Nella Liguria specchio dell’Italia della scomposizione politica, l’unico dato certo oltre a chi ha vinto al fotofinish fra Bucci e Orlando è chi ha perso: Giuseppe Conte. Il voto ligure è un’opportunità per Meloni e Schlein. Per la premier è l’occasione, senza l’assillo di fronteggiare Matteo Salvini e Antonio Tajani, di tenere a bada le mattane di ministri e partito. Per Schlein è un modo per sancire la definitiva e concreta svolta unitaria del centrosinistra. L’analisi di D’Anna
Politica
Tre ragioni per cui Stefano Lo Russo sarebbe un buon presidente Anci. L'opinione di Merlo
La candidatura di Lo Russo alla presidenza dell’Anci nazionale, può essere la leva decisiva per riqualificare il ruolo e la funzione di una Associazione che resta di straordinaria importanza per la vita concreta dei Comuni e, di conseguenza, delle intere comunità locali
Dalla Liguria la conferma che la politica ha ancora lavoro da fare. L’opinione di Guandalini
Mentre l’Italia, alle prese con il caos spionaggio illegale, si domanda dove sta il vero potere, i partiti registrano l’ulteriore massiccia disaffezione, anche identitaria, verso il voto. La premier deve risolvere alcuni dossier pesanti che marcano l’azione di governo mentre la segretaria del Pd dovrà ridefinire le regole inclusive del campo largo. L’opinione di Maurizio Guandalini
Cosa deve fare Schlein dopo la sconfitta in Liguria. I consigli di Giro
Dopo la sconfitta in Liguria, la segretaria dem deve sciogliersi dall’abbraccio (avvelenato) non solo del M5S ma anche degli altri per puntare al consolidamento del Pd e della propria immagine di leader. Schlein dovrebbe intervenire di più sui temi economici e lanciarsi sulle piattaforme globali: non dovrebbe esserle difficile uscire dal bozzolo provinciale eurocratico. Occorre che i cittadini “sentano” che è in possesso delle caratteristiche da premier. E, se necessario, dovrà parlare anche con Trump. Il corsivo di Mario Giro
In Liguria la sinistra sconta il giustizialismo e le divisioni. La lettura di Cangini
Sono stati due gli errori commessi dal centrosinistra in Liguria. Quello di fomentare il giustizialismo, pensando che l’inchiesta che ha coinvolto l’ex governatore Giovanni Toti potesse recidere il rapporto di fiducia con l’elettorato e non aver radunato tutte le forze del campo largo in virtù dei veti messi da Conte verso Renzi. E la segretaria dem Elly Schlein non ha la statura per essere la federatrice del campo largo. Il commento di Andrea Cangini
Liguria, Bucci in vantaggio e campo largo a rischio deflagrazione. Gli scenari di Cianfanelli (YouTrend)
Il candidato di centrodestra Marco Bucci sembra in vantaggio rispetto al competitor, Andrea Orlando espressione del campo largo. In Liguria si giocano diversi equilibri, perché nel centrosinistra – se le cose andassero male – si rischierebbe di riaccendere conflitti pesanti mai sopiti. In particolare tra Movimento 5 Stelle e centristi. Il commento del sondaggista di YouTrend, Francesco Cianfanelli ai primi risultati delle regionali
Niente di serio a destra e sinistra sull'immigrazione. La versione di Sisci
Il problema delle migrazioni non può essere risolto a colpi di tweet e da prese di posizione ideologiche. Tanto a destra quanto a sinistra. Occorrerebbe, invece, aprire canali di immigrazione e selezione in Africa, organizzando un’ iniziativa per valorizzare l’“immigrazione sana” in ambito europeo coinvolgendo anche il Regno Unito. Va poi organizzata una caccia spietata alle mafie che organizzano questi traffici. L’Italia può farsi promotore di tali iniziative ma non da sola. Il commento di Sisci
Il sommergibile Scirè diventa sacrario militare subacqueo. Il racconto di Malaguti (FdI)
È stata approvata alla Camera la proposta di legge, a prima firma della deputata Paola Chiesa (FdI), per il riconoscimento del relitto del regio sommergibile Scirè quale sacrario militare subacqueo. Ancora oggi le imprese del sommergibile italiano sono studiate, insegnate e citate in tutti i libri di storia navale, nelle scuole dei sommergibilisti e nelle accademie navali delle maggiori Marine del mondo. Il commento del deputato meloniano, Mauro Malaguti
Phisikk du role - La resistibile baruffa dei Giuseppi
Il M5S era un “non partito” che rivendicava la sua diversità e il cui capo-fondatore poggiava la sua credibilità sul fatto di non assumere incarichi nelle istituzioni. Oggi ha perso la sua diversità e si è allineato a tutti gli altri “non partiti”. Qual è la differenza tra il prima e il poi? Quei voti che nel 2018 somigliavano al consenso elettorale della Dc dei tempi belli oggi non ci sono più. Domani, forse, ancora meno. La faida Conte-Grillo letta da Pisicchio
Come si muovono i partiti italiani sugli aiuti militari a Kyiv. L’analisi di Vignoli e Coticchia
La questione dell’invio di armi all’Ucraina è stata un’ulteriore occasione per osservare la riproposizione dello scontro tra partiti anti-establishment e moderati. L’analisi di Valerio Vignoli, assegnista di ricerca in scienza politica all’Università di Firenze, e Fabrizio Coticchia, professore ordinario di scienza politica all’Università di Genova