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europa, parigi, elezioni, modello tedesco, ANGELA MERKEL, GERMANIA, Banche

Perché Berlino non teme la crisi dei profughi. Parla Angela Merkel

La prima parte dell'intervista si può leggere qui La sera del 28 febbraio, durante il talk show di Anne Will andato in onda sul canale pubblico ARD, Angela Merkel ha esposto in un lungo faccia a faccia la sua visione della Germania, dell’Europa e della soluzione della crisi dei profughi. La cancelliera tedesca è convinta di farcela. Che la Germania ce la…

Tutti i vantaggi dell'accordo Ue-Usa sul Privacy shield

Martedì 1 marzo la Commissione europea ha pubblicato i testi giuridici che instaurano lo scudo Ue-Usa per la privacy, il cosiddetto Privacy shield. Si tratta di un accordo volto a proteggere la riservatezza dei dati dei cittadini europei in caso di trasferimento oltreoceano e che sostituisce il vecchio Safe Harbor, bocciato a ottobre scorso dalla Corte europea di giustizia. Per Bruxelles, d'ora…

L'utopia che manca: ritorno al socialismo

L'incipit è accattivante: riavviamo la dialettica politica sulla centralità dell’essere umano e degli esseri viventi, dei loro bisogni e delle loro necessità. E pure affascinante, riattiviamo il discorso sulle riforme strutturali che abbiano al centro l’uomo e non il capitale: sul piano economico, rendere pubblico tutto quello che è di pubblica utilità, dalle risorse naturali ai servizi di base, incluso…

Svizzera, perché il no al referendum anti immigrati soddisfa l'Ue a metà

Gli svizzeri hanno votato no al referendum sulle espulsioni automatiche degli stranieri che compiono un reato e senza tener conto del contesto socio-economico o delle circostanze di fatto. Si tratta della prima sonora sconfitta del partito popolare populista SVP, guidato da Christopher Blocher. Ma si tratta anche di un segnale incoraggiante per l’Unione europea. Se il referendum fosse passato si…

Pier Carlo Padoan

Perché si torna a parlare di tagli al debito pubblico

Sul debito pubblico, il deficit e la crescita il dibattito si è riaperto. Si è fatto tanto, ma rischia di non bastare. Il pil rallenta: nel 2015 è stato del +0,7%; quest’anno, secondo l’Ocse, non dovrebbe superare l’1%. Un arretramento netto rispetto al +0,9% ed al +1,6% stimati dal Def a settembre. A fine dicembre, il debito delle Pa è…

Perché Renzi festeggia (troppo?) dopo l'incontro con Juncker

Pappa e ciccia, davanti ai cavatelli e al dolcetto che l’ospite ha apprezzato da par suo, Jean-Claude Juncker ha dato il benestare alla prossima manovra renziana: flessibilità, quindi più deficit per almeno mezzo punto, niente procedura d’infrazione sul debito e tempo fino al 2019 per cominciare il rientro a un passo più lento del previsto (0,25 del pil invece che…

Così il pericolo Brexit ha portato a galla il fallimento dell'Ue

Wolfgang Münchau ha scritto sul Financial Times che, comunque vada, l’Unione è finita nel momento in cui la discussione su Brexit è cominciata. Nelle mie Considerazioni sulla lettera di David Cameron a Donald Tusk pubblicata su Aspenia online il 20 novembre scorso scrivevo che, a ben guardare, la lettera non riguardava il futuro dell’Europa, ma il presente, perché metteva in evidenza cosa…

I veri progetti di Renzi e Carrai sulla cyber security svelati da Milano Finanza

Da anni il giornalista ed editore Paolo Panerai tiene su Milano Finanza e Italia Oggi, testate del gruppo Class fondato dallo stesso Panerai, la rubrica Orsi & Tori densa di analisi e commenti e sovente foriera di informate indiscrezioni. Come quella secondo cui Marco Carrai, manager e imprenditore vicinissimo a Matteo Renzi, non punta solo a un rapporto di consulenza col governo…

Cosa fa la Corte di Giustizia Ue sui muri contro i profughi?

Il tema di oggi riguarda il destino dell'Europa rispetto alla questione dei rifugiati. Una questione difficile, poiché pone problemi umanitari, demografici, economici, di sicurezza, di collaborazione. È sin troppo chiaro che dal punto di vista umanitario il respingimento dei profughi è una forma di barbarie, una risposta che rivela impotenza rispetto a una crisi imprevista ma prevedibile. Tutto ciò che…

L'accordo Ue-Cameron rinuncia agli Stati Uniti d'Europa

Se c’è qualcosa di degno di nota nel Consiglio europeo terminato nella notte (come al solito) del 19 febbraio, è la prevedibilità del suo svolgimento, del risultato e delle dichiarazioni degli intervenuti. Che altro poteva dire David Cameron di diverso dalla dichiarazione trionfalistica diligentemente trascritta dai giornali e ripetuta da tv e radio? Che altro potevano dire gli esponenti della…

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