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Pace, lavoro, sanità e tecnologia. Il discorso di fine anno di Mattarella

La violenza delle guerre. Di quelle in corso; e di quelle evocate e minacciate. La violenza anche nella vita quotidiana. Quella più odiosa sulle donne. Quella verbale, sovente sulla rete. Il lavoro cha manca, quello sottopagato, il diritto alle cure sanitarie, la rivoluzione tecnologica. Ecco il discorso del Presidente della Repubblica

Mattarella e la solidarietà come orizzonte identitario degli italiani

Il Presidente ha fatto della solidarietà la sua bandiera. Anche il messaggio di quest’anno ne è pregno, pur avendo scelto una cifra che sembra un urlo munchiano contro la violenza, quella “tra gli Stati”, e quella nelle “nostre strade”, nelle scene di vita ordinaria, nelle parole, e, al pari degli orrori più feroci, quella “contro le donne”. Il commento di Pino Pisicchio, autore di “La solidarietà come dovere costituzionale nei messaggi di Mattarella” (Cacucci Editore)

Il made in Italy nelle scuole di Valditara è il più grande riconoscimento alle maestranze italiane

Di Adriano Pagliaro

Portando il Made in Italy nelle scuole, il ministro dell’Istruzione conferisce il più grande riconoscimento alle maestranze italiane. E realizza la migliore operazione possibile per il futuro del nostro nation branding

Phisikk du role - Le elezioni e la profezia che si autoavvera

“Dicunt” che, nonostante la maggioranza di governo si trovi a godere di un indubbio largo vantaggio sulle opposizioni, peraltro divise, la legislatura potrebbe avere una durata non troppo lunga. L’orizzonte, dicono questi occulti divinatori, potrebbe essere dettato dai risultati delle prossime elezioni europee. Ecco perché nella rubrica di Pino Pisicchio

Niente troika né altri bonus, ma più Nato e nuova Ue. Il 2023 di Giorgia Meloni

La mossa politica dei conservatori italiani è stata quella di togliere argomenti ai detrattori, interni ed esterni: niente spese pazze, bilancio accorto, rafforzamento degli impegni atlantisti e pungolo ai vertici europei per riformare una macchina a cui servono più cilindri. Il modello Tunisia e Albania è il futuro degli accordi

Dal visionario Delors ai politici “televisionari". L'opinione di Tivelli

Pensare ai grandi politici visionari, di cui la scomparsa di Delors rimanda l’eco, fa riflettere sul fatto di essere ormai un Paese fatto di “televisionari”, sia ai vertici politici che nei divani delle case degli italiani

2024, l'anno della prudenza. Meloni? Promossa ma occhio alle sbavature. Parla Dini

Credibilità in politica estera, bene in politica interna malgrado qualche inciampo figlio dell’inesperienza al governo. Meloni deve saper ascoltare anche oltre il suo cerchio di fedelissimi. L’opposizione è scadente e senza proposte. Alle Europee? Si affermerà il blocco conservatore. Conversazione con l’ex presidente del Consiglio Lamberto Dini

Quel che dobbiamo fare per l’Europa, ovvero per noi. Il commento di Pasquino

Immigrazione, Patto di Stabilità e Crescita, nuove e numerose adesioni, sicurezza e pace sono le sfide che, se troveranno soluzioni condivise tra il 2024 e il 2029, promettono di cambiare per il meglio l’Unione europea e la vita dei cittadini/e europei/e con effetti positivi anche sulla costruzione di un nuovo ordine internazionale. La riflessione di Gianfranco Pasquino, europeo nato a Torino, professore emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna e Accademico dei Lincei

Tutte le evidenze dietro la triste verità di Giorgetti sul debito pubblico

Giorgetti ha ragione: da molti anni nessun governo ha dedicato l’attenzione sufficiente a ridurre il debito, ma puntualmente ad incrementarlo in barba ai patti di stabilità e al buon senso. Chissà se il 2024 riserverà delle sorprese nelle collaborazioni e alleanze in Italia capaci di farci riconquistare lo status di Paese co-leader in Europa e nelle alleanze occidentali. La riflessione di Raffaele Bonanni

La visione di nazione di Meloni e gli equilibri futuri del mondo. Le pagelle di Mauro

Meloni “si trova ad uno snodo cruciale, ma ha tutte le carte in regola per fare bene”. Il cuore delle vicende internazionali? “Gli equilibri disegnati a Yalta non ci sono più, perché nel 1989 è imploso il sistema sovietico e sono comparsi attori nuovi che nel ’45 semplicemente non c’erano”. E ora la sfida è nuovamente aperta. Conversazione con l’esponente popolare, già ministro della Difesa e vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro

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