Si è tenuto ieri a Roma il convegno “Europa-Usa 2024, sfide transatlantiche” organizzato dalla Fondazione Farefuturo, International Republican Institute e The Heritage Foundation. A partecipare, un panel di tutto rispetto: il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, James Carafano, vicepresidente dell’Heritage Foundation, Nicola Portacci, vicesegretario generale della Fondazione Farefuturo, Thibault Muzergues, senior advisor per la Strategia transatlantica dell’International Republican Institute, Velina Tchakarova, esperta di geopolitica basata a Vienna, Gabriele Checchia, responsabile per le relazioni internazionali della Fondazione Farefuturo, Fabrizio Luciolli, presidente del Comitato atlantico italiano, Lucio Malan (presidente del gruppo FdI, Senato della Repubblica, moderati dalla direttrice di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe.
“L’Occidente allargato è oggi la chiave per affrontare le sfide che ci attendono. Per far fronte alle minacce autocratiche, serve un grande ovest che comprenda l’Africa, l’India e i Paesi dell’Asia, per democrazia, crescita e sviluppo globale”, ha sostenuto in apertura il ministro.
Il prossimo turning point a livello internazionale sarà il 2024, l’anno che vedrà Stati Uniti e Unione europea alla prova delle elezioni presidenziali da un lato e del Parlamento europeo dall’altro. Negli Stati Uniti, la politica estera è però raramente condizionata dall’orientamento del governo federale, ha assicurato James Carafano, vicepresidente dell’Heritage Foundation. “In termini di politica estera, negli Stati Uniti, le istanze conservatrici non trainano le scelte di politica estera. Sono le questioni interne a pesare sulle scelte dei cittadini. Tra i repubblicani, i cittadini non sembrano più interessati in un dibattito ideologico, ma nel miglioramento della qualità della loro vita” ha infatti sottolineato (continua a leggere l’articolo di Vittoria Valentini su cosa è stato detto all’evento).
Ecco tutte le foto del convegno.
(Imegoeconomica)