Skip to main content

Usa e Cina provano a intendersi. Washington cancella i limiti all’export di chip

Dopo l’accordo commerciale, Washington dà seguito alle prime promesse. Cadence Design Systems, Synopsys e Siemens sono già state preallertate per tornare a vendere nella Terra del Dragone. Ora sta a Pechino fare la seconda mossa

Il disgelo passa anche da piccoli quanto significativi segnali. Come quello che vede gli Stati Uniti revocare i limiti all’export tecnologico imposto nei confronti della Cina. Erano stati messi sui software di progettazione di chip (Electronic Design Automation, Eda) per impedire che Pechino potesse colmare il gap che la separa da Washington. Ma dopo lo sconto a suon di dazi, le due superpotenze sono tornate a parlarsi. I colloqui hanno dato i loro frutti: americani e cinesi hanno firmato un accordo commerciale con cui i primi avrebbero eliminato alcune restrizioni. Tempo una settimana ed è stato effettivamente così.

I primi a venire informati sono stati Cadence Design Systems e Synopsys, a cui il Bureau of Industry and Security ha comunicato di poter riprendere le vendite. Anche la tedesca Siemens è stata immediatamente informata, tanto che ha già ripristinato l’accesso ai suoi servizi, mentre le altre due aziende stanno per farlo. Sommate, rappresentano il 70% del mercato degli Eda in Cina. Normale dunque che la diretta conseguenza è che tutte hanno visto i loro titoli schizzare in borsa.

La notizia segna un punto importante nelle relazioni sino-americane. Sebbene lo scetticismo e la preoccupazione nei confronti della Cina siano ancora ben presenti negli ambienti della Casa Bianca, questo passo va sicuramente nella direzione di una maggiore intesa tra le due rivali. Paradossalmente, infatti, i limiti avevano fatto poco male a Pechino. Non solo perché riusciva comunque a reperire i prodotti vietati altrove, ma anche perché il governo centrale ha aumentato i sussidi statali per alimentare lo sviluppo interno, stimolando i talenti nazionali: uno dei risultati è stato Deepseek, l’omologo cinese di ChatGpt realizzato però con investimenti molto meno ingenti. Anche la borsa non seguiva il modus operandi della Casa Bianca. Quando lo scorso mese era trapelata la notizia secondo cui il Dipartimento del Commercio voleva eliminare le deroghe concesse ai paesi terzi per inviare tecnologia americana nelle loro fabbriche in Cina, i mercati hanno reagito male per la paura di nuove tensioni commerciali.

Ora però è entrata in vigore la tregua che, secondo gli osservatori, sta procedendo piuttosto bene. Gli Stati Uniti hanno deciso infatti di eliminare i requisiti di licenza imposti alle proprie aziende di etano, con diversi cargo pronti ad attraccare sulle sponde cinesi, e probabilmente faranno lo stesso per quelli sui motori a reazione.

Niente però arriva gratuitamente. In base all’intesa raggiunta la scorsa settimana, in cambio la Cina si impegnerà ad approvare l’esportazione di terre rare negli States. Dal ministero del Commercio cinese confermano l’intenzione di accelerare questo processo. Avvicinando un po’ le due sponde del Pacifico.


×

Iscriviti alla newsletter