Alla conferenza di pace organizzata da Al Sisi il premier italiano spiega che il vero obiettivo dei terroristi non è difendere i diritti del popolo palestinese “ma creare una reazione contro Gaza per minare ogni tentativo di dialogo”. La priorità immediata resta l’accesso umanitario
Come cambia la mappa della regione un anno dopo l’attacco di Hamas
Aiuti da Rafah, ostaggi rilasciati. La diplomazia contro l’escalation passa dall'Egitto
Ieri sera il rilascio dei primi ostaggi, oggi la parziale riapertura del valico di Rafah. Mentre proseguono gli scontri tra Israele e Hamas, qualcosa si muove? Dalla confernza del Cairo escono appelli alla soluzione politica per evitare l’escalation
Dall’intervista al leader di Hamas su al Arabiya passa la linea del Golfo su Israele
Su al Arabya, una giornalista mette in difficoltà il leader di Hamas Khaled Meshal. La clip, in arabo, preparata da un centro studi israeliano, sta circolando online e potrebbe essere parte di un piano strategico per delineare la posizione di Riad e Abu Dhabi sulla crisi in corso
Tocca agli Usa farsi carico del fronte mediorientale. L’analisi dell’amb. Stefanini
In guerra, gli israeliani sanno come difendersi. Ma deterrenza contro l’allargamento del conflitto e diplomazia per il dopo-guerra hanno bisogno di Washington. L’analisi dell’ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante permanente dell’Italia alla Nato e consigliere diplomatico di Giorgio Napolitano
Per Gaza, il gen. Petraeus evoca lo "scenario somalo"
Secondo il generale americano, l’operazione militare israeliana contro Gaza rischia di trasformarsi in un incubo se non gestita a dovere. E ricorda cosa è successo negli anni ‘90
Crisi di Gaza. Sisi porta l'Egitto al centro della scena
Il Cairo ha organizzato una conferenza di alto livello per condividere con i principali attori del Mediterraneo allargato la gestione della situazione a Gaza. C’è il tema umanitario, c’è il rischio sicurezza (migranti e terrorismo), c’è la preoccupazione perché la diplomazia non potrebbe bastare. Al Sisi porta l’Egitto al centro della scena
Se la crisi in Israele destabilizza il Medio Oriente, cosa aspettarsi con l’Imec?
Pubblichiamo l’intervento di Emanuele Rossi, giornalista di Formiche.net, in audizione al Comitato Indo Pacifico della Commissione Esteri della Camera mercoledì 18 ottobre. I piani su Imec, uno dei grandi progetti di connettività strategica a cui partecipa l’Italia, potrebbero essere alterati dalla crisi in Medio Oriente. Ecco perché il valore del Corridoi supera le difficoltà attuali
Tajani a Tunisi, accordo sui migranti e rete per la de-escalation a Gaza
La visita del ministro degli Esteri serve a rimarcare la presenza italiana nel Mediterraneo, area certamente fisica ma anche politica che è il primo banco di prova per le policy del governo di Roma. La normazione dei flussi come cornice di regole in cui ottenere un doppio vantaggio: la manodopera da un lato e un contesto di norme generali dall’altro
Chi attacca Israele vuole colpire anche l'Occidente?
Le forze della destabilizzazione sono al lavoro attorno a Israele. Se da una parte le milizie sciite filo-iraniane attaccano le basi occidentali in tutto il Medio Oriente, dall’altra si spinge (anche via Cina) l’infowar. Scontri e manifestazioni rischiano di diventare anti-Occidente, non solo anti-Israele
Israele-Hamas, il pozzo dell’informazione è inquinato. Parla Caniglia (AC)
“Nel contesto di un conflitto complesso come questo, con una grande quantità di attori coinvolti con agende diverse e anche in contrasto tra loro, le fragilità di Paesi come l’Italia aumentano e su queste si inseriscono tentativi di manipolazione”, spiega Mattia Caniglia, associate director for capacity building del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council