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TikTok brucia 7 miliardi l'anno pur di spingere il dominio cinese nei media

Bytedance, che controlla l’app di video virali, ha perso 7 miliardi di dollari nel 2021. Nessuna azienda che opera nel mercato, soprattutto in un mercato già così saturo, si può permettere di spendere così. Ecco dunque che si (ri)apre la questione: quanto influisce la politica del governo cinese sul lavoro di ByteDance? Controllare una delle principali piattaforme di contenuti al mondo vale molto più di un segno meno in bilancio

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Tutti i dubbi sull'accordo tra Usa e TikTok, nonostante la firma

La questione sicurezza nazionale sta per essere risolta da un patto sottoscritto tra Washington e il social cinese. Ma le preoccupazioni sulla gestione dei dati, specie da parte dei conservatori, rimangono invariate. E sullo sfondo c’è Pechino, che al momento tace ma potrebbe storcere il naso

La bozza di accordo con TikTok non placa le ansie americane (né le multe di Londra)

Il governo degli Stati Uniti e l’app cinese sarebbero vicini a firmare un documento preliminare per garantire che l’attività del social network non rappresenti un pericolo per la sicurezza nazionale. Eppure, i forti dubbi dei funzionari americani rimangono invariati, convinti di come l’accordo sia troppo soft nei confronti di Pechino. Da Londra arriva una sanzione milionaria per la gestione dei dati dei tredicenni, profilati a seconda di etnicità, opinioni politiche, orientamento sessuale e religione

YouTube si dà una mossa e trova il modo per contrastare TikTok

Cambia il programma degli Shorts di YouTube, ampliando così il numero di “creators” che potranno ricevere compensi e vivere grazie ai loro brevi video. Si tratta di una mossa per fermare l’espansione dell’app di ByteDance, che è stata sovvenzionata con miliardi e miliardi di dollari da investitori cinesi, e anche per puntare a creare contenuti di qualità e non solo balletti virali che durano il tempo di una moda

Cloud, 5G, rete unica? La parola chiave è sovranità. Parla Butti (FdI)

Fratelli d’Italia si schiera sulle principali partite tecnologiche: il cloud va affidato alle piccole e medie imprese italiane, lo sviluppo del 5G va fatto ripartire (anche con vendor cinesi), la regolamentazione europea delle Big Tech è benvenuta, TikTok è un social come un altro, il piano della rete unica va ridiscusso attraverso il Progetto Minerva e una “nuova Tim”

Il ceo di Axel Springer:"TikTok va proibito". Cosa ne pensano le Big Tech

Alla Code Conference 2022 i ceo delle grandi aziende tecnologiche, Google, Snap, Apple e i giornalisti e le voci più importanti della politica si sono scagliate contro l’app cinese. Per Matthias Dopfern, che guida anche Politico, i Paesi democratici dovrebbero vietarlo. La crescita esponenziale sovvenzionata dalla Cina, in barba alla concorrenza, e la mai risolta questione di sicurezza

Politici su TikTok. Poca innovazione, tanti rischi per la privacy

Di Gabriele Carrer e Simona Sotgiu

“TikTok da una parte segue il tuo gusto, dall’altra te lo crea”. Il sociologo ed esperto di media Boccia Artieri viviseziona lo sbarco dei politici italiani sulla piattaforma di proprietà cinese. Con un interrogativo non da poco: dove vanno a finire i dati raccolti? I problemi di sicurezza e privacy non sono pochi…

Man using TikTok on iPhone

Un Centro Elezioni e non solo. TikTok ci spiega le sue mosse

Di Giacomo Lev Mannheimer

“Garantire un dibattito pubblico corretto e sicuro per la nostra community è per noi una assoluta priorità”. L’intervento di Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok

Man using TikTok on iPhone

“Incubatore di disinformazione”. L'accusa a TikTok prima del voto

Alcuni ricercatori hanno evidenziato i rischi dell’app in vista del voto di metà mandato negli Stati Uniti. “Stiamo assistendo alle conseguenze reali dell’aver ignorato gli avvertimenti”, dice Gorman (Asd/Gmf). Un campanello d’allarme anche per l’Italia

Rischi cyber in vista del voto. Arriva il vademecum per i senatori

Dopo l’allarme del Copasir i questori De Poli, Arrigoni e Bottici scrivono ai colleghi invitando a una “maggiore prudenza” nell’utilizzo degli strumenti informatici e inviando una guida su sicurezza informatica e privacy

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