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C'era una volta in Cina. TikTok inonda l'Europa di contenuti cari al governo di Pechino

Da un’analisi di Forbes è emerso come da ottobre ad oggi sono stati pubblicizzati oltre un migliaio di post a difesa delle politiche sul Covid-19, della bellezza naturalistica dello Xinjiang – senza menzionare ciò che accade alla minoranza musulmana uigura – oltre alle critiche contro Stati Uniti e Unione europea per le reticenze sulla Via della Seta. Un episodio che rafforza i sospetti sul legame tra la piattaforma e il Partito comunista cinese

Attività anomale (pro Russia) prima del voto italiano. Report Ecfr

Forme anomale di attività online hanno avuto un picco in vista delle elezioni politiche del 2022: energia, guerra russa all’Ucraina, sanzioni a Mosca, vaccini, euro e migrazione sono stati i temi centrali. L’Italia può fare leva sulla Commissione europea e sfrutta la sua presidenza del G7 per dare nuovo slancio alla battaglia contro la disinformazione

La propaganda di Stato cinese difende TikTok. Una conferma del legame con Pechino

Un report dell’Alliance for Securing Democracy evidenzia come, mentre il ceo dell’app Shou Zi Chew era sotto torchio a Capitol Hill, i funzionari del governo cinese hanno inondato Twitter di insulti contro i colleghi americani, denigrando Washington e ammettendo indirettamente quanto sia forte il legame tra la componente governativa e la piattaforma di video virali

Non lasciamo che Xi e Putin ci ingannino. Parla l’inviato americano Rubin

Intervista esclusiva con il coordinatore del Global Engagement Center al dipartimento di Stato. Se Pechino vuole contribuire alla fine della guerra, convinca Mosca a fermare l’invasione, dice. I due regimi stanno “avvelenando i pozzi” tramite il loro allineamento “quasi totale” sulla propaganda (tra bio-lab e colpe alla Nato). Dell’Italia di Meloni dice: “Un forte alleato, ha lavorato molto bene con gli Stati Uniti e con i suoi colleghi in Europa”

Disinformazione, come funziona l’attacco ibrido di Mosca e Pechino all’Italia

I regimi autocratici continuano la loro aggressione ibrida via internet, veicolando propaganda e avvalendosi delle nuove tecnologie per amplificarne la portata. Nella sua nuova Relazione, il comparto intelligence italiano mappa le narrazioni, le modalità e le direttrici della disinformazione

intelligenza artificiale

ChatGPT può automatizzare la disinformazione? Abbiamo provato

I sistemi di Intelligenza artificiale stanno rivelando le loro potenzialità al mondo. Ma potendo moltiplicare la produttività umana, possono anche amplificare il potere di chi disinforma – generando automaticamente contenuto, automatizzando la divulgazione, replicando lo stile di scrittura. Abbiamo chiesto a ChatGPT di scrivere bufale: ecco il risultato

Troll, influencer e caro-bollette. Come agisce l’infowar del Cremlino in Italia

Le crisi aiutano le narrative della Russia, che è diventata più abile ad adattarle ai diversi Paesi. Nel caso dell’Italia martella sulla crisi energetica, attraverso una rete di finti utenti che spingono messaggi pro-Cremlino. Anche politici, personalità e media mainstream possono amplificarne la portata. L’analisi di Political Capital sulla propaganda di Putin in Europa

La propaganda non russa a Samarcanda. Ecco le mosse cinesi in Italia

Il summit della Shanghai Cooperation Organization è un’occasione utile alla diplomazia di Pechino per rilanciare slogan come l’amicizia tra i popoli. Ma dietro c’è il progetto di una governance globale alternativa influenzando anche l’opinione pubblica occidentale

Margarita Simonyan

Russia, la crisi dei propagandisti dopo la controffensiva ucraina

Si allargano le crepe nella narrazione del Cremlino, in difficoltà dopo la fuga dell’esercito dalla regione di Kharkiv. Persino i talk show allineati danno spazio a dubbi e critiche, oltre a incitamenti a commettere (ancora più) crimini di guerra

Soviet missile launcher

Le sanzioni funzionano. Ecco Putin da chi è costretto a comprare armi

Di Emanuele Rossi e Otto Lanzavecchia

Messo alle strette dalle misure occidentali e stremato da sei mesi (non preventivati) di sforzo bellico in Ucraina, il comparto russo deve rivolgersi a Stati paria e cercare di procacciarsi i microchip sottobanco per rimpinguare le scorte di munizioni. In barba alla propaganda del Cremlino

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