Le tensioni in corso nel Medio Oriente potrebbero complicare la costruzione di una regione “nuova”, dove le normalizzazioni proseguono e lo sviluppo aumenta. Molto dipende adesso dalla gestione della crisi e da come Israele sceglierà di rispondere al brutale attacco subito. A questo si lega la frenesia diplomatica, abbinata alla deterrenza contro chi potrebbe sperare in ulteriori destabilizzazioni
Come cambia la mappa della regione un anno dopo l’attacco di Hamas
Il popolo iraniano è il miglior alleato di Israele. Pagani spiega perché
Forse il regime iraniano è ancora troppo forte e pericoloso, grazie all’appoggio di Russia e Cina. Ma potrebbe bastare una bella spinta, una risposta alla guerra asimmetrica promossa da Teheran, perché sia rovesciato. Se cadrà sarà una vera e propria rivoluzione in tutto il Medio Oriente, perché è lì che affondano le radici della mala pianta del terrorismo
Il mondo islamico ha lasciato ai palestinesi solo le briciole. Il commento di Arditti
Vale la pena aggiungere al dibattito un dato certo, che riguarda la totalità del mondo musulmano. Un mondo che, in buona sostanza, ha investito in ogni direzione possibile tranne che negli aiuti ai palestinesi, con un obiettivo preciso: mantenere aperta e sanguinante la ferita, come drammatico strumento di pressione verso Israele, l’Europa e gli Stati Uniti
Perché non possiamo fidarci della Cina su Israele. L’opinione di Harth
Il Partito comunista non è e non sarà mai un vettore di pace. Il suo è un gioco di propaganda per dividere chi lo è in modo da far progredire i suoi fini geopolitici. Come ha fatto e sta facendo sull’aggressione russa dell’Ucraina. L’opinione di Laura Harth, campaign director di Safeguard Defenders
Israele-Hamas. Contatti tra Usa e Cina per evitare l’escalation
I capi delle diplomazie, Antony Blinken e Wang Yi, si sono parlati per scongiurare la deriva verso un conflitto regionale su vasta scala. Come al solito, dietro alle differenze nei resoconti della conversazione si celano disegni e interessi
Israele, Hamas e la retorica dell'indignazione (a senso unico). L'opinione di Bendaud
Israele deve resistere, costi quel che costi, anche per moltissimi musulmani che non si riconoscono nel terrore o vogliono uscirne. E noi dobbiamo svegliarci e sconfiggere, se vogliamo sopravvivere anche nelle nostre tiepide case, la riedizione islamista nel nazismo. L’opinione di Vittorio Robiati Bendaud, saggista e traduttore
Contro Israele, dalla guerra di liberazione allo scontro di civiltà
Non convincono le prese di posizioni “pacifiste” che mirano soltanto a fare il gioco di Hamas. Ma con la stessa franchezza bisogna dire che Israele non deve eccedere. Il commento di Gianfranco Polillo
Così Israele lotta per il mondo libero. Parla Ben-Dror Yemini
L’analista israeliano, Ben-Dror Yemini, famoso in patria per il libro dal titolo “La fabbrica delle bugie”, in un’intervista a Formiche.net smonta la retorica dei difensori di Hamas
Chi parla a nome dei palestinesi impauriti da Hamas? Scrive Vas Shenoy
Brutalità come quelle perpetrate dall’organizzazione terroristica palestinese danneggiano l’animo dell’umanità. Da atti così vili non può derivare nulla di buono, né libertà, né indipendenza, né vittoria. Il commento di Vas Shenoy
La necessità di stare accanto a Israele. Scrive Scurria (FdI)
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria, presidente del Tfi (Transatlantic Friends of Isreal). “Come Europa non mostriamo solidarietà a Israele solo quando i corpi violati e torturati delle vittime innocenti vengono mostrati alla folla a Gaza. Rimaniamo al loro fianco anche quando la controffensiva israeliana attacca e giustizia coloro che hanno commesso quelle atrocità che violano ogni diritto umano”