Determinazione, tenacia e lungimiranza e capacità di visione sono gli elementi di spicco dell’azione politica e della capacità di Fitto. Proprio per questo è diventato in pochissimo tempo una figura centrale nel governo Meloni, dando una sua interpretazione del Sud alla quale nessun ministro in realtà era mai arrivato. Quella di Fitto è una figura che anche in Europa è fondamentale per la sua autorevolezza e per la capacità di saper mettere attorno a un tavolo persone con sensibilità politiche diverse e fare in modo che fra loro ci sia innanzitutto la visione chiara dell’obiettivo da raggiungere che è il benessere dei cittadini europei
Politica
Perché Fitto in Ue è una risorsa per l'Italia. La versione di Sanza
Prudente, attento e riservato, Raffaele Fitto, date le circostanze storico-politiche in cui viviamo e il suo ruolo nel governo italiano, è l’uomo giusto al posto giusto e nel momento giusto. Penso che possa illuminare anche tutte quelle eventuali zone d’ombra che nella formazione della maggioranza del governo Ursula bis possono essere ricadute sull’Italia. Conversazione con il parlamentare democristiano Angelo Sansa
Grillo e il M5S a posto fisso di Conte. La versione di Sisci
La questione è antica. È quella del nobile assenteista e del mezzadro coltivatore. Il nobile conserva la proprietà solo se ha il potere di cambiare il mezzadro usando una sua forza esterna (la guardia regia o chi per loro). Ma senza tale forza il mezzadro è il vero padrone e il nobile può solo cercare di avere qualcosa di più in cambio (che senza forza sarà sempre di meno). Grillo è il nobile, Conte il mezzadro…
Il dialogo conservatori-popolari? Sempre aperto. Parla Fidanza
“Nel 2019 FdI, che pure faceva opposizione dura al governo giallorosso, non creò alcun problema a Paolo Gentiloni. Sono le classiche partite su cui l’interesse nazionale dovrebbe prevalere. Se così non fosse sarebbe un grave errore da parte del Pd”. Conversazione con il Capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento Europeo
Phisikk du role - La Democratura dei cesari
Il sondaggio dell’università di Urbino sul rapporto tra elettori, partiti e leader certifica quello che respiriamo ogni giorno: polarizzazione, cancellazione delle sfumature e della complessità, cesarismo imperante, svuotamento della democrazia dei partiti, egemonia dei social nel processo di informazione. Polveri sottili che ci contaminano fino all’assuefazione. Confessiamolo, abbiamo vissuto stagioni migliori. La rubrica di Pino Pisicchio
Sulle pensioni omologare pubblico e privato, ma occhio agli equilibri di bilancio. Parla Sacconi
Per il governo le pensioni rappresentano una ragione di equilibrio di finanza pubblica soprattutto nel lungo periodo e nel breve il modo migliore per controllare la spesa è favorire il rinvio della pensione per chi può rimanere al lavoro. Avrebbe senso parlare anche di statali molti dei quali vorrebbero rimanere al lavoro. Almeno su base volontaria si potrebbero omologare le età tra pubblico e privato. Colloquio con l’ex ministro Maurizio Sacconi
Vi racconto le baruffe d’estate sull’autonomia differenziata. Scrive Polillo
Sarà necessario rinunciare a ogni proposito riformatore? Non necessariamente. Si tratterà soltanto di rimanere con i piedi per terra, calibrando opportunamente gli interventi, al fine di evitare inutili scossoni politici, destinati a mettere in forse i risultati finora raggiunti. Che un’improvvida eterogenesi dei fini potrebbe rovesciare a tutto vantaggio di concorrenti esteri, che non aspettano altro che il momento migliore per rifarsi. L’opinione di Gianfranco Polillo
Occorrono politiche lungimiranti per ridurre il debito. Scrive Bonanni
Le forze politiche bipolari, ciascuna attraversata da componenti demagogiche e populiste, non sembrano in grado di adottare politiche lungimiranti. Ed è necessario per le realtà consapevoli, pur collocate in schieramenti opposti, trovare insieme delle coordinate politiche per cambiare la visione economica e sociale del Paese, per restituire senso alla politica. La ricetta di Raffaele Bonanni
Vi racconto il “miracolo previdenziale” che Salvini non compirà
Su quota 41 Salvini dovrà innestare la retromarcia. A colpire, però, è un paradosso. La sua irresponsabilità contabile ha come contraltare naturale la doverosa responsabilità di Giorgetti, il dirigente più autorevole della Lega salviniana. Un paradosso che ben rappresenta l’atteggiamento bifronte del partito: una Lega di lotta che a forza convive con una Lega di governo. L’opinione di Andrea Cangini
Campo largo in ordine sparso. Per Meloni la prova (anche in Ue) è la manovra. Parla Palano
La costruzione del Campo Largo con tutti i partiti di centrosinistra risulta ancora molto complessa: i veti incrociati, in particolare del leader pentastellato verso il numero uno di Italia Viva non contribuiscono alla realizzazione dell’alleanza larga. In maggioranza qualche polemica, ma il governo è ancora forte. La vera prova – di consenso e di capacità – sarà la realizzazione della Manovra. Colloquio con il politologo Damiano Palano