalla Moldavia Mattarella alza le barriere contro la disinformazione russa
“La pace in Ucraina? Sia giusta, non figlia delle armi e della prepotenza che con le armi si intende esercitare. Chisinau in Ue? Ci sarà il supporto italiano. L’allargamento? Esigenza storica ineludibile per cui la mossa non solo serve a completare la comunità europea in senso pieno, ma al contempo va promossa supportando i candidati nel centrare gli obiettivi comunitari”
Il Centro non nasce dall’alto. Merlo spiega perché
Ieri come oggi, i progetti politici hanno un senso e possono giocare un ruolo decisivo nella vita pubblica del nostro Paese solo se sono espressione di una domanda della società che sale dal basso. E mai come operazioni che vengono studiate e pianificate dall’alto dai vertici centrali dei partiti
Phisikk du role - L’aritmetica di Ursula, l’algebra di Giorgia e la mossa del cavallo
Ci vorrebbe allora la mossa del cavallo: maggioranza e opposizione italiana a sostegno di un italiano di prestigio internazionale come Draghi, che include e supera ogni partizione politica. Solo così, forse si potrebbe anche introdurre in Europa un criterio di scelta che supera il bilancino stitico del riparto tra bandiere politiche, a prescindere, ovviamente, da qualità e prestigio delle personalità interessate. È un’utopia? La rubrica di Pino Pisicchio
















