A livello nazionale è cominciato il tentativo di ricostruzione affidato a Stefano Parisi mentre a Roma – dopo la batosta delle ultime elezioni – c’è chi chiede con forza di invertire la rotta. Non sono giorni semplici per Forza Italia e Silvio Berlusconi, alle prese con la riabilitazione dopo l’intervento cui è stato sottoposto lo scorso giugno.
LA SCELTA DI BERLUSCONI
Nonostante le difficoltà e i mugugni di una parte dell’establishment del partito – Renato Brunetta su tutti – il Cavaliere la sua scelta l’ha fatta: affidare a Parisi – sconfitto ma di poco da Beppe Sala alle amministrative di Milano – le chiavi del centrodestra. Il ruolo che il fondatore di Mediaset ha previsto per l’ex city manager di Gabriele Albertini è, infatti, fondamentale per gli assetti interni a Forza Italia ma non solo. Nel comunicato diffuso dal partito si legge che “Berlusconi ha incaricato Stefano Parisi di effettuare una analisi approfondita della situazione politica e organizzativa di Forza Italia e di elaborare un progetto per il rilancio e il rinnovamento della presenza dei moderati italiani nella politica“.
LA MISSIONE DI PARISI
Una missione, la sua, che sembra comprendere, dunque, una pluralità di sfide: la riorganizzazione del partito per il quale si ipotizza anche l’addio al marchio Forza Italia, la ricostruzione dell’area politica liberal-popolare oggi in affanno, il confronto con gli insidiosi amici-nemici Matteo Salvini e Giorgia Meloni con cui trattare e discutere ma senza lasciar spazio alle loro aspirazioni di leadership. Sullo sfondo c’è poi la candidatura alla presidenza del Consiglio, traguardo oggi ancora lontano ma che – complice il referendum sulla riforma costituzionale – potrebbe diventare presto di stretta attualità. A questo punto, infatti, è chiaro che il nome di Parisi sia da prendere in seria considerazione da questo punto di vista. Intanto il prossimo appuntamento è già fissato: a Milano – il 16 e 17 settembre – per una convention rifondativa, simile in tutto e per tutto a una Leopolda azzurra. “Ci ritroveremo tutti per far sì che da Milano parta una rigenerazione del centrodestra prima e del Paese poi“, ha scritto ieri nella sua newsletter Parisi.
L’ENDORSEMENT DI TAJANI
Dalla parte di Parisi si è schierato senza se e senza ma il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. In un’intervista pubblicata questa mattina da La Stampa l’ex commissario europeo non ha lasciato spazio a dubbi: “Io sto con Parisi, pensiamo agli elettori e non alle poltrone“. Un intervento, il suo, che dà però anche il polso della situazione sulle divisioni interne a Forza Italia, come confermano i mugugni del presidente della Liguria Giovanni Toti, un tempo consigliere di fiducia di Berlusconi ma oggi sempre in più disaccordo. Critiche, le sue, che Tajani ha provato a smontare: “Anche Toti è stato indicato dall’alto. Non capisco davvero questo malumore. Non credo che la scelta di Berlusconi delegittimi i nostri dirigenti. Tutti noi abbiamo spazi, visibilità, ruoli importanti“.
LA BASE CON PARISI
L’exploit di Parisi ha fatto storcere il naso a molti esponenti azzurri, ma d’altra parte è guardato in modo positivo da numerosi dirigenti locali del partito. E’ il caso ad esempio dell’avvocato Antonia Postorivo che alle ultime amministrative era candidata nella lista di Forza Italia per il Campidoglio a sostegno di Alfio Marchini sindaco: “Sono assolutamente d’accordo con Berlusconi: la scelta di Parisi è la migliore possibile per rimettere in sesto il centrodestra“. Una convinzione che nasce anche dall’impegno del fondatore di Chili tv alle elezioni amministrative di Milano: “E’ un aspetto molto significativo. Bisogna ripartire dai territori e dagli elettori. Ascoltare le esigenze dei cittadini è fondamentale per qualsiasi forza politica“.
IL CENTRODESTRA A ROMA
Un processo di ricostruzione che Forza Italia dovrà necessariamente avviare anche a livello romano, pena la sua definitiva scomparsa. Come ha raccontato Formiche.net in questo articolo, le ultime amministrative hanno fatto registrare l’anno zero del centrodestra capitolino, passato dai trentotto consiglieri eletti nel 2008 ai tempi della vittoria di Gianni Alemanno ai dieci di questa tornata elettorale. Un solo superstite per Forza Italia, l’ex assessore al commercio e attuale coordinatore romano del partito Davide Bordoni.
IL PROGETTO DI RICOSTRUZIONE
Inversione di marcia per rilanciare Forza Italia a Roma chiesta a gran voce da Postorivo che nei giorni scorsi ha riunito un gruppo di militanti e amministratori locali – di cui è la portavoce – e lanciato alcune proposte operative. La più importante è la nascita di una giunta ombra che sarà ufficialmente costituita dopo l’estate. Il suo compito – dice Postorivo – “sarà incalzare l’amministrazione guidata da Virginia Raggi a partire dai temi concreti, ma anche anche rappresentare e difendere le istanze che emergeranno dal territorio“. Il contatto diretto con i quartieri e i cittadini è l’elemento che l’avvocato sottolinea con maggiore forza: “Dobbiamo ricominciare da dove avevamo iniziato: le persone, le loro esigenze, i loro problemi. Solo in questo modo il centrodestra romano potrà rilanciarsi“. Una sfida complessa nella quale Postorivo sarà accompagnata soprattutto da dirigenti locali. Tanti gli esponenti azzurri che hanno aderito al manifesto di quella che l’avvocato definisce “una componente di Forza Italia che vuole dare un contributo alla sua rinascita”. Tra gli altri, ci sono i nomi di Maria Beatrice Baldini Romani, Luca Arioli, SimoneCicerchia, Sabrina Sbarbati e Gabriella Micarelli.