La formula del contratto di governo, che regge l’esecutivo Conte, è un paradosso politico. È la prima volta che non si parla di accordo, patto o alleanza tra forze di maggioranza, ma di contratto. A ben vedere, il “contratto con gli italiani” sottoscritto a Porta a Porta da Silvio Berlusconi non può essere considerato un vero precedente, perché rivolto agli…
Lega
È tempo di essere pragmatici. E Salvini lo sa
Dare un giudizio non partigiano su questo governo non ė facile, prima di tutto perché nelle vene italiche scorre da sempre il sangue della partigianeria, di una contrapposizione frontale che si trasforma presto in delegittimazione morale dell’avversario politico. Con tutto quel che ne consegue, in primo luogo il doppiopesismo che porta a vedere la pagliuzza negli occhi degli avversari e…
Non solo Lega. Vi spiego le ragioni del successo dei movimenti sovranisti
Il termine sovranismo, sebbene negli ultimi tempi venga sempre più spesso utilizzato, rappresenta una categoria che, di per sé, significa poco. Si tratta di un elemento di polemica politica privo in realtà di consistenza. Sostanzialmente, l’idea è quella di indicare come sovranisti quei partiti che rivendicano la sovranità monetaria nazionale rispetto all’euro. Vi è, però, in questa visione, una sorta…
Si scrive Forza Italia, si dovrà leggere buon governo: ecco lo scatto che serve ai moderati
Il dibattito sul futuro di Forza Italia sta registrando in queste ultime settimane una serie di voci autorevoli che lo stanno arricchendo e stimolando. Mi permetto di offrire un piccolo contributo a questa fase, intensa e dirimente, che dovrà gioco-forza condurre ad una trasformazione non solo nei contenuti ma anche nel vettore di diffusione. Fino ad oggi Forza Italia, in…
Di Maio, il decreto dignità e i conti che non tornano. La versione di Bentivogli
Luigi Di Maio lo vuole a tutti i costi. Matteo Salvini un po' meno ma in fondo si può fare. A patto che il decreto dignità non si trasformi in una specie di mannaia sulle imprese. Fin qui il problema politico. Poi c'è un problema di contabilità. La creatura di Di Maio, il primo atto ufficiale del governo gialloverde, costa…
La campagna elettorale non finisce mai. Parola di Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini
Sei un agnello dal piede caprino. Non ho il piede caprino – rispose Togliatti a De Gasperi – ma scarpe normali appena fatte risuolare per apporle in una parte del corpo che non voglio nominare. Questo scambio di battute avveniva nel lontano 1948 a chiusura di una campagna elettorale che abbandonava i toni misurati cui gli elettori erano abituati. La…
La Lega e quella tentazione del rompete le righe che spaventa i mercati
Cambia la geografia politica dell'Italia ma non il punto di vista dei mercati. Che continuano a mal sopportare gli exploit politici della Lega. Dopo l'ultima tornata delle amministrative (qui l'approfondimento di Formiche.net), che con verdetti a dir poco clamorosi ha consegnato roccaforti rosse come Siena al centrodestra, rafforzando notevolmente il peso specifico di Matteo Salvini nel governo gialloverde, la crisi…
Alitalia, ecco gli indizi che portano al ritorno dello Stato nella compagnia
Se tre indizi fanno una prova allora il ritorno dello Stato in Alitalia è una pista abbastanza solida. Per l'ex compagnia di bandiera sono settimane decisive per capirne il destino (qui un approfondimento sul tema). Cessione a un vettore più grande oppure ennesima nazionalizzazione dopo anni di gestioni fallimentari? A corroborare la seconda opzione ci sono una serie di considerazioni di…
Sull’economia le prove generali del fronte repubblicano anti Lega e M5S
La Borsa? Ieri andata bene (+0,1%) e anche lo spread (236 punti base) si è mantenuto in zona sicurezza. Eppure il contratto gialloverde su cui poggia il governo legastellato, fa ancora paura, più che altro non convince. Il martedì nero dello spread (oltre 300 punti base) a fine maggio doveva essere ancora ben vivo nelle menti dei relatori convenuti ieri pomeriggio…
Salvini faccia sull'industria come sui migranti. Il taccuino economico secondo Adolfo Urso
I come industria, impresa, innovazione e infrastrutture. Quattro paroline magiche decisamente troppo defilate nel cosiddetto contratto di governo, pietra angolare dell'esecutivo legastellato. Un tempo, quando l'economia globale girava meglio, quasi quasi ci si poteva permettere di indugiare su questo o quell'investimento. Ma oggi no, oggi delle quattro I non se ne può fare davvero a meno. Soprattutto per chi, come…