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Taiwan, Kyiv e Tel Aviv, il rischio per i sistemi liberali. Parla Orsini (FI)

C’è un filo rosso che lega i focolai dei conflitti sparsi in giro per il mondo: la contrapposizione tra i sistemi liberali e quelli illiberali. Il ruolo degli Usa in Medio Oriente è quello di trovare non solo una soluzione militare, ma anche diplomatica e politica alla questione palestinese. Bene la posizione italiana. Conversazione con Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri alla Camera e vicepresidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare Nato

Tutte le differenze tra popolari e conservatorismo della destra. Il commento di Chiapello

Di Giancarlo Chiapello

Il popolarismo, che è diverso, come per il progressismo a sinistra, dal conservatorismo a cui tende la destra sulla questione delle riforme costituzionali, non può non ritrovarsi, nel suo cammino, con la bussola data da papa Francesco col messaggio al gruppo parlamentare del Ppe. Il commento di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare

Vi spiego perché il premierato light non va demonizzato. Scrive Petrillo

Di Pier Luigi Petrillo

Il premierato meloniano sembra un vorrei ma non posso, col rischio di produrre un’anima zoppa. Il disegno di legge costituzionale, tuttavia, è solo il punto di partenza di un percorso di riflessione che, si spera, possa essere fatto senza demonizzazioni e senza invocare pericoli inesistenti. L’intervento di Pier Luigi Petrillo, costituzionalista, Università Luiss Guido Carli e Unitelma Sapienza

La Dc non torna, ma i democristiani ci sono. Il commento di Merlo

Tra i tasselli che caratterizzano il ruolo originale e specifico dei democratici cristiani, non c’è alcun dubbio che esiste e persiste quella “politica di centro” che resta la principale bussola di riferimento di quell’area politica. Non solo un “partito di centro” ma un luogo politico in grado di declinare una vera e autentica “politica di centro”. Il commento di Giorgio Merlo

Lost in primarie. Pd, da dove ripartire?

Messa da parte ogni disputa ideologica su socialdemocrazia o catto-comunismo, socialismo liberale o cattolicesimo democratico, il Pd non sa più da dove ricominciare. Capita, per carità. Soprattutto dopo una sconfitta elettorale. E ancora peggio se in contemporanea cambia anche la segreteria…

Un pasticcio che lega le mani al Capo dello Stato. Clementi sulla riforma

Non si capisce a cosa serva eleggere il premier direttamente, in una campagna elettorale di tipo presidenzialistico, da tifosi, se questi può essere disarcionato dalla sua maggioranza parlamentare, illudendo così gli elettori per tornare ad una palude trasformistica. Questo ddl è ambiguo e rigido. Il Capo dello Stato esce fortemente indebolito. Conversazione con il costituzionalista Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico italiano e comparato all’Università Sapienza di Roma

Francesco Talò, le dimissioni di un leader. Parola di Stefanini

Dalle colonne de La Stampa, l’ambasciatore Stefano Stefanini commenta il caso delle dimissioni del (fu) Consigliere diplomatico di Giorgia Meloni. E spiega perché il gesto merita apprezzamento e gratitudine. Da leggere

Occidente, sicurezza e Israele. Formentini spiega perché la Lega va in piazza

“Si deve difendere Israele, unica democrazia del Medioriente”. La contromanifestazione pro-Palestina? “Le manifestazioni non preoccupano, piuttosto preoccupa il fatto che spesso durante queste manifestazioni si inneggi ad Hamas e altrettanto spesso ci si dimentica cosa significhi”, ha spiegato Paolo Formentini (Lega)

Russia 1, Italia 0. Perché il Cremlino festeggia le dimissioni di Talò

Dopo aver goduto della caduta di Draghi per mano dei partiti più sensibili alle sue istanze, la Russia ora può vantare un altro successo: con l’uscita del consigliere diplomatico il governo Meloni si mostra vulnerabile suo malgrado. I suoi avversari, l’opposizione e una parte dei media possono festeggiare. Con la vodka

Il presidenzialismo del “vorrei ma non posso”. La versione di Marchi (Unibo)

Manca chiarezza sulla legge elettorale e sul modello che la riforma sul premierato vuole introdurre. Il ddl conferisce al presidente del Consiglio un maggior potere rispetto al Capo dello Stato, sotto il profilo della legittimazione popolare, ma poi lo rende “ostaggio” della fiducia alle Camere. E il semi-presidenzialismo francese non è applicabile in Italia. Conversazione con Michele Marchi, professore di Storia Contemporanea all’Università di Bologna

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