L’Europa, per massimizzare i suoi investimenti nell’IA, deve tracciare una terza via, distinta sia dagli Stati Uniti che dalla Cina. Ha stabilito regole e stanziato fondi, ma ora serve il coraggio di attuare una politica tecnologica che possa coinvolgere tutto il resto del mondo e che possa portare a una nuova produzione tecnologica propria
Il Summit sull’Azione dell’IA, che si terrà il 10 e 11 febbraio 2025 al Grand Palais di Parigi, mira a stabilire collettivamente le basi scientifiche, le soluzioni e gli standard per un’IA più sostenibile, lavorando per il progresso collettivo e nell’interesse pubblico. Tutti gli approfondimenti di Formiche.net
L’Italia non si isoli in Ue. Per l’AI centrale il rapporto con gli Usa. Parla Benifei
Non grossi passi avanti, ma senz’altro nessun arretramento sulla governance e sugli sforzi fatti a livello europeo nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Uno snodo, comunque, per rilanciare la centralità dell’Ue su alcuni temi strategici legati allo sviluppo dell’AI, ma soprattutto un’occasione per consolidare i rapporti transatlantici. E l’Italia è un player chiave per la centralità europea su questo fronte grazie al rapporto con gli Usa. Colloquio con Brando Benifei, relatore dell’AI Act e presidente della delegazione per i rapporti Ue-Usa dell’Europarlamento
AI, bene gli investimenti Ue. Ora sprint sulla Difesa. Le priorità secondo Panarari
Positivo l’annuncio del piano di investimenti sull’intelligenza artificiale fatto da von der Leyen, l’Europa deve puntare su settori strategici come la Difesa. L’approccio antropocentrico sulla nuova frontiera tecnologica è il giusto criterio guida per l’Ue. E l’Italia dia il suo apporto con i centri di ricerca e le università, prendendo decisioni bipartisan oltre gli schieramenti politici. Il bilancio del sociologo Panarari sull’AI Action summit di Parigi
Vi spiego i pericoli per l'Ue di restare sotto la frontiera tecnologica. Scrive Martens
L’attuale approccio europeo all’intelligenza artificiale si basa sul recupero dell’hardware e dell’infrastruttura dell’IA e non è sufficiente. L’Unione europea deve investire di più nell’infrastruttura informatica, come già anticipato nel Rapporto Draghi sul futuro della competitività. L’Ue può prosperare con modelli più piccoli per aiutare le imprese a implementare servizi basati sull’intelligenza artificiale. L’analisi di Bertin Martens, senior fellow presso Bruegel
AI, l’altra dimensione della cooperazione Golfo-Ue
La cooperazione tra l’Ue e i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo è essenziale per mantenere competitività e sicurezza nella corsa globale all’AI. Investimenti, infrastrutture, regolamentazione e formazione sono gli elementi chiave di una strategia che può portare benefici duraturi per entrambe le regioni, con una visione il più possibile comune o quantomeno compatibile
AI Action Summit. Parte dalla Francia la rincorsa dell'Ue a Usa e Cina
Il presidente della Repubblica si riprende la scena con il summit di Parigi sull’intelligenza artificiale. Serve accorciare il divario dalle due superpotenze e per farlo c’è solo un modo: investendo
Cosa aspettarsi dall'AI Action Summit di Parigi. L'analisi di Mensi
Nonostante l’AI Act dell’Ue abbia delineato un sistema normativo volto a promuovere un’intelligenza artificiale etica e sicura, con misure su trasparenza e responsabilità, da un lato permangono interrogativi sul suo impatto in concreto sulla qualità e le condizioni del lavoro, dall’altro la governance dell’intelligenza artificiale (a livello europeo e nazionale) rappresenta tuttora una sfida ricca di incognite. L’analisi di Maurizio Mensi, professore di Diritto all’economia presso la Sna, direttore del laboratorio @LawLab Luiss e membro del Cese per Ciu-Unionquadri
Rischi e opportunità dell'AI Act in attesa del vertice di Parigi. La versione di Mele
A un anno dall’approvazione, l’AI Act resta un modello ambizioso per regolare l’intelligenza artificiale. L’Europa punta a bilanciare innovazione e diritti fondamentali, ma le sfide non mancano: dalla sicurezza cibernetica, che mina la fiducia nelle applicazioni critiche, alla necessità di aggiornare dinamicamente la normativa. L’analisi di Stefano Mele, avvocato, partner e responsabile del dipartimento Cybersecurity & Space economy law presso Gianni & Origoni
IA, mentre l'Europa regola Pechino e Washington avanzano
L’obiettivo di Trump è imporre gli Stati Uniti come leader mondiale nella corsa tecnologica. La Cina ospita il 15% del totale globale di aziende di intelligenza artificiale. L’Europa deve affrontare la frammentazione dei suoi membri che ostacola la creazione di ecosistemi tecnologici competitivi e limita la capacità delle imprese europee di espandersi rapidamente, in attesa del vertice internazionale sull’Intelligenza artificiale di Parigi previsto per il 10 e 11 febbraio. L’analisi di Massimiliano Masnada, partner di Hogan Lovells e co-fondatore di Airia
L'IA generativa al servizio delle banche. Cosa dice il report di Ibm
Da uno studio dell’azienda esperta di servizi alle aziende è emerso che nei prossimi anni la tecnologia tornerà utilissima al settore bancario. Lo dimostrano i clienti e le considerazioni dei vari amministratori delegati. Ora serve passare all’azione, apportando le modifiche necessarie