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Che succede (anche alla Nato) se Trump vende gli F35 alla Turchia?

Incontrando il presidente turco alla Casa Bianca, Trump non chiude agli F35 per la Turchia: ma in cambio vuole che Ankara non acquisti più petrolio e gas naturale dalla Russia. I rischi e vantaggi dall’offerta Usa si mescolano alle dinamiche regionali ed euromediterranee, che investono sia Grecia e Cipro, ma anche il versante libico e siriano

Perché il riarmo turco spaventa Grecia e Cipro

L’industria turca della difesa sta attraversando una fase di vitalità oggettiva, puntando a una maggiore autosufficienza rispetto al passato, ciò inquieta Atene e Nicosia che corrono ai ripari con nuovi sistemi israeliani. Il gas resta il convitato di pietra: la compagnia statunitense Chevron si sta muovendo per i blocchi offshore a sud di Creta, dopo aver concluso un accordo con un partner israeliano per un novo gasdotto fino all’Egitto

Grecia-Egitto, il patto sulla Zee che potrebbe risolvere il puzzle del gas

Il patto siglato dai ministri degli Esteri di Grecia ed Egitto è una buona notizia. Lo storico accordo sulla delimitazione della Zee tra la Repubblica araba d’Egitto e la Repubblica ellenica dimostra, hanno detto i due ministri, che quando “c’è volontà politica, ciò va a vantaggio dei concetti di consultazione, comprensione e volontà di trovare soluzioni di compromesso, che tengano conto degli interessi di tutte le parti”

Corridoio Imec, le strategie di Modi fra Cipro e Trieste

La visita di Modi è la prima di un primo ministro indiano a Cipro in 23 anni, dato che dice molto delle strategie sull’asse Ue-Indopacifico. Sono state gettate le basi per una penetrazione indiana (da Oriente) in un fazzoletto di acque che, lungo la direttrice Grecia-Italia-Balcani, rappresenta la nuova spina dorsale geopolitica europea

Grecia, Cipro e Turchia. Scatto sulla difesa per il futuro del Mediterraneo

Mentre Grecia e Turchia proseguono nella normalizzazione delle relazioni diplomatiche, Atene, Nicosia e Ankara potenziano le rispettive difese, segno che le prospettive complessive per il Mediterraneo settentrionale e orientale sono sempre più improntate alla deterrenza.

Gli interessi attorno al gas che la guerra a Gaza nasconde

Le mire di Tshuva, l’accantonamento del gasdotto Eastmed, le nuove proposte di Chevron e le previsioni di Eni sul campo Cronos2 a Cipro: lo scontro in Medio Oriente ha di fatto messo in stand by la grande partita che si sta giocando sul gas. Un dossier che prevede il rischio di contrapposizioni accanto alle ambizioni dei Paesi coinvolti

Riparte da Cipro la strategia italiana su Gaza e migranti

La presenza del Re di Giordania è indicativa di come un’emergenza come la crisi a Gaza debba trovare spazio in un momento di riflessione a più cervelli come quello Med9, proprio perché forse in passato non è stata sufficientemente attenzionata. Più volte Giorgia Meloni ha richiamato sull’esigenza per l’Ue di avere una propria strada maestra da seguire soprattutto nelle relazioni con i Paesi che si affacciano sul mare nostrum. E oggi, un anno dopo l’inizio del confitto e a maggior ragione dopo l’aumento della tensione nell’area, ciò si rende imprescindibile

Energia e non solo, come corre l'asse tra Washington e Nicosia

La firma congiunta avvenuta a Nicosia può significativamente far presagire una fase del tutto nuova per le relazioni cipriote con gli Usa, con in cima all’agenda dei due Paesi la sicurezza internazionale e il particolare status che Cipro incarna nel dossier energetico, alla luce delle importanti scoperte di gas al largo dell’isola

L'energia ai tempi della guerra. Il punto tra Kuwait e Mediterraneo

L’accordo tra Kuwait e Qatar si lega idealmente alle nuove strategie energetiche mediterranee, dal momento che i Paesi che vi si affacciano devono affrontare, da un lato, l’iniziativa russa e, dall’altro, i nuovi progetti di infrastrutturazione nel mare nostrum con due guerre in corso e con l’impasse a Cipro per il Great Sea Interconnector

Turchia ammessa al meeting di Gymnich. Cosa cambia per l'Ue?

La presenza turca al meeting del 29 agosto è stata resa possibile anche per via dell’apertura di Cipro, che ha deciso di compiere un passo diplomatico senza precedenti: Nicosia ha accettato la partecipazione della Turchia al Consiglio informale senza alcuna precondizione. La decisione ha spaccato il Paese (e i singoli alleati). Da un lato c’è chi ritiene che la Turchia sia contraria alla soluzione dei due Stati, dall’altro c’è chi pensa che secondo la Turchia il concetto dei due Stati sia solo una mera fase di transizione verso il raggiungimento del controllo completo su Cipro e la sua conversione in un protettorato

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