“Non ho mai creduto nel centro, nemmeno quando c’era la Dc. La Dc era il partito italiano, espressione di cattolici e laici, partite Iva e salariati, Nord e Sud. Sogno un partito così, e penso che i cattolici dovrebbero stimolarne la formazione”. Conversazione con Gianfranco Rotondi, già ministro e deputato di Forza Italia, fondatore del nuovo movimento politico Verde è popolare
Politica
Fra governo e no, la scelta di Salvini è obbligata. La bussola di Ocone
Se è abbastanza assodato che il centrodestra abbia sbagliato candidature, e se altrettanto lo è l’indubbia divisione al suo interno fra forze di maggioranza e di opposizione a livello governativo, per il resto la domanda che sorge spontanea a via Bellerio è questa: stare al governo con Draghi ha aiutato o nuociuto al partito? E, più in concreto, bisogna continuare o no questa esperienza?
Perché Matteo Salvini è nei guai. Il commento di Zacchera
Se Salvini sta al governo rischia di compromettere l’alleanza di centro-destra, per lui indispensabile in vista di una potenziale maggioranza futura, ma se esce dall’esecutivo dimostrerebbe poca credibilità. Ma non si può ogni giorno far ballare il tavolo o Draghi e il resto dell’alleanza lo bollerebbero come sabotatore
Calenda spinge ma Gualtieri deve spingere di suo. I consigli di Fioroni
Gualtieri ha tutti i requisiti per fare di Roma la capitale di una nuova stagione di progresso e rinnovamento. A lui spetta di aprire un dialogo con la Roma più ritratta nella diffidenza e nel silenzio. Il commento di Giuseppe Fioroni
Salvini strappa per distrarre dalla batosta. Draghi? Meglio al governo. Parla Alfieri (Pd)
Il senatore dem, dopo la decisione di disertare il voto sulla riforma fiscale da parte della Lega: “Queste fibrillazioni continue fanno male al governo”. Sulla dicotomia Salvini-Giorgetti, taglia corto: “Alla fine decide il segretario, io che sono di Varese li conosco da anni”. E sulle allenze con 5 Stelle e Calenda…
Così l'effetto Draghi ha inciso sul risultato elettorale
Non solo il “tecnico” Calenda a Roma: anche a Milano e Napoli ha vinto intelligenza politica, competenza e rifiuto dei populismi. La penalizzazione della Lega ondivaga e dei 5 Stelle sono il segnale che gli elettori chiedevano chiarezza e stabilità. Il commento di Luigi Tivelli
La sconfitta di Calenda che porta a casa due vittorie
Calenda può vantare nella capitale un 20% che fa gola ai due sfidanti al ballottaggio, tanto da costringere subito gli ex compagni del Partito Democratico a correggere il tiro nei confronti del disturbatore, passato da candidato “leghista” e “di destra” a figura indispensabile per i progressisti. Ma è sul piano nazionale che i giochi saranno più complicati
A Roma dialogo col centrosinistra. Le proposte di Turco (M5S)
Intervista a Mario Turco, già sottosegretario di Stato del governo Conte-bis e senatore del M5S vicinissimo all’ex premier. Il voto amministrativo dimostra che abbiamo poca presa sul territorio, ma abbiamo un piano per ripartire, con le imprese parliamo e ci capiamo. Roma? Raggi esce a testa alta. Faremo il nostro per fermare i sovranisti
Gualtieri batte Michetti. Meloni? Dorma serena. Parla D'Alimonte
Intervista a Roberto D’Alimonte, professore alla Luiss e fondatore del Centro italiano di studi elettorali (Cise): il voto locale non scuote il governo, l’Italia dei piccoli comuni guarda ancora al centrodestra. Roma? Gualtieri batterà Michetti. Ma Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli
Phisikk du role - Il voto, la fiction quirinalizia e il lungo rush verso le elezioni
Che il dato più evidente di queste elezioni amministrative sia quello dell’astensione è innegabile, così come la certezza che tra una settimana i commenti alle elezioni andranno sparendo. Le prossime tappe della politica? Il romanzo quirinalizio e il lungo rush verso le elezioni del 2023